L’arresto del marocchino accusato di avere appiccato il rogo di capodanno in Via Circonvallazione a un negozio di un connazionale smentisce definitivamente le tesi fantasiose e politicamente pericolose della CGIL di Sassuolo, che, attraverso il proprio rappresentante Trovato, aveva pubblicamente sostenuto una presunta matrice razzista del rogo stesso, arrivando, neppure tanto velatamente, a puntare il dito nei confronti del sottoscritto e della destra politica sassolese.
A questo punto la CGIL di Sassuolo e il Sig. Trovato devono dare pubbliche scuse a tanti: alla cittadinanza innanzitutto (per avere anche soltanto pensato che a Sassuolo vi sia razzismo), ad AN e ai Comitati di Braida.
Trovato era stato anche invitato ad un dibattito pubblico sul tema, ma aveva preferito sfuggire al dialogo.
E’ inaccettabile che i rappresentanti di un sindacato come la CGIL possano fare simili dichiarazioni alla stampa e poi, in un secondo momento, non accolarsene la responsabilità, dato che sono proprio esternazioni simili che fomentano le tensioni e non favoriscono di certo l’integrazione.
Il buonismo nei confronti degli stranieri non è certamente la strada migliore per fare sì che vi sia una pacifica convivenza: a diritti debbono corrispondere doveri, così come avviene per gli italiani.
Trovato e la CGIL comprendano pertanto questo basilare principio (affermato ultimamente, per motivi elettorali, anche dal PD) e, la prossima volta, prendano lo spunto per non gettare sui sassolesi infami e infondate accuse di razzismo.
Luca Caselli (Candidato AN – PdL Camera dei Deputati)