Quella della frana di Valoria a Frassinoro è ormai una storia infinita, un pozzo di san Patrizio.
Dopo gli spostamenti franosi del 2002 arriva un bel “gruzzoletto” di fondi pubblici da parte della Regione Emilia-Romagna (circa 1,5 miliardi di vecchie lire), ma il problema non viene risolto. Nel novembre 2005, la frana si riattiva, distruggendo nuovamente la viabilità.
Nel mese di maggio 2006, l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Modena convoca “verbalmente” una riunione sul posto della frana. I tecnici della Provincia richiedono esplicitamente un nuovo finanziamento per la costruzione di un ponte mobile, per l’attraversamento stradale del corpo di frana.
I tecnici dell’Università esprimono un parere fortemente negativo, in quanto almeno la spalla sinistra del ponte sarebbe stata collocata sul corpo della frana ancora attiva. Inoltre, nel coronamento di frana, esisteva un’enorme massa instabile, fortemente decompressa, che faceva ipotizzare scenari non compatibili nemmeno con un ponte mobile, in posizione sollevata. Perplessità furono sollevate anche dai tecnici della Protezione Civile Nazionale.
“Nonostante questo – afferma il Consigliere regionale de il Popolo della Libertà Fabio Filippi – la Provincia di Modena decise d’iniziare i lavori con procedura d’urgenza; viene realizzato il progetto dell’Ingegner Piacentini ed i lavori affidati al Consorzio Coseam che pare partecipato dall’impresa Piacentini. Prima anomalia…
Vengono realizzate due fondazioni a pozzo per un importo di circa 850.000 euro.
A maggio 2007 viene convocata d’urgenza la Commissione Grandi Rischi della Regione, sembra per sanare un atto amministrativo “irregolare” della Provincia di Modena.
Viene anche deciso di rivedere il progetto sulla base di scenari più realistici. Seconda anomalia…
Nel mese di ottobre 2007 la Commissione Grandi Rischi viene informata che il progetto è stato rimodulato sulla base delle nuove indicazioni: il ponte non è più mobile, è stato però innalzato il piano viario e dovranno essere rifatte nuove fondazioni, più strette e più profonde, per meglio resistere agli sforzi indotti dalla frana.
La somma originaria, dovrà essere rimodulata e aumentata.
Intanto sono già stati spesi più di un milione di Euro e il problema non è stato risolto. Infatti a ottobre 2007 il coronamento della frana si è riattivato.
Uno sperpero di denaro pubblico che merita un serio approfondimento. Ho quindi optato per un’interrogazione indirizzata alla Giunta dell’ Emilia-Romagna chiedendo quanti fondi pubblici abbia investito in questi anni la Regione per aggredire il problema frana di Valoria e se siano stati raggiunti risultati tangibili.
Ho preteso di sapere i motivi che hanno spinto nel maggio del 2006 la Provincia di Modena ad optare per la costruzione di un ponte mobile, nonostante le forti perplessità da parte di esponenti della Commissione Grandi Rischi e da parte dei tecnici della Protezione Civile Nazionale;
Inoltre ho chiesto se esistono rapporti e legami tra l’Ingegner Piacentini e l’impresa Piacentini, partecipante al Consorzio Coseam e se corrisponda la vero che nel mese di maggio 2007 sia stata convocata d’urgenza la Commissione Grandi Rischi della Regione, per sanare un atto amministrativo “irregolare” della Provincia di Modena”.