Una serinette di fine ‘700 – curioso strumento musicale a metà strada fra un organetto e un carillon – e una chitarra costruita ai primi del ‘900 dalla liuteria modenese Masetti saranno esposte al Museo civico d’arte di Modena a partire dal 25 marzo, giornata inaugurale della decima Settimana dei beni culturali, che fino al 30 marzo consente l’ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alle mostre in corso. I due strumenti sono stati da poco restaurati grazie al contributo della Federazione italiana Tabaccai, presieduta da Paolo Bigarelli.
La serinette e la chitarra si trovavano, infatti, nei depositi del Museo per le precarie condizioni di conservazione. Il restauro è stato condotto dal liutaio Lorenzo Frignani, che, compiute le operazioni generali di consolidamento e di disinfestazione sui supporti lignei, ha ripristinato le parti funzionali, ridando ad entrambi gli strumenti le originarie caratteristiche sonore nel rispetto di quelle conservative.
La serinette è un curioso strumento musicale a metà strada fra un piccolo organetto e un carillon. E’ infatti dotato di un mantice per il pompaggio dell’aria, di canne e di un rullo dentato che può essere regolato in varie posizioni per permettere l’esecuzione di diverse melodie. Nato probabilmente per imitare il canto dell’usignolo, lo strumento è stato costruito tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Esemplari analoghi sono conservati nel Museo di Norimberga.
La chitarra, invece, di modello cosiddetto “a mezza lyra”, è forse tra gli strumenti più rappresentativi della liuteria modenese dei fratelli Masetti, situata in Rua Freda ed operativa per tutto il XX secolo. Lo strumento fu eseguito all’inizio del ‘900 nel primo periodo, quindi, dell’attività della bottega. I fratelli Masetti, che furono molto influenzati dai modelli del liutaio, chitarrista e compositore romagnolo Luigi Mozzani per tutto il periodo della loro produzione, elaborarono inoltre modelli nuovi di derivazione spagnola. Anche Romolo Ferrari, chitarrista e compositore modenese, amico di Andres Segovia, contribuì alla sensibilizzazione e alla pratica strumentale della chitarra sostenendo attivamente la bottega. Negli anni Settanta scelsero le chitarre Masetti artisti come Francesco Guccini, Giorgio Gaber e Jannacci, Giovanna Marini e Harry Belafonte.