Il passaggio dal concetto di gita scolastica a quello di viaggio di istruzione per discutere di qualità del turismo scolastico attraverso le esperienze di scuole e insegnanti. È questo il tema del convegno “Per un turismo scolastico di qualità. Dalla classe al viaggio di istruzione: esperienze e idee a confronto” che si svolgerà venerdì 28 marzo, alle ore 12, nell’ambito di Children’s tour.
Al convegno, che sarà aperto da Mariangela Bastico, vice ministro della Pubblica istruzione, interverranno gli assessori provinciali all’Istruzione Silvia Facchini e al Turismo Beniamino Grandi; Rosanna Rossi e Stefano Todesco, docenti dell’Istituto professionale “Morante” di Sassuolo che partecipa a un progetto ministeriale sul turismo; Andrea Babbi, amministratore delegato di Apt Emilia Romagna.
Come sostenere il turismo scolastico nel territorio provinciale è uno dei temi in discussione, al quale una prima risposta viene dal Fondo per l’incentivazione del turismo sull’Appennino modenese. Nel 2007 il Fondo ha stanziato un contributo di 120 mila euro per sostenere le spese delle gite scolastiche, provenienti da ogni parte d’Italia. Nel 2006, ultimo dato consolidato, le iniziative finanziate sono state 333, tra le quali ben 101 a Sestola (dove si sono contate 24 settimane bianche e 15 soggiorni da almeno 3 notti), 52 a Fanano, 28 a Lama Mocogno e 24 a Polinago.
I dati di partenza del convegno saranno i risultati dell’indagine sul turismo scolastico, svolta nel 2006 per conto della Provincia dalla Cooperativa La lumaca, dalla quale è risultato che a differenza del resto d’Italia dove le gite sono concentrate per 75 per cento in primavera, i viaggi d’istruzione delle scuole modenesi sono “destagionalizzati”, cioè distribuiti equamente lungo tutto l’arco dell’anno scolastico. Per l’organizzazione dei viaggi, che durano in media sei giorni, il 53 per cento delle scuole si rivolge a un’agenzia. I due terzi delle scuole richiede ad agenzie, bus operator, albergatori e in qualche caso anche alle guide, attestazioni relative alla sicurezza. Le destinazioni più frequenti dei modenesi sono in regione, poi in Toscana, Lombardia, Campania, Liguria e Trentino Alto Adige. Gli studenti che visitano il territorio modenese provengono per lo più da Toscana, Emilia e Lazio. I momenti più critici delle gite sono il viaggio in autobus per gli scolari delle elementari e la permanenza in albergo per quelli delle superiori.