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Modena: donazioni private destinate alla sanità

Due generose donazioni private in favore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia concorreranno a sviluppare la ricerca sanitaria e ad allargare la qualità e l’eccellenza