Al primo punto all’ordine del giorno nel consiglio comunale di ieri, 28 febbraio, il presidente del consiglio comunale Patrizia Barbolini ha rimesso in votazione le modifiche allo Statuto comunale già discusse nella seduta precedente.
Già dibattuti all’interno della Quarta commissione di controllo e garanzia, gli articoli oggetto di modifica erano tre, il n. 30 riguardante la rappresentanza paritetica che prevede la presenza di non meno del trenta per cento di donne in tutti i ruoli istituzionali: Consiglio Comunale, Giunta e Aziende partecipate, il n. 37, nel quale si proponeva la possibilità per amministratori pubblici di far parte del consiglio di amministrazione di società per azioni o srl di servizi pubblici locali, con particolare riferimento alla holding Hsst, nella quale confluiranno le azioni di Hera possedute dai Comuni modenesi dopo la fusione delle rispettive aziende di servizi;
infine l’articolo 48, nel quale andava aggiunto per quanto riguarda il diritto all’informazione l’inserimento degli atti sul sito web comunale.
Nella seduta precedente la votazione a maggioranza qualificata aveva comportato la bocciatura della modifica statutaria. Rimessa in votazione in questo caso, stavolta con necessità della maggioranza semplice, la modifica ha dato questo esito.
Favorevoli: Sindaco, Rifondazione comunista, Psd, Caserta e Cardone del Gruppo Misto, Uniti per Sassuolo La Margherita, Democrazia e libertà la Margherita. Contrari Popolari Liberali, Forza Italia Popolo della libertà, Alleanza Nazionale Popolo della libertà, Lega Nord.
Il punto è stato approvato e questo ha anche consentito di passare alla discussione successiva, riguardante l’entrata del Comune di Sassuolo nella compagine sociale della holding Hsst.
Il Sindaco Pattuzzi ha spiegato nei particolari in cosa consiste la holding e qual è il suo scopo. Con la nascita di Hera e la fusione al suo interno delle diverse aziende di servizi locali, è stata creata questa holding in cui i Comuni fanno confluire le azioni detenute di Hera in modo da avere maggior peso nelle decisioni dell’azienda. Il percorso ha previsto un accordo quadro e un protocollo di intesa sottoscritto nel luglio scorso con Modena e altri Comuni dell’area ex Meta, che impegnava il Comune di Sassuolo e gli altri dell’area Sat a conferire le azioni in Hsst (che significa Holding strategie e sviluppo dei territori modenesi).
Di Hsst sono e possono essere soci solo gli enti locali. Detiene attualmente il 13,518% del capitale sociale di Hera ed è la seconda quota per importanza dopo quella del Comune di Bologna. Sassuolo conferisce oltre 5 milioni e 300mila azioni sui 14 milioni provenienti dall’area ex Sat. Da solo, ha spiegato Pattuzzi, rappresenterebbe lo 0,48% del capitale di Hera, insieme agli altri Comuni avrà un peso ben maggiore. Pattuzzi ha anche spiegato che all’ultima analisi si è scelto non il conferimento, ma il concambio delle azioni, giudicato più vantaggioso finanziariamente.
Hsst prevede due momenti temporali nell’arco dell’anno in cui è possibile esercitare il recesso e ha un consiglio di amministrazione (non retribuito) di cinque componenti, di cui tre dal Comune di Modena e gli altri due dagli altri partecipanti, uno dei quali dall’area ex Sat. E’ stato sottoscritto un codice di comportamento, per cui prima di ogni decisione importante i Comuni del comprensorio si riuniranno e decideranno le scelte che il delegato dovrà comunicare nel consiglio.
Ugo Liberi di Forza Italia Popolo delle libertà ha manifestato grave perplessità per questa scelta che, ha detto, determina la perdita di ogni potere sulle azioni del Comune di sassuolo. Ci infiliamo in un’altra società regalando al Comune di Modena che avendo la maggioranza assoluta potrà decidere in autonomia.
