Undici accordi di programma in Emilia Romagna per adeguare e potenziare i corpi di polizia municipale in base alla legge regionale 24 del 2003.
Sei nuovi corpi intercomunali di polizia municipale per l’Emilia-Romagna. E al tempo stesso si rafforzano, adeguandosi alle norme regionali, altre cinque realtà comunali. E’ quanto prevedono gli undici Accordi di programma sottoscritti oggi dalla Regione con i rappresentanti dei Comuni interessati, all’interno delle province di
Bologna, Ferrara, Ravenna, Rimini, Modena e Piacenza.
Con l’istituzione a tutti gli effetti dei nuovi corpi intercomunali (Comuni di Lugo, Sant’Agata sul Santerno e Bagnara di Romagna, Associazione intercomunale Terre d’Acqua, Associazione intercomunale Alto Ferrarese, Unione delle Terre d’Argine, Comunità montana del Frignano, Associazione intercomunale Basso Ferrarese) l’obiettivo è duplice: da un lato, superare i servizi dei piccoli Comuni per rispondere in modo più efficace e tempestivo alle esigenze di sicurezza di
tutti i cittadini, dall’altro adeguare tutte le strutture presenti sul territorio a moderni standard di efficienza. Non più, quindi, servizi di polizia municipale composti da un numero non adeguato di addetti, ma strutture più robuste, capaci anche di coprire più realtà vicine in modo uniforme, come se si trattasse di un unico territorio: è quanto prevede la legge regionale 24 del 2003 sulla sicurezza e la polizia locale.
“In questi anni come Regione abbiamo deciso di investire su un’idea della sicurezza che fosse concreta e al tempo stesso efficace rispetto al
sistema territoriale – ha ribadito il presidente Vasco Errani, durante la firma degli Accordi – . In questo modo abbiamo dato un contributo nazionale dando risposte a un problema sempre più sentito dai cittadini. In tema di sicurezza la nostra filosofia – ha aggiunto Errani – è mettere in rete i vari protagonisti, in una visione integrata fra i soggetti interessati, per garantire un governo del territorio più efficace. Continueremo a investire in questo settore”.
“Oltre all’impegno in termini di strutture, mezzi, accorpamenti e contributi per progetti mirati alla sicurezza – ha aggiunto il sottosegretario alla presidenza della Giunta Alfredo Bertelli – c’è un
ulteriore tassello. Dalla scuola regionale di polizia locale siamo riusciti a passare a una vera e propria scuola interregionale, in grado di
garantire una preparazione sempre più qualificata sia per i neo-assunti, sia per gli operatori della sicurezza che lavorano già da tempo. La scuola svolgerà attività formativa anche per la polizia di
Stato”.
Con la sottoscrizione degli Accordi i Comuni interessati si impegnano a raggiungere gli standard di servizio e di organico previsti dalle norme regionali. L’investimento complessivo delle spese di ammodernamento delle dotazioni strumentali dei corpi di polizia è di circa 4,6 milioni di euro, cui la Regione contribuisce al 70% (3,2 milioni di euro per un programma triennale). Oggi inoltre, per la prima volta, viene siglato un Accordo di programma per la polizia locale con un Comune capoluogo, Piacenza, che in questo modo incrementa il proprio personale di 20 unità (da 101 a 121 addetti), rinnova la centrale operativa e struttura le proprie attività garantendo maggiore incisività alle attività di prossimità e presenza all’interno dei quartieri.
Le strutture di polizia secondo le norme previste dalla legge regionale: + 32,5% rispetto al 2003.
Attualmente su tutti i 341 Comuni dell’Emilia-Romagna operano 198 strutture di polizia locale. In base alla legge regionale 24 del 2003, che
ha avviato un processo di consolidamento in tutta l’Emilia-Romagna, le strutture operanti su un bacino di utenza superiore a 30.000 abitanti sono
40 – considerando anche alcune realtà in via di definizione – di cui 14 a livello di singoli Comuni (capoluoghi di provincia e Comuni maggiori) e 26
forme associative. Rispetto al 2003, quando erano 27, l’incremento è stato del 32,5%. Le 40 strutture operano su un totale di 147 Comuni, “coprendo” così oltre 3 milioni abitanti: circa il 75% dell’intera popolazione regionale. Di fatto oggi i 3/4 dei cittadini residenti possono fare riferimento a servizi di polizia municipale strutturati ed efficienti.
Per quanto riguarda i rimanenti Comuni, in genere di dimensioni medio-piccole, si è sviluppata in questi ultimi anni una fitta rete di
contatti tra gli enti per favorire la nascita di nuove aggregazioni: in molti casi, pur non raggiungendo bacini di 30.000 abitanti, si assiste
comunque alla nascita di associazioni. Si tratta di soggetti che, probabilmente, costituiranno la base con cui approdare a future aggregazioni di maggiori dimensioni e, quindi, in regola con i parametri di servizio fissati dalla Regione, che prevedono la nascita e il consolidamento di strutture di polizia municipale con più di 30
operatori ciascuna, dotate di centrali radio operative e in grado di garantire la continuità del servizio tutti i giorni dell’anno.
