Circa ventimila galline da uova sono state abbattute dopo la scoperta di tracce di salmonella in un allevamento di Monteveglio, nel bolognese. L’infezione รจ emersa durante uno dei controlli di routine da parte del servizio veterinario dell’Azienda Usl di Bologna, che tranquillizza sul fatto che non esiste alcun pericolo per la salute pubblica.
Il servizio veterinario del dipartimento di sanitร pubblica dellโAzienda USL di Bologna nella normale attivitร di ispezione e controllo che svolge negli allevamenti aviari del territorio – spiega una nota – ha rilevato la presenza di salmonella in un capannone di un allevamento nel Comune di Monteveglio.
Le tracce di salmonella erano presenti nelle feci mentre non ne รจ stata trovata traccia nelle uova campionate, nรฉ negli animali. Iniziati immediatamente gli interventi di disinfestazione che hanno comportato tra lโaltro lโabbattimento di 20.000 galline e il ritiro, in via precauzionale, delle uova fino a quel momento distribuite sul territorio. Lโinfezione รจ stata circoscritta, non cโรจ nessun pericolo per la popolazione.
Questa la cronologia:
il sopralluogo in cui sono stati prelevati i campioni รจ avvenuto il 14 febbraio, il 29 febbraio sono arrivati gli esiti degli esami tipizzati positivi alla salmonella. Gli esami oltre a evidenziare la presenza di salmonella ne hanno individuato il ceppo: sono solo 2, infatti, quelli che possono nuocere allโuomo. Il 29 febbraio stesso รจ stato predisposto il ritiro di tutte le uova prodotte dallโallevamento e giร distribuite sul territorio, complessivamente 12.500. Il ritiro รจ stato predisposto in via precauzionale infatti, nรฉ nelle uova, nรฉ negli animali campionati รจ stata trovata traccia di salmonella. Le uova prodotte dal 29 febbraio a oggi sono state sistematicamente distrutte. Ieri รจ iniziato lโabbattimento delle galline e terminerร domani, quindi verranno applicati gli interventi di disinfezione dellโarea.
Nei capannoni adiacenti a quello interessato dalla salmonella non รจ stata trovata traccia del batterio.
La salmonella – precisa la nota dell’Azienda Usl di Bologna – ha un incubazione molto breve, dalle 6 alle 72 ore, e la normale cottura la distrugge.