E’ gravissimo quanto accaduto ad una donna in un ospedale di Napoli, per vari motivi, non ultimo il fatto che si tratta di una provincia dove già altre vicende, come la gestione dei rifiuti, rivelano una profonda sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini. E’ grave innanzitutto perché ciascuno ha diritto al rispetto della privacy in una struttura sanitaria pubblica, in particolare una donna che decide di abortire rispettando quanto previsto dalla Legge 194 deve poter esercitare la facoltà prevista dalla legge stessa in piena autonomia e riservatezza.
La verità è che si sta usando il tema dell’aborto esclusivamente per fini politici e ciò è davvero avvilente. Dopo tanti anni si è riusciti a diminuire il numero di aborti in modo diffuso sul territorio. Anche nella nostra provincia la legge sta funzionando egregiamente ed ora il lavoro di prevenzione deve riguardare in particolare le donne immigrate, che purtroppo spesso ricorrono all’aborto anche perché non hanno gli strumenti reali di prevenzioni.
Rispetto della vita non è criminalizzazione delle donne e l’aborto non è un fenomeno della attuale società, né il frutto di una legge sbagliata.
Esso è sempre stato utilizzato nelle varie società come mezzo di controllo delle nascite. La legge 194 è una legge di civiltà, che serve ad arginare il fenomeno e che prevede strumenti per sconfiggerlo in futuro.
Non riteniamo l’aborto un diritto civile, ma la libertà delle donne ed il rispetto della loro dignità sono intangibili.
L’iniziativa di Giuliano Ferrara mi sembra davvero strumentale e mi auguro che a fermarlo non siano solo le donne.
Sonia Masini
Presidente della Provincia di Reggio Emilia