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Sezione virtuale per il Dipartimento di Oncologia ed Ematologia del Policlinico

Il Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretto dal professor PierFranco Conte “apre” in Second Life, il mondo virtuale in 3D interamente costruito e posseduto dai suoi residenti che, dall’anno della sua apertura al pubblico (2003), è cresciuto rapidamente fino a superare i 12 milioni (12.240.161, secondo i dati del gen-naio 2008), provenienti da tutto il pianeta.

Il Policlinico di Modena è il primo ospedale italiano ad inaugurare un distaccamento virtuale. Per accedere all’ospedale è sufficiente registrarsi gratuitamente su Second life. Il navigatore troverà l’esatta ricostruzione del palazzo reale: l’insolita pianta triangolare, il caratteristico mosaico colorato all’ingresso, gli stessi poster alle pareti. Punti informativi dislocati ad ogni piano permettono di orientarsi nella struttura che è dotata di stanze per gli esami diagnostici, laboratori, sale d’aspetto. Sono inoltre presenti degli espositori dove è possibile consultare opuscoli informativi, scaricabili dal web. Non solo l’edificio ma anche i professionisti che quotidianamente animano il reparto sono stati riprodotti alla perfezione, dal primario alla caposala.

“Lo scopo – spiega il professor PierFranco Conte – è mettere a disposizione dell’utenza un ulteriore mezzo per dialogare col Dipartimento. Abbiamo sentito l’esigenza di riprodurre alla perfezione ogni dettaglio per ridurre la distanza fra mondo virtuale e reale. A partire da aprile 2008 saranno attivate nel Dipartimento consulenze settimanali per i pazienti, animate dagli stessi esperti del dipartimento. Ogni cittadino, da qualsiasi parte d’Italia, potrà accedere direttamente agli ambulatori ed avere un colloquio privato con il medico, disponibile a rispondere a dubbi e a fornire assistenza e supporto. Ma le potenzialità vanno ben oltre: stiamo già lavorando alla prima fiction in 3D sul tumore del seno, ambientata interamente nella nostra struttura, che permetterà di ricostruire l’intero percorso ideale della paziente, dagli esami di screening al post intervento”.

La fiction, ultimata entro il mese di maggio, sarà trasmessa su Intermedia News (la prima web tv italiana dedicata interamente alla medicina) e nel sito del Dipartimento.

Il Palazzo virtuale ospiterà anche un appuntamento scientifico di assoluto livello, il primo convegno virtuale sul tumore del seno, che vedrà la partecipazione di alcuni fra i massimi esperti internazionali, fra cui, oltre al professor Conte, il prof. L. Gianni dell’istituto Tumori di Milano, il prof. Hortobagyi del MD Anderson Cancer Center di Houston, il prof Slamon dell’UCLA University di Los Angeles, il prof Smith del Royal Marsden di Londra. Questa iniziativa permette-rà di far conoscere l’ospedale oncologico virtuale anche al di fuori del contesto italiano, dando il giusto risalto e respiro internazionale alla struttura (come già è avvenuto nella realtà).

“Il mondo virtuale – prosegue Conte – si presta inoltre alla sperimentazione di un nuovo modello formativo con la modalità dell’elearning e permette di poter usufruire della funzione voice e di consentire un confronto, anche “visivo” con il tutor e gli altri studenti in tempo reale. Grazie a Second Life possiamo quindi arricchire gli strumenti formativi a disposizione, abbattendo i costi. Saranno quindi organizzati corsi di aggiornamento, coinvolgendo i medici della struttura, rivolti a colleghi italiani ed internazionali”.

Questo risultato è reso possibile dal progetto Ospedale Oncologico Virtuale realizzato dall’agenzia per la comunicazione integrata Intermedia che ha recentemente realizzato Healthy, il primo palazzo della salute in Second Life. Nel palazzo sono previste varie aree dedicate alle patologie cardiovascolari, respiratorie, infettive, alla medicina di famiglia, alla medicina dei diritti, alla salute della donna, all’oncologia più uno spazio conferenze e un’area ristorante. Il palazzo si trova in Prometeo, il continente italiano vicino al Dipartimento di Oncologia ed Ematologia di Modena, allo stadio di san Siro, a Cinecittà e alla città di Milano.

“L’apertura della sezione virtuale su Second Life del Dipartimento integrato di Oncologia ed Ematologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena – commenta il Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia professor Gian Carlo Pellacani – è una tappa importante del processo che ha sempre sostenuto la realizzazione a Modena di questo avanzato Centro Oncologico di cura e sperimentazione: dare agli utenti, a tutti gli utenti, la possibilità di ricevere le prestazioni e l’assistenza migliori, adottando le tecniche più avanzate per sconfiggere questo male. Il nuovo canale virtuale che si inaugura permette un accesso più diretto ed immediato alla struttura, alle persone, ai medici, rendendo più familiare l’approccio con essa”.

Second Life è un mondo virtuale che sta diventando sempre di più lo specchio di quello reale. Non appena entrati nel Mondo, si scopre un enorme continente digitale, brulicante di persone, intrattenimento, esperienze ed opportunità. Si è circondati dalle creazioni degli altri abitan-ti: i residenti possiedono i diritti delle loro creazioni digitali. Questo “mondo parallelo” ad oggi conta oltre dodici milioni di abitanti, di cui circa 900 mila italiani. Il nostro Paese è il settimo al mondo per utilizzo di questo strumento. Ma qual è l’identikit dell’utente italiano di Second Life? Il 53% ha meno di 35 anni, il 55% è donna, motivo per cui si è scelto di esordire in Second Life con un pro-gramma legato al tumore al seno.

