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Bologna capitale delle neuroscienze: Congresso mondiale sui tumori del cervello

Il tumore del cervello fa meno paura. Per il glioblastoma, la più aggressiva fra le neoplasie del sistema nervoso centrale, la sopravvivenza dopo due anni dalla diagnosi è passata, negli ultimi tre anni, dal 10% con il solo trattamento radioterapico, al 40% con i nuovi trattamenti combinati. I dati emergono da uno studio condotto da Alba Brandes, direttore di Oncologia Medica dell’ospedale Bellaria dell’Azienda USL di Bologna, su 103 persone e vengono presentati oggi in occasione del quarto congresso mondiale sui tumori del cervello, ospitato per la prima volta proprio al Bellaria.

“Il nostro studio è stato condotto con la somministrazione di un chemioterapico per via orale, la temozolomide, in associazione alla radioterapia, e successivamente il solo farmaco in cicli mensili di terapia. Questo trattamento sequenziale è stato prolungato oltre i 6 mesi canonici sino ad almeno 12 mesi o, nei casi fosse presente ancora un dubbio di presenza di malattia anche oltre i 12 mesi.” Lo studio è di prossima pubblicazione sul Journal of Clinical Oncology una fra le più prestigiose riviste oncologiche internazionali.
Al congresso presente anche la ricercatrice svizzera Monika Hegi scopritrice del gene MGMT.

Polo di eccellenza nazionale per le neoplasie del sistema nervoso centrale, l’unità operativa di Oncologia Medica del dipartimento di Scienze Oncologiche della Azienda USL di Bologna, è costituita da un reparto di degenza con 20 letti, da un Day Hospital in cui vengono erogate mediamente circa 40 terapie antitumorali giornaliere e da ambulatori oncologici in cui vengono visitate e valutate da 15 a 20 persone al giorno.
L’organico consta di 8 medici, 1 biologo e 35 infermieri. Sono attualmente attivi percorsi clinico assistenziali per i malati che garantiscono un più semplice e rapido svolgimento degli esami laboratoristici e strumentali, nonché dei trattamenti chemioterapici e dell’assistenza a domicilio.
Ogni anno più di 200 persone vengono trattati in questa unità operativa per Neoplasie del Sistema nervoso Centrale.

Attualmente in corso, studi clinici sperimentali sulle neoplasie del sistema nervoso centrale in collaborazione con l’Organizzazione Europea per la Ricerca ed il Trattamento del Cancro (EORTC), con nuovi farmaci oncologici o nuove modalità di trattamento.
A testimonianza del lavoro di ricerca clinica svolto in questa unità operativa, nel 2007, sono stati pubblicati 5 studi condotti nell’ambito neuro-oncologico su importanti riviste scientifiche internazionali e 6 verranno pubblicati nel 2008.

Il dipartimento Oncologico dell’Azienda USL di Bologna, diretto da Giovanni Frezza, dispone di 100 posti letto, è composto di 255 professionisti, 56 dei quali medici, effettua oltre 5000 ricoveri e oltre 1700 interventi chirugici l’anno.

Tra le unità operative all’interno del dipartimento: la Diagnostica Senologica, che rappresenta l’accesso preferenziale al percorso dedicato alle donne colpite da tumore alla mammella, esegue circa 21.000 prestazioni all’anno; le due unità operative di Anatomia Patologica, che eseguono circa 60.000 prestazioni l’anno; la Radioterapia, che effettua circa 46.000 prestazioni all’anno, comprendendo i trattamenti radianti a persone con tumore al polmone, a cui è dedicato un altro percorso multidisciplinare promosso dal Dipartimento Oncologico, la Psicologia Clinica che lavora in stretto contatto con l’Oncologia.

Importante anche la dotazione tecnologica: presso la Radioterapia dell’ospedale Bellaria sarà a breve attivato il terzo acceleratore lineare per il trattamento radioterapico di pazienti oncologici. Strumento di ultima generazione, consentirà un’ulteriore riduzione del tempo di attesa alla radioterapia.
Entro fine anno sarà posizionata, presso la Sala Operatoria Polispecialistica, l’innovativa apparecchiatura per la IORT, radioterapia intraoperatoria, che potrà essere utilizzata per il trattamento del carcinoma della mammella e di altre patologie tumorali.

Con tale strumento, che sarà attivato in altre 3 aziende regionali, l’Azienda USL di Bologna parteciperà ad un programma per la ricerca e l’implementazione di nuove tecnologie.
Tra gli investimenti di particolare rilievo, l’Unità Mammografica Mobile, già in funzione con l’obiettivo di raggiungere tutti quei Comuni che non dispongono di un mammografo nelle immediate vicinanze o che, per particolari condizioni morfologiche del territorio, sono meno serviti dai trasporti.
















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