Abbiamo letto sulla stampa locale dell’intervento da parte del nucleo ispettivo della DpL di Modena in due aziende tessili a Ravarino e Cognento.
L’intervento dell’Ispettorato del Lavoro, oltre a scovare 30 lavoratori in nero, ha consentito di interrompere il ciclo vizioso dei cambi di appalto
tra una cooperativa ed un’altra ed il conseguente passaggio dei lavoratori, senza rispetto di nessuna regola.
Il Sindacato trasporti e logistica Filt/Cgil di Modena esprime un doveroso plauso all’intervento effettuato dalla DpL, e sottolinea che ciò che è stato scoperto è solo la punta dell’iceberg di quanto avviene nel sistema
dei servizi di facchinaggio appaltati.
Come emerge anche dalla dichiarazione di Massi, è ormai prassi consolidata l’affidamento degli appalti di servizi di facchinaggio-logistica, non a
singole cooperative, ma a Consorzi di cooperative che a loro volta distribuiscono tra i propri associati l’attività.
Per effetto di contratti di appalto al massimo ribasso che non consentono alle singole cooperative appaltatrici di coprire tutti i costi, accade con frequenza sempre maggiore il recesso dall’appalto e il subentro di nuove società cooperative.
Questo fenomeno ha innanzitutto un effetto deleterio per i soci-lavoratori (generalmente immigrati, la parte più debole e ricattabile del mercato del lavoro) costretti, pena la perdita del posto di lavoro, alle dimissioni da una società per passare all’altra, con conseguente perdita dell’anzianità di servizio, progressione dei livelli, ecc…
Ci sono addirittura casi limite di lavoratori che in 10 anni di attività nello stesso cantiere di lavoro, sono passati attraverso 7/8 imprese
cooperative.
Accade inoltre che la società che si ritira non abbia regolarmente versato contributi previdenziali e fiscali.
Il Sindacato Filt/Cgil, insieme a Cisl e Uil di categoria, insiste affinché a fronte di cambi di appalto sia garantito ai lavoratori il passaggio da
un’azienda all’altra senza soluzione di continuità, senza quindi obbligo di rassegnare le dimissioni, senza dover passare attraverso nuovi periodi di
prova, e garantendo loro continuità di inquadramento e anzianità lavorativa.
Stiamo notando di recente, che i cambi di appalto si stanno facendo più frequenti, con l’obiettivo principale di ridurre i diritti dei lavoratori.
Riteniamo utile che l’Osservatorio provinciale sul facchinaggio tenga monitorato il fenomeno dei cambi di appalto, affinché sia possibile anche
in un settore delicato come questo, una sempre maggiore emersione delle irregolarità, la corretta applicazione dei contratti e il pieno
riconoscimento dei diritti dei lavoratori.
(Filt/Cgil Modena)