Il Coordinamento Tutor di Modena e Provincia organizza per domani, giovedì 13 marzo, un presidio davanti agli Uffici Istruzione della Provincia in via Barozzi 340, dalle 15 alle 17.
Un anno fa si è costituito il Coordinamento dei tutor di Modena e Provincia che ha presentato alle istituzioni una piattaforma per ottenere il riconoscimento del tutor come lavoratore e la stipula di un contratto unico provinciale che garantisca compensi e diritti uguali per tutti. La Provincia e i Comuni hanno ignorato queste proposte e rifiutato di aprire un dialogo. Il 21 gennaio scorso l’Assessore provinciale all’Istruzione, Silvia Facchini, si è limitata a comunicare al Coordinamento che il Collegio di Vigilanza aveva deciso di prorogare gli attuali Accordi Provinciali e che questi sarebbero restati in vigore fino al 2010.
A Modena sono oltre 100 i tutor, in provincia oltre 200, mentre la domanda di tutor da parte delle scuole, secondo quanto stimato dall’Ufficio Integrazione Scolastica del Comune di Modena, è di tre volte superiore. Il tutor svolge nelle scuole superiori un’importante lavoro di sostegno allo studio e alla socializzazione degli alunni in situazione di handicap o con altre difficoltà. A questa figura, però, non corrisponde un adeguato riconoscimento da parte delle istituzioni.
Gli “Accordi Provinciali per l’Integrazione scolastica definiscono, infatti, il tutor in maniera riduttiva come: “una figura dalla forte carica volontaristica e vocazionale, in grado di prendersi a carico una persona in difficoltà e di aiutarla a crescere […]. In quest’ottica la remunerazione prevista corrisponde non tanto ad un compenso di lavoro, quanto a una sorta di rimborso spese (anche per l’eventuale mancato guadagno)”.
Questa definizione crea un’ inaccettabile confusione tra lavoro e volontariato,
tra compenso e “rimborso spese”.
Da 10 anni, da quando cioè è nata questa figura, i tutor vivono una totale precarietà fatta di contratti a progetto, di false borse di studio e di notevoli disparità contrattuali ed economiche. In nessun caso sono garantiti i diritti fondamentali del lavoro. Inoltre a seconda del Comune di residenza dell’alunno, cambiano entità del compenso e modalità di erogazione. Molti Comuni della provincia pagano 5.70 € lordi all’ ora. La disparità di trattamento penalizza il lavoratore ma, soprattutto, discrimina l’alunno residente nei distretti che offrono contratti più poveri: chi può accettare di lavorare per un anno con bassi compensi, erogati spesso in ritardo di molti mesi?! La conseguenza della precarietà è l’abbandono del servizio e l’avvicendarsi di diversi tutor accanto allo stesso alunno.
Prendendo atto della posizione tenuta dalle istituzioni, il Coordinamento dei tutor di Modena e Provincia ha deciso pertanto di organizzare il presidio.
Non intendiamo agevolare il tentativo delle amministrazioni di fare bella figura garantendo formalmente un utile strumento per l’integrazione scolastica, mentre difendono iniquità e precarietà che vanno a danno della qualità del servizio, e che sono sulle spalle dei prestatori “volontari” di lavoro! I diritti, le tutele e l’equità dei contratti devono essere garantiti sempre.
(Per il Coordinamento Tutor Matteo Cristiani)