Confesercenti, Cna e Lapam esprimono la propria netta contrarietà rispetto alla ventilata ipotesi di realizzare nel Comune di Spilamberto nell’area dell’”ex Sipe” un Parco Commerciale che consentirebbe un’aggregazione di grandi e medie superfici commerciali extra-alimentari, per un totale di circa 18.000 mq. di superficie di vendita, e chiedono un incontro urgente con le Amministrazioni Comunali.
La contrarietà delle Associazioni economiche nasce dal fatto che l’intervento di cui si parla andrebbe a stravolgere un accordo di programma tra i Comuni di Vignola, Savignano sul Panaro, Spilamberto e l’Amministrazione Provinciale che in quell’area prevede la presenza esclusivamente di funzioni di commercio di vicinato e attività direzionali.
Confesercenti, Cna e Lapam manifestano la loro forte preoccupazione per l’impatto che una soluzione di questo tipo avrebbe sulla rete commerciale dell’area e, ribadiscono che l’intervento non è previsto dalla vigente programmazione commerciale provinciale, approvata solo un anno e mezzo fa. Le Associazioni rilevano, inoltre, come la realtà di Vignola è caratterizzata da una rete commerciale che si è evoluta nel corso degli anni, che si configura come qualificata e moderna e, in tal senso, apprezzata dai consumatori.
Qualità che sono riconosciute dalle valutazioni socio economiche contenute nel Piano Provinciale degli Insediamenti Commerciali nelle quali si evidenzia come la rete vignolese non sia penalizzata da quote significative di evasione dei consumi, fatta eccezione per poche merceologie puntualmente individuate, come i prodotti per la casa e l’elettronica; l’intervento ventilato avrebbe dunque, un impatto pesantissimo rispetto alla rete distributiva già presente nell’area creando forti criticità facilmente prevedibili.
Senza contare che l’intervento proposto avrebbe ricadute negative sull’ambiente di tutta l’area circostante in quanto, la realizzazione di strutture commerciali medio grandi e grandi, determinerebbe anche un rilevante aumento del traffico veicolare e, di conseguenza, delle emissioni inquinanti.
Confesercenti, Cna e Lapam concludono sottolineando che l’eventuale modifica di quanto sino ad oggi contenuto negli accordi di programma debba essere preceduta da un confronto di merito con le Associazioni Economiche.