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Neve Natura, domani a Succiso l’alpinista Nones e il geologo Farinelli

L’alpinista Walter Nones e il geologo Franco Farinelli, subito due ospiti d’eccezione nel terzo e ultimo turno settimanale di Neve Natura, il progetto promosso dal Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano in collaborazione con i parchi regionali dei “Cento Laghi” e del “Frignano”, e la Provincia di Parma.

Dopo la leggenda della storia dell’alpinismo Kurt Diemberger, Neve Natura ospita un grande interprete dell’alpinismo contemporaneo: Walter Nones. Il 36enne scalatore trentino sarà a Succiso lunedì 25 febbraio (ore 21, Centro Visita Agriturismo Valle dei Cavalieri), e a Civago martedì 26 febbraio (ore 21, Bar Centrale) per raccontare agli studenti delle scuole superiori le sue esperienze sulle montagne di tutto il mondo.
Fiore all’occhiello alpinistico dell’Arma dei Carabinieri, trentaseienne nato a Cavalese in provincia di Trento, Walter Nones ha nel suo curriculum, oltre a numerose salite nelle Dolomiti, anche due cime Himalayane (Island Peak, 6189m e Lobuche Peak, 6119m dove ha aperto una nuova via), il McKinley (6194m) e l’Aconcagua (6962m). In occasione del cinquantesimo anniversario della conquista del K2 da parte di Lino Lacedelli e Achille Compagnoni, nel 2004, Nones ha raggiunto la cima del K2 senza l’ausilio di bombole d’ossigeno. Era dal 2001 che nessuno riusciva a scalare il K2, che oltre ad essere la seconda vetta più alta del mondo con i suoi 8611 metri, è anche quella più difficile da scalare, visti i numerosi passaggi di grandissima difficoltà e il microclima rigido e imprevedibile che lo caratterizza. Nel 2006, Nones può annoverare fra le sue conquiste anche la prima ascensione assoluta del colosso cinese del Mount Genyen (6240m), dall’inviolata parete nord.

Sempre domani, alle ore 14.30 presso la sala conferenze del Centro Visita del Parco, a Succiso, gli studenti parteciperanno alla lezione dal titolo il “Il paesaggio, la montagna e la pianura: alle origini della modernità”, tenuta dal geologo dell’Università di Bologna, Franco Farinelli. L’incontro è aperto anche al pubblico interessato ed è gratuito. L’intervento di Farinelli coniugherà in maniera trasversale i diversi aspetti che legano la montagna al proprio territorio fino ad arrivare ad un più vasto concetto di patrimonio culturale ed ambientale che appartiene ad intere comunità e segna le epoche storiche. Franco Farinelli dirige attualmente il Dipartimento di discipline della Comunicazione dell’Università di Bologna ed è presidente della laurea specialistica in Geografia e Processi Territoriali dello stesso Ateneo. Ha insegnato geografia alla Sorbona e presso le università di Ginevra, Los Angeles e Berkeley, oltre che presso il Nordic Institute for Urban and Regional Planning di Stoccolma. Nei suoi studi si è occupato di geografia culturale e della comunicazione analizzando i sistemi di rappresentazione spaziale per decifrare il nesso tra sapere e potere stratificato nelle elaborazioni cartografiche. Fa parte del Comitato scientifico della Biennale del Paesaggio della Provincia di Reggio Emilia. Tra i suoi libri: I segni del mondo. Immagine cartografica e discorso geografico in età moderna (1992); Geografia del mondo arabo e islamico (con P. Dagradi, 1993); Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo (Torino 2003). Ha curato inoltre: Limits of Representation (1994); Un’Europa, una moneta (2001).

















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