Rinnovarsi e riorganizzarsi per sapere interpretare al meglio i bisogni dei pensionati e degli anziani. Giovedì 13 e venerdì 14 marzo il Palazzo del Turismo di Riccione (piazzale Ceccarini 11) ospita la Conferenza di organizzazione dello Spi-Cgil dell’Emilia-Romagna.
La centralità del territorio e la necessità di un coordinamento tra i presidi della regione (le leghe), la ricerca di una maggiore cotitolarità insieme alla Confederazione sindacale e alle categorie dei lavoratori attivi per le negoziazioni sociali territoriali, il rafforzamento del rapporto con associazioni di aggregazione sociale come l’Auser, ma anche il rinnovamento e la parità di genere all’interno dei quadri dirigenziali, sono alcuni dei temi che saranno discussi e votati dai 230 delegati dello Spi provenienti da tutta l’Emilia-Romagna.
Alla Conferenza saranno inoltre presenti, insieme a Maurizio Fabbri, segretario generale dello Spi-Cgil dell’Emilia-Romagna, anche Danilo Barbi, segretario generale regionale della Cgil, e Lucio Saltini della segretaria nazionale dello Spi-Cgil, che concluderà i lavori.
“La Conferenza avrà il compito di ridefinire la vita e le scelte dell’organizzazione alla luce degli importanti cambiamenti politici, sociali e demografici degli ultimi anni che hanno moltiplicato i bisogni di tutela individuale e collettiva – dice Rosario Zito, segretario organizzativo regionale dello Spi-Cgil -. Dobbiamo avere la forza di rinnovarci, di ricollocarci nel territorio con l’obiettivo di estendere e rafforzare la nostra azione di rappresentanza degli anziani e dei pensionati”.
Con 464.914 iscritti (oltre il 38% del 1.206.335 persone con più di 60 anni residenti nel 2007 in regione) lo Spi-Cgil rappresenta la più importante organizzazione dei pensionati dell’Emilia-Romagna. Radicato nel territorio grazie alla presenza di 292 “leghe” in tutta la regione, lo Spi è un sindacato dinamico e in continua trasformazione, come dimostra un’indagine sui nuovi iscritti condotta nel corso del 2007, che sarà distribuita nel corso della Conferenza.
Nel 2007 sono stati infatti 30.107 i nuovi tesserati dello Spi dell’Emilia-Romagna, 1.220 in più rispetto al 2006. Di questi, il 60% circa (18.046) sono donne, segno di un sindacato che si fa sempre più “rosa” e che per questo ricerca una reale parità di genere a tutti i livelli della sua organizzazione. Ma lo Spi-Cgil dell’Emilia-Romagna è anche un sindacato che va ogni anno trasformandosi e che diventa sempre più giovane: dal 2000 al 2007 è cambiato il 43,51% degli iscritti e solo nell’ultimo anno tra i nuovi tesserati il 60% (18.034) ha un’età inferiore ai 65 anni.