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Reggio E.: il sindaco è intervenuto ieri sera a una Tavola rotonda sul PSC

“Reggio è indubbiamente cambiata, ora è una città con le caratteristiche delle città di medie dimensioni europee. E ha tutte le possibilità per non subire questo cambiamento, ma per diventarne protagonista, come è avvenuto in altre importanti fasi della sua storia”.

Lo ha detto ieri sera il sindaco Graziano Delrio, intervenendo nell’Aula magna dell’Università a una Tavola rotonda nell’ambito del percorso di partecipazione dedicato al Piano strutturale comunale. All’incontro sono intervenuti l’assessore all’Urbanistica Ugo Ferrari e alcuni degli opinion leader intervistati nei mesi scorsi, i cui contributi sono stati raccolti nel volume Il punto di vista di testimoni privilegiati. Erano Giovanni Manfredini dello Studio Manfredini di architettura e ingegneria di Reggio; Alberto Melloni, docente di Storia contemporanea all’Università di Modena e Reggio; Alessandro Ovi, direttore della rivista Technology Review Italy (The Mit Journal of innovation); Azio Sezzi, segretario dell’Api di Reggio Emilia; Olmes Bisi, professore di Fisica all’Università di Modena e Reggio. Ha moderato la serata il giornalista Gabriele Franzini. E’ intervenuto anche Marco Brunod esperto di percorsi di partecipazione, dello studio Aps di Milano.

“Rispetto al futuro della nostra città – ha aggiunto il sindaco Delrio – dobbiamo conservare i valori, senza paura delle trasformazioni. In questo senso, sono determinanti il senso di responsabilità individuale e di appartenenza. La pressione migratoria è stata rilevante, ma il sistema nel suo complesso, e in particolare quello dei servizi, resiste. I bisogni basilari trovano risposta. Ora dobbiamo costruire una città sempre più vivibile, con spazi e servizi riconoscibili, luoghi in cui è bello tornare la sera, incontrarsi e vivere. Ecco perché investiamo in modo deciso sulla riqualificazione e creazione di nuovi spazi pubblici, in ogni parte della città, dal centro alle Ville. Sulla città pubblica, sull’innovazione con l’incubatore di imprese alle Reggiane, sul rafforzamento dei servizi sanitari, la via Emilia come luogo non di traffico ma di vita e cultura, sul protagonismo dei giovani e sulle nostre Scuole d’infanzia, sull’Università continuiamo ad investire. Le persone e i loro talenti sono il riferimento delle nostre cure e nello stesso tempo le risorse per il nostro presente e il nostro futuro”.

Manfredini ha sottolineato a sua volta l’importanza decisiva della qualità degli spazi pubblici “per una maggiore qualità sociale: valori irrinunciabili per il nostro futuro, risposta alle forti spinte alla ‘privatizzazione’ degli spazi aperti e della vita pubblica, alla società e all’architettura delle inferiate e dei recinti. Serve un’integrazione di tutte le funzioni presenti, a livello urbanistico; un freno alla sirena della rendita fondiaria che ha dato adito a speculazioni edilizie incontrollate e a un consumo grave del territorio”.

Ovi: “Occorre ritrovare il coraggio e la curiosità che hanno da sempre caratterizzato la nostra città. L’Amministrazione comunale sa farlo, sa esprimere e proporre queste spinte. Ecco, credo che per la Reggio di domani serva recuperare questo coraggio, a cominciare dalle Reggiane: trovare e trasmettere il gusto di guardare avanti”.
Bisi e Melloni hanno sottolineato l’importanza strategica dell’Università e l’utilità di creare una sempre maggiore convergenza della città, dei suoi enti e istituzioni, intorno al progetto universitario.
Sezzi ha ricordato come la vocazione industriale del Reggiano sia ancora elemento di forza, quanto quella del welfare, dell’istruzione e della formazione professionale. “E riguardo all’edilizia, è irrinunciabile un innalzamento degli standard qualitativi. Dunque, occorre programmare e regolare, con i nuovi strumenti a disposizione in ambito comunale (Psc), provinciale (Ptcp) e regionale (Ptr)”.

Ferrari ha richiamato le risposte già contenute nel Psc, dai Poli di eccellenza agli standard per un’edilizia pubblica e privata di qualità, dal verde al limite alla dispersione industriale e di insediamenti civili. E ha sottolineato che Reggio, oggi più che mai, nella pianificazione deve ragionare in termini di ‘area vasta’, quindi di sistema delle eccellenze, con Modena e Parma.

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