Secondo Mario Cardone del Gruppo Misto la prima scelta del conferimento delle azioni, poi modificata con la decisione della permuta, suggerita da un tecnico esperto al Comune, sarebbe stata preferibile. La permuta, ha spiegato, comporta passaggi più complessi, ma configura anche un’elusività censurabile politicamente e tecnicamente.
Con questa delibera, ha detto Luca Caselli di Alleanza Nazionale Popolo della libertà, non creiamo niente ma semplicemente consentiamo a una grande realtà monopolista del settore quale è Hera, di mangiarsi un patrimonio della nostra città. Prevedo una spartizione dei posti in consiglio di amministrazione e penso che sia l’ennesima presa in giro per la nostra città.
Gian Francesco Menani della Lega Nord ha dichiarato il suo voto contro, in coerenza con quanto già fatto ai tempi della fusione Sat-Hera. Avrei voluto, ha aggiunto, poter ascoltare di persona il tecnico che ha suggerito i passaggi da compiere.
Agli interventi ha replicato il sindaco Pattuzzi. La strada davanti a Sat, ha spiegato, portava o a una lenta agonia o a cogliere un’occasione importante, con poco tempo per scegliere. A breve avremmo dovuto mettere i servizi a gara, sottostando poi a un risultato imprevedibile. Abbiamo invece preferito fare la gara per l’acquisizione di un nuovo partner industriale. Nell’evoluzione di questo settore non si può stare a guardare il proprio orticello. Si va in direzione di aziende sempre più grandi e nei programmi futuri si parla addirittura di tre multiutility per tutto il territorio nazionale. E’ indispensabile se si deve affrontare il mercato concorrenziale ed evitare che siano realtà estere a inserirsi. Non ci sono compensi ai consiglieri e il primo componente per l’area Sat sarà uno dei cinque sindaci che ne facevano parte.
Massimo Benedetti dei Popolari Liberali ha sostenuto che sarebbe importante poter esercitare un controllo su efficienza e qualità nell’erogazione dei servizi e che a suo giudizio la situazione attuale vede minor qualità e costi in crescita.
Raffaele Lettieri del Pd ha invitato il consiglio a occuparsi dei problemi più immediati che possono riguardare il cittadino, quali la gestione immediata delle emergenze e la possibilità di un contatto diretto e celere con l’azienda in caso di necessità.
Hanno votato a favore dell’ingresso del Comune di Sassuolo nella compagine sociale di Hsst il Sindaco, Comunisti italiani, Pd, Uniti per Sassuolo La Margherita, Democrazia è libertà La Margherita, Nicola Caserta del Gruppo Misto.
Contrati Giovanardi e Cardone del Gruppo Misto, Popolari Liberali, Alleanza Nazionale Popolo della libertà, Forza Italia Popolo della libertà, Lega Nord, Rifondazione Comunista.
Il punto è stato approvato.
Il punto successivo, che riguardava l’emissione di un prestito obbligazionario per l’acquisto di un immobile in via Cavallotti, ha visto la richiesta di rinvio da parte del sindaco per la sopravvenuta necessità di procedere a una nuova valutazione dell’immobile. Il rinvio è stato approvato da tutti i gruppi consiliari eccetto Forza Italia Popolo della libertà e Lega Nord che si sono astenuti.
E’ stato poi sottoposto al consiglio il punto 3 bis, inserito in integrazione all’ordine del giorno, che riguardava un emendamento e due modifiche alla convenzione riguardanti il progetto attuativo del Piano particolareggiato di iniziativa pubblica per il comparto Autoporto, terzo stralcio, ovest.
Una parte dei lotti erano di proprietà dell’Opera Pia Muller. L’emendamento riguardava l’estensione a tutta l’area della possibilità di insediare la tipologia di commercio all’ingrosso; le due modifiche alla convenzione invece erano una tecnico-formale, l’altra per miglior definizione del punto riguardante l’assegnazione dei lotti dell‘Opera Pia.
L’emendamento è stato votato da Sindaco, Comunisti italiani, Pd, Uniti per Sassuolo La Margherita, Democrazia è libertà La Margherita, Gruppo Misto, Lega Nord. Astenuti Popolari Liberali, Forza Italia Popolo della libertà, Rifondazione Comunista.
