Una banda di ladri che metteva a segno furti di materiale informatico – da computer a satellitari a fotocamere e videocamere – nelle aree di servizio del Bolognese, ma anche di tutto il nord-est, è stata sgominata in un’operazione condotta dalla Procura di Bologna e dagli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato e del compartimento Polstrada del capoluogo emiliano. Ventitrè persone sono state arrestate.
I ladri giungevano da Napoli e a inizio settimana prendevano di mira le aree di servizio delle autostrade attorno a Bologna, in particolare Cantagallo e Sillaro. Fatto ‘il pieno’ con i loro furti tornavano a Napoli dove c’era chi ricettava la merce rubata. Nel corso di un anno venivano messi a segno anche 500 furti.
L’operazione è stata ribattezzata ”paranze” da un metodo di pesca usato dai pescatori campani: la polizia, con l’accordo della società Autostrade e con il gestore di Autogrill, ha piazzato telecamere nelle aree di servizio, che hanno così ripreso i furti, e gps sulle auto dei ladri, in modo che potessero essere seguiti i loro movimenti. Le vetture con la refurtiva venivano successivamente bloccate e i ladri arrestati. Poi, sempre con l’ausilio di telecamere e la collaborazione dei colleghi di Napoli, gli investigatori della Polizia Giudiziaria e della Polstrada di Bologna sono arrivati anche ai ricettatori.
Diciotto persone sono finite agli arresti durante il corso delle indagini, partite sin da fine 2005, e cinque – tutte legate da vincoli di parentela – nei giorni scorsi su ordinanza di custodia cautelare del Gip di Bologna Marinella De Simone, che ha definito i furti ”quasi una moderna rivisitazione delle incursioni piratesche”.
