E’ stato bloccato anche grazie alla collaborazione di alcuni passanti, che hanno dato man forte ai poliziotti in borghese, uno spacciatore tunisino di 38 anni, regolare in Italia e abitante alla periferia di Bologna con moglie e due figli.
Sono stati gli agenti della Squadra operativa antidroga della Questura ad ascoltare una strana conversazione telefonica ieri mattina in piazza XX Settembre, uno dei ‘punti caldi’ dello spaccio nel centro cittadino, e a seguire poi in bus uno dei due ‘clienti’ che avevano fatto una telefonta, fino alla zona della rotonda di via Massarenti, alla periferia di Bologna, dove c’è stato l’incontro con lo spacciatore, in una laterale che collega la
stessa via Massarenti a via Guelfa. Un incontro al quale sono giunti pure l’altro cliente della piazza e altri due giovani, che hanno ricevuto la droga pattuita.
Dopo lo scambio i ‘clienti’ sono stati bloccati e gli agenti si sono messi all’inseguimento dello spacciatore, molto robusto e alto circa 1,80, che è stato bloccato anche grazie alla collaborazione di alcuni passanti. Il maghrebino – ha riferito la polizia – ha cercato anche di sbattere più volte la testa contro il marciapiede, ed è stato provvidenziale l’aiuto della titolare di un vicino bar, che ha fornito subito cuscini e tovaglie per
attutire i colpi. Proprio durante le fasi dell’arresto sono sopraggiunti la moglie ucraina del tunisino, con i due figli, che si erano recati in un vicino parco e stavano rientrando a casa, e hanno così assistito al difficile intervento.
Al termine due agenti sono stati accompagnati all’ospedale: ad uno è stata applicata un’ingessatura a un braccio, l’altro ha riportato forti contusioni a un ginocchio.