Con lo stesso risultato anche la votazione riguardante l’intero dispositivo della delibera, comprese le due modifiche alla convenzione.
Approvato il punto all’ordine del giorno.
Il consigliere Ugo Liberi di Forza Italia Popolo della libertà, che doveva trattare gli ordini del giorno ai punti 4 e 5, ha poi chiesto il rinvio per indisposizione, ottenendolo.
Il punto 6 riguardava un ordine del giorno di Claudia Severi, Forza Italia Popolo della libertà, a proposito della visita del Papa all’Università di Ratisbona nel 2006 (a tale data risaliva la presentazione originaria dell’odg), con citazione da parte del santo padre di un brano dedicato al rapporto fra religione e Islam che fu oggetto di gravi critiche e attacchi da arte dei fondamentalisti. L’ordine del giorno presentato all’epoca chiedeva la condanna di ogni forma di intolleranza e discriminazione, sottolineava la necessità della ricerca di un dialogo, nel rispetto delle storie e tradizioni differenti.
Claudia Severi ha anche aggiunto che l’ordine del giorno restava attuale anche alla luce degli sviluppi successivi nel nostro paese. Ha dichiarato di non condividere il multiculturalismo buonista che consente una facile affermazione dell’islam nei territori italiani, chiesto più impegno nella difesa della popolazione dalle difficili situazioni determinate dall’immigrazione extracomunitaria e richiesto un ulteriore impegno al Comune, quello di rivedere finanziamenti alle organizzazioni e associazioni di stranieri solo in presenza della sottoscrizione di un documento dedicato ai valori della nostra nazione.
Ruggero Cavani del Pd ha osservato che pur essendo condivisibile l’oggetto dell’ordine del giorno presentato in originale e per iscritto, le considerazioni successive della consigliera Severi ponevano in difficoltà anche chi avrebbe voluto approvare il testo, inserendo valutazioni e contesti differenti e scollegati da quello d’origine, dedicato principalmente, a giudizio di Cavani, alla tolleranza, all’incontro e alla difesa delle rispettive culture.
Luca Caselli, di Alleanza Nazionale Popolo della libertà, si è espresso in disaccordo con Cavani, sottolineando che per quanto il testo originale risultasse più o meno caricato di nuovi significati dall’intervento successivo, alla base dell’eventuale rifiuto c’era comunque soprattutto un preconcetto ideologico. La risposta ai problemi determinati dall’immigrazione, ha detto Caselli, non è il vostro buonismo ma la decisione nell’imporre il rispetto delle regole di convivenza civile.
Gian Francesco Menani ha sottolineato che una parte dell’Islam ha tendenze fondamentaliste e il problema di convivenza si avverte principalmente con questa parte. Investiamo molto per l’integrazione, ha detto, ma integrazione non è abbassarsi sempre al volere degli immigrati. Menani poi ha annunciato il suo banco nel fine settimana per la raccolta di firme contro l’ipotesi di una nuova moschea in zona Ancora, annunciata da un giornale locale.
L’assessore alla pubblica istruzione Stefano Cardillo ha portato nel dibattito un’esperienza diretta del suo lavoro di insegnante alle primarie Sant’Agostino. In occasione dello scorso Natale è stato preparato il tradizionale spettacolo di canti e musiche che si tiene nella chiesa di Rometta. Nella classe prima c’erano anche tre bambini del Marocco, di famiglie islamiche. Alle famiglie è stata chiesta la possibilità per i tre alunni di partecipare all’iniziativa, possibilità accordata con presenza degli stessi genitori in chiesa nel giorno dello spettacolo. Un’esperienza diretta che Cardillo ha voluto portare come segno di una possibile integrazione.
Raffaele Lettieri del Pd ha giudicato un abbassamento del livello della discussione gli interventi a integrazione all’ordine del giorno. Da una buona base, ha sostenuto, siamo scivolati in affermazioni che non appartengono alla nostra cultura. Non vogliamo alzare steccati e siamo per il rispetto delle leggi, che va promosso e perseguito anche attraverso la mediazione culturale. Invito, ha detto, l’opposizione a cercare su questi temi punti di incontro e non di contrasto.
Fabrizio Tincani del Gruppo Uniti per Sassuolo La Margherita ha giudicato l’odg a rischio di strumentalizzazione da entrambe le parti. Ma la sostanza, ha detto, è quella scritta e il testo è dedicato principalmente al sostegno del Papa dopo quell’occasione.
Massimiliano Righi del Pd ha sostenuto che è facile scadere nella banalità estendendo ad altri temi il discorso condivisibile dell’ordine del giorno. Credo che la politica strumentalizzi questo tema, ha detto Righi, cercando da un lato lo scontro sui temi della sicurezza, dall’altro il voto o il sostegno della popolazione straniera con atteggiamento buonista.
Claudio Lodesani del Pd ha chiarito che nella sua visione non è buonismo pensare che la maggioranza degli stranieri presenti sul territorio non sia dedita alla delinquenza ma al lavoro e ricerchi una vera integrazione. Ha sottolineato i buoni risultati della Consulta Stranieri eletta nel novembre scorso e sostenuto che da una eventuale moschea unica come luogo di preghiera per i musulmani ufficiale e conosciuto l’intera città avrebbe da guadagnare.
Corrado Scalabrini di Democrazia è libertà La Margherita ha giudicato attuale l’ordine del giorno, soprattutto perché arriva a pochi giorni dal primo incontro del Papa con 138 saggi dell’islam. Ha detto che l’integrazione e l’incontro di culture passano comunque per forza da alcuni temi etici irrinunciabili, quali il rispetto per la persona e il diritto di manifestare diversa fede religiosa.
Susanna Bonettini, assessore alle politiche sociali, ha prima di tutto categoricamente smentito che esista un progetto per realizzare una nuova moschea in zona Ancora. E’ una notizia falsa, ha detto, diffusa da un giornale e senza fondamento. Non mi risulta nessuna idea di fusione delle due moschee esistenti e non esiste un progetto per la zona dell’Ancora. Ha quindi chiarito che il progetto per l’integrazione portato avanti dall’amministrazione non ha mai inteso annullare le differenze quanto invece unire attraverso la conoscenza e la valorizzazione delle differenze. L’immigrazione, ha detto la Bonettini, c’è e ci vuole. Non si può godere solo dell’apporto della mano d’opera e non farsi carico dei problemi.
Ha chiarito che non esistono contributi ad associazioni di stranieri. E che un documento riguardante il rispetto dei principi nazionali esiste, è la Costituzione e prevede la libertà di professione religiosa sul territorio italiano.
Ha infine invitato a non citare il Centro per le famiglie fra le iniziative a beneficio della popolazione extracomunitaria. E’ una struttura per i cittadini sassolesi, ha detto, viene utilizzata solo da italiani in quanto gli stranieri non si servono di strutture per la prima infanzia. Ha avuto dalla sua apertura la visita di ottocento famiglie e grande successo.
Ruggero Cavani del Pd ha dichiarato per il gruppo il voto favorevole all’ordine del giorno nella sua stesura, che non includeva i successivi interventi della consigliera proponente.
Rossano Dallari del Pd ha dichiarato in dissenso dal gruppo la sua astensione, condividendo alcuni aspetti del testo ma non il sottofondo di intolleranza e le successive dichiarazioni.
Caserta del Gruppo Misto e Usai dei Comunisti Italiani hanno dichiarato la loro netta contrarietà all’odg.
Hanno votato a favore Forza Italia Popolo della libertà, Lega Nord, Alleanza Nazionale Popolo della libertà, Uniti per Sassuolo La Margherita, Democrazia è libertà La Margherita, Cavani, Lettieri, Schenetti, Vandelli, Righi del Pd, Giovanardi del Gruppo Misto. Contrari Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Caserta del Gruppo Misto. Astenuti Cardone del gruppo Misto, Barbolini, Lodesani, Bizzarri, Vecchi, Gullo, Sibani e Dallari del Pd.
Con 12 voti a favore, 8 astenuti e 3 contrari l’Ordine del giorno è stato approvato.