Le istituzioni dovrebbero essere piu’ vicini alle esigenze degli anziani e delle loro famiglie, fornendo un servizio piu’ utile e alla portata di tutti. Riteniamo che l’amministrazione dovrebbe aiutare piu’ gli anziani affidati alle badanti, soprattutto quelli soli, sostenendoli anche economicamente, visto l’insostenibile caro vita.
Gli anziani che si affidano completamente alle badanti spesso utilizzano tutta la loro pensione per pagarle. Questo è un problema, in quanto poi non possono sostenere altre spese. In primo luogo limitano il vitto, non si comprano più vestiti e sono costretti a fare altre grosse rinunce. Per questo molti di loro che decidono di rimanere a casa con questo tipo di assistenza avrebbero bisogno di un sostegno finanziario consistente (non di pochi euro) da parte delle istituzioni.
Bisogna inoltre incrementare le strutture pubbliche (Case Protette, Residenze Sanitarie Assistenziali) per accogliere anziani parzialmente o completamente non autosufficienti durante la giornata, per fornire assistenza ed occasioni di socialità, dato che oggi quelle poche presenti sul territorio non sono in grado di soddisfare la domanda e spesso risultano non alla portata delle tasche dell’anziano.
E’ necessario, dunque, oggi un aiuto non limitato e temporaneo, rivolto alle persone anziane in particolare disagio socioeconomico. Possono essere contributi per l’affitto, per le spese sanitarie, ecc.. , possono essere agevolazioni tariffarie o ancora integrazioni di rette in strutture, adeguati assegni di cura (che è un intervento a sostegno di chi è impegnato ad assistere a casa un anziano non autosufficiente, evitandogli un ricovero in strutture residenziali ), potenziamento/miglioramento dell’assistenza domiciliare (E’ un servizio rivolto a persone anziane che hanno bisogno di un aiuto a domicilio per la cura e l’igiene della propria persona o per lo svolgimento delle attività quotidiane , come, alzarsi e coricarsi, camminare, prepararsi il cibo, alimentarsi).
Le istituzioni inoltre dovrebbero organizzare/migliorare varie attività/iniziative per:
prevenire l’isolamento degli anziani
favorire i momenti di aggregazione (tombole, giochi, balli, pranzi, ecc..)
aiutare i più deboli, programmare visite domiciliari, incontri, animazione
conservare e trasmettere tradizioni, usanze e modi di dire, collaborazioni con le scuole
stimolare interessi culturali, organizzare corsi di inglese, fotografia, incontri con esperti
Servizio macchina per trasporto di anziani nei presidi ospedalieri.
Le politiche sociali non sono un onere per i sistemi economici, ma uno strumento per rispondere all’esigenza di conciliare crescita economica e sviluppo sociale. Una delle sfide più importanti per Sassuolo, è la “sostenibilità sociale degli anziani”. Un impegno maggiore è necessario anche nella lotta alla povertà, causata dalle divisioni familiari, o dall’insorgere di una malattia : “la politica sociale può diminuire il livello di povertà riducendo le barriere ai pensionati, supportando l’autosussistenza e fornendo ‘benefit’ adeguati a chi non lavora come i pensionati”.
Le politiche sociali dovrebbero rappresentare “una responsabilità condivisa” da imprenditori, lavoratori, sindacati, governi, individui, comitati e comunità , per far convivere meglio “il dinamismo economico e gli obiettivi sociali”. In quest’ottica, “i soggetti beneficiari di programmi sociali hanno la responsabilità di contribuire al loro proprio sviluppo”.
Infine per concludere, bisognerebbe saper rispondere meglio ai bisogni di servizi per gli anziani non autosufficienti, che a Sassuolo sono tradizionalmente assicurati dalle famiglie, in prevalenza dalle figure femminili. Un modello che rischia di essere messo in crisi dal futuro aumento del tasso di occupazione delle donne: sarà quindi necessario studiare programmi di spesa e interventi mirati per conciliare aumenti dell’occupazione femminile e bisogni degli anziani non autosufficienti.
-Comitato Conto anch’io a Sassuolo-



