Venerdì 8 febbraio alle 17,30 nella Sala dell’Angelo, via San Mamolo 24, verrà presentata la donazione dei libri della biblioteca personale di Paul Sebag, che la famiglia dell’importante studioso franco-tunisino ha destinato alla Biblioteca Amilcar Cabral e alla Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna.
All’incontro di presentazione, organizzato dal Centro Amilcar Cabral e dalla Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna e presieduto da Gian Mario Anselmi, presidente della Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna e Anna Maria Gentili, presidente del Centro Amilcar Cabral parteciperanno Gianni Sofri, presidente del Consiglio Comunale di Bologna, Silvana Contento
dell’Università di Bologna, Habib Kazdaghli dell’Università di Tunisi, Silvia Finzi dell’Università di Tunisi. Sarà presente la figlia di Sebag, Renée.
Paul Sebag
Il professor Paul Sebag (Tunisi,1919- Parigi, 2004) è stato una figura eminente della scuola degli Annales. Ebreo, in gioventù è stato comunista ed ha aiutato a lungo l’indipendentismo tunisino; a causa di questo suo
impegno è stato condannato a morte da un tribunale coloniale francese.
Intellettuale cosmopolita e aperto al dialogo fu sociologo e storico, nato e formatosi in un paese arabo, appartenente alla minoranza ebraica, si trasferì in Europa negli anni ’70.
Dopo aver insegnato per anni all’Università di Tunisi, dal 1977 vive in Francia, dove insegna all’Università di Lille fino al 1990.
Il suo lavoro si concentra fondamentalmente su tre grandi campi di ricerca:
– la sociologia urbana, le ricerche sulla città e lo spazio urbano iniziate all’indomani dell’indipendenza tunisina (1956), che hanno messo in luce i fattori e le modalità della crescita urbana della città di Tunisi e arricchito l’analisi sociologica di una storia sociale dello spazio urbano;
– le relazioni di viaggio in Tunisia e in tutto il Nord Africa, tra il 17° e il 19° secolo come fonti d’informazione per la ricerca storica di secoli
cruciali e poco conosciuti della storia tunisina;
– la storia degli ebrei tunisini, filone di ricerca questo di cui divenne un’autorità indiscussa e grazie al quale approfondì complessità umane e
dinamiche sociali del suo paese.
I libri di Paul Sebag a Bologna
Paul Sebag ha lasciato parte della sua biblioteca all’Università di Tunisi, parte all’Alliance Israélite Universelle di Parigi. Ora la famiglia vuole
destinarne una parte in Italia, paese cui Paul Sebag era molto legato non solo perché aveva sposato un’italiana, Diana Gallico, appartenente alla comunità italiana di Tunisi, ma anche perché, italofono fin dall’infanzia, continuò a parlare l’italiano e a utilizzarlo per tutta la vita.
La donazione al Centro Cabral – biblioteca scelta per la sua rilevanza a livello nazionale per lo studio dei paesi dell’Africa e del Medio Oriente – si compone di circa 950 monografie, molte delle quali non sono reperibili in Italia, scelte tra quelle che trattano temi legati alla Tunisia e al Nord Africa. Inoltre, testi di archeologia (Cartagine,
Kairouan, siti archeologici tunisini), di storia, di sociologia urbana, relazioni di viaggio, testi di lingua araba, ebraismo, ecc. Oltre ai libri, la donazione comprende la collezione completa dell’importante rivista IBLA Institut des Belles Lettres Arabes dal 1937 al 2004 e diverse annate di riviste quali Revue d’Histoire Maghrebine, Khartago, e altre.
La sezione donata alla Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna comprende più di 200 volumi, in massima parte edizioni
francesi. Sono libri di filosofia politica, economia politica e storia europea. Tra questi molti testi classici del marxismo, studi sulla filosofia marxista, il comunismo e l’anarchismo e saggi su esperienze politiche e sociali del Novecento, soprattutto francesi e italiane. Sono presenti inoltre le prime cinque annate della rivista “Economie et politique” (1954-1958).