“Oggi le moderne tecnologie informatiche – commenta il dottor Stefano Cencetti, direttore generale del Policlinico – consentono di migliorare la qualità dei servizi, ma soprattutto di facilitare l’accesso alle prestazioni e accrescere il livello delle informazioni necessarie a rendere l’utente protagonista del processo di cura. L’apertura ora del palazzo virtuale del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia pone il Policlinico in linea con alcune fra le maggiori istituzioni sanitarie e di ricerca nazionali ed internazionali che da tempo hanno intuito le potenzialità di Second Life ed hanno realizzato nel mondo virtuale specifiche Isole o spazi dedicati all’informazione ed alla prevenzione. L’American Cancer Society, ad esempio, ha realizzato in Second life una vera e propria isola, con la possibilità di incontri con medici virtuali, gruppi di sostegno, materiale informativo. Il Servizio sanitario nazionale britannico ha costruito in Second life un intero ospedale virtuale”.

Anche alcune università hanno iniziato ad utilizzare Second life come strumento; tra queste spicca il programma in favore dei caregiver dei malati di schizofrenia dell’Università della California e quello per il training dei nuovi medici della Stanford University . Anche l’Harvard Medical School e il National Institute of Health, stanno studiando un’ipotesi per sfruttare al meglio le potenzialità del mondo virtuale. È stata inoltre fondata la prima Second Life Medical Association. Fra le istituzioni e le Università italiane e internazionali che hanno già costruito un “avamposto” nella realtà virtuale troviamo inoltre l’Imperial College di Londra, la Princeton University, l’Università di New York, l’Università di Torino, l’Università di Cagliari, e l’Istituto Auxologico Ita-liano.

L’iniziativa rientra pienamente nel novero delle attività assistenziali garantite dal Dipartimento, che sempre più accompagna all’impegno sul fronte della diagnosi e della cura delle neoplasie un importante sforzo sul piano comunicativo ed informativo. Il Dipartimento al riguardo è stato protagonista nel 2007 di due importanti progetti pilota, rivolti entrambi a migliorare con la comunicazione e la informazione l’assistenza e la qualità di vita del paziente malato di cancro.
Il primo progetto, denominato ‘Laboratorio Comunicativo’, ha coinvolto i medici di famiglia del Distretto di Modena con l’obiettivo di individuare strumenti per facilitare la comunicazione e lo scambio di informazioni fra oncologo e medico curante. Il bilancio appare molto positi-vo, come testimonia la volontà di AIOM e SIMG di ‘adottare’ l’iniziativa ed estenderla ad altre città fino a coprire l’intero territorio nazionale.

Per saperne di più si può visitare l’area sito dedicata al progetto: Laboratorio comunicativo MMG-oncologi.
Un secondo progetto pilota nazionale si è invece posto l’obiettivo di migliorare la comunicazione medico paziente. Il progetto è stato promosso dal Dipartimento di Oncologia ed Ematologia, dall’Istituto Regina Elena di Roma e dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e ha coinvolto oltre cento donne con tumore al seno, di cui 30 a Modena. Fra gli strumenti di “facilitazione” già attivati, due ‘guide alla comunicazione’, una pensata espressamente per i medici, l’altra rivolta al paziente. Due agili ‘manuali’ che riassumono alcune regole base della comunicazione, verbale e non, particolarmente utili per una patologia così delicata e ricca di significati psicologici come quella oncologica.

“Un passo avanti immediato nella qualità dell’assistenza e soprattutto l’apertura di un mondo nuovo di potenziali strumenti di dialogo con i malati, di nuovi spazi di prevenzione, di straordinarie opportunità per la crescita e l’aggiornamento del personale e, fattore non secondario per Modena, anche per lo sviluppo della ricerca – afferma il professor Giorgio Pighi, sindaco del Comune di Modena – Sono certo che nella realtà virtuale le nostre strutture e le nostre professionalità troveranno lo stesso gradimento riconosciuto alle attività tradizionali, anzi i due momenti sapranno integrarsi ed interagire migliorando la qualità dell’offerta modenese in questo delicato settore della medicina e della ricerca. Modena sta compiendo scelte importanti per favorire e sviluppare l’applicazione delle nuove tecnologie: per il lavoro, lo studio, il tempo libero ed ora anche per la sanità. Si tratta di un processo inevitabile, ma soprattutto utile, specie se finalizzato ad obiettivi di crescita complessiva della qualità della vita delle persone. Dal Policlinico e dal Dipartimento di Oncologia ed Ematologia viene quindi un contributo fondamentale in questa direzione”.
“Non è un caso, quindi, che proprio il Dipartimento di Oncologia ed Ematologia del Poli-clinico di Modena sia tra i pionieri italiani di Second life. – conclude il dottor Stefano Cencetti –. Grazie alla sua eccellenza riconosciuta a livello mondiale per la ricerca e l’assistenza in ambito oncoematologico, è stato possibile realizzare l’iniziativa del Palazzo virtuale del Dipartimento a costo zero, nell’ambito di un ‘unresticted grant educazionale’”.
















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