Gli Accordi di programma
Con i primi 6 Accordi, stipulati nel 2006 e 2007, sono stati investiti – per il potenziamento delle strutture di polizia municipale di altrettante associazioni intercomunali, una comunità montana e un’unione – circa 2,2 milioni di euro, di cui 1,6 stanziati dalla Regione. Oggi le
amministrazioni che sottoscrivono nuovi Accordi sono 11: 5 Comuni, 4 associazioni intercomunali, 1 unione e una comunità montana. Globalmente i
Comuni coinvolti attraverso formule associative sono 39, per un totale di 533.787 abitanti. A livello provinciale 3 Accordi riguardano Comuni della provincia di Ferrara, 2 le province di Bologna, Ravenna e Modena, uno per
le province di Rimini e Piacenza. Le risorse investite ammontano complessivamente a 4.635.596 euro; il 70% (3.244.917 euro) è stanziato dalla Regione. Un impegno finanziario destinato alla creazione o al rinnovo di centrali operative, all’acquisto di veicoli e strumenti, alla
sistemazione di sedi e presidi territoriali con l’obiettivo di assicurare una sempre maggiore vicinanza alle comunità di riferimento e
all’erogazione di servizi di elevato profilo professionale.
Tra gli impegni assunti dai Comuni c’è il potenziamento degli organici, che significa 112 nuovi agenti, con un incremento del personale nelle aree interessate pari a circa il 23% (gli operatori passano globalmente da 477 a 589). C’è, inoltre, un aumento delle fasce di erogazione del servizio, la previsione di percorsi formativi finalizzati alla crescita professionale del personale e alla capacità di meglio relazionarsi dai
cittadini, l’adozione o il potenziamento di modelli organizzativi orientati a criteri di prossimità alla comunità di riferimento. Per il futuro, sono già state formalizzate le candidature alla sottoscrizione di accordi da parte di altri dieci enti locali. Tenendo conto delle esigenze
finanziarie di sviluppo di questi futuri accordi e sommandoli a quanto già investito da Regione ed enti locali sino ad oggi, gli investimenti per i nuovi Accordi di programma potranno ammontare, già alla fine del 2008, a circa 11,2 milioni di euro.
I numeri del “sistema” per la sicurezza
La legge 24 del 2003 traccia un sistema integrato per la sicurezza dove, per quanto riguarda la polizia locale, la Regione svolge funzioni di
coordinamento, indirizzo, sostegno all’attività operativa e alla crescita professionale degli operatori. Ecco alcuni dati, sul complesso
delle 198 strutture comunali e intercomunali:
– 3.878 addetti, dei quali oltre il 40% costituito da personale femminile;
– 2.252 veicoli, di cui 20% biciclette;
– 130 etilometri, 43 dispositivi per la rilevazione dell’uso di stupefacenti, 43 dispositivi per l’individuazione dei documenti falsi e 60
defibrillatori. A ciò si aggiungono dispositivi per il controllo della velocità, sistemi di videosorveglianza, sistemi cartografici digitali, la
radiolocalizzazione delle pattuglie
Il lavoro svolto: i dati al 31 dicembre 2006
– I controlli di polizia stradale hanno raggiunto quota 1.447.974. Rispetto al 2004, all’indomani dell’entrata in vigore della legge regionale, l’incremento in tre anni è stato del 43,04 %.
– circa gli incidenti stradali, nel corso dell’anno in tutta la regione la polizia municipale è intervenuta per rilevarne circa 15.500, pari al 65% del totale registrato dall’Istat in Emilia-Romagna (23.950 incidenti). Le strutture di polizia municipale hanno registrato un incremento degli interventi sugli incidenti più gravi, quelli con esito
mortale, di oltre il 10%;
– il 20% circa del personale, pari a 719 operatori, è stato destinato formalmente e in modo esclusivo alle attività di vigile di quartiere;
– i controlli negli esercizi commerciali e nei pubblici esercizi, a tutela del consumatore, ha raggiunto quota 33.949;
– sempre nel 2006, i controlli di natura edilizia e ambientale sono stati 18.979;
– le denunce per reati inoltrate alla magistratura ammontano a oltre 13.000;
– i veicoli oggetto di furto recuperati e restituiti ai
legittimi proprietari sono stati 1.873;
– le attività di supporto al personale sanitario a seguito di trattamenti sanitari obbligatori sono stati quasi 3.000;
– il numero di accertamenti a seguito di cambio di residenza da parte di cittadini hanno raggiunto quota 191.296;
– le ore di educazione stradale hanno superato le 25.000.