L’operazione delle Fiamme gialle è cominciata nel 2006, dopo la segnalazione di un commerciante modenese che si era insospettito per la continua presenza di maghrebini nei pressi della sua attività. Pedinamenti e appostamenti delle Fiamme gialle hanno permesso di individuare, nei pressi del lago d’Iseo, la zona di stoccaggio della droga, che veniva poi smistata verso numerosi ‘mercati’, tra cui il modenese.
Le indagini hanno poi permesso di risalire ai vertici dell’organizzazione e a coloro che distribuivano gli stupefacenti al dettaglio. Alcune delle persone finite in carcere nell’ambito dell’operazione ‘Due Ponti’ (italiani, marocchini e tunisini) erano già state arrestate anche durante la prima fase delle indagini.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite nelle province di Cremona, Brescia, Reggio Emilia e Modena; per uno dei destinatari, residente in Francia, il provvedimento è stato eseguito con un mandato d’arresto europeo. I quattro latitanti vengono cercati soprattutto in Marocco, il loro Paese di provenienza. I finanzieri hanno eseguito anche 25 perquisizioni.
L’operazione ha portato al sequestro, oltre che di cento kg di droga, di 38 telefoni cellulari in uso alla banda, nove auto e 11.000 euro, somma ritenuta provento delle attività illecite.
