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Ceramiche Ricchetti tagliano salari e stipendi

Quaresima amara per i dipendenti del Gruppo Ceramiche Ricchetti, cui l’azienda ha tagliato lo stipendio per un centinaio di euro netti al mese. È la conseguenza della decisione, comunicata ai sindacati il 27 dicembre scorso, di disdettare il contratto integrativo aziendale. Una mossa unilaterale che non ha precedenti nella quarantennale storia delle relazioni industriali nel comprensorio ceramico.

«Si tratta di una decisione grave che stravolge le regole di quella contrattazione articolata che ha permesso anche a questa azienda di raggiungere elevati livelli di produttività e qualità del prodotto – affermano i sindacati Femca-Cisl e Filcem-Cgil provinciali, le Rsu e i lavoratori, che hanno partecipato in massa alle 24 assemblee tenute negli stabilimenti di Maranello, Sassuolo e Fiorano – Ora l’azienda toglie ai lavoratori una parte di salario guadagnato con sacrificio e professionalità. L’impegno delle maestranze deve essere, invece, ulteriormente valorizzato in quanto esso rappresenta la forza e l’anima di un gruppo multinazionale quotato in Borsa». Ricordiamo che il Gruppo Ceramiche Ricchetti, uno dei principali produttori mondiali di piastrelle, ha stabilimenti in Italia, Germania, Finlandia, Svezia e Portogallo.
Per i sindacati è gravissimo che la disdetta del contratto integrativo arrivi in un momento in cui tutti, da Bankitalia alla stessa Confindustria, riconoscono lo stato di sofferenza delle buste paga dei lavoratori dipendenti. «Si tratta in media di una decurtazione di un centinaio di euro che interesserà i 500 dipendenti modenesi del gruppo – spiegano Femca e Filcem – L’azienda ci ha proposto inaccettabili stravolgimenti della contrattazione. Siamo disponibili, come abbiamo dimostrato in passato, a entrare nel merito delle problematiche aziendali per trovare le soluzioni idonee, sempreché siano rispettose della dignità del lavoro e delle persone. A giorni presenteremo la nostra piattaforma e speriamo di iniziare la trattativa». Intanto, per manifestare la propria netta contrarietà, i lavoratori sciopereranno nella giornata di domani – venerdì 15 febbraio – (giorno di consegna delle buste paga) con una prima fermata di due ore e un presidio davanti allo stabilimento Cerdisa 7, in via Trebbo 11 a Maranello. In segno di protesta i delegati e lavoratori indosseranno lenzuola bianche «perché – spiegano i ceramisti di Cgil e Cisl – siamo trattati come fossimo fantasmi».

L’astensione di domattina fa parte di un pacchetto di dodici ore di sciopero. Sindacati, Rsu e dipendenti del Gruppo Ceramiche Ricchetti invitano i lavoratori e cittadini a protestare contro un atto che non ha precedenti nella storia del distretto ceramico.
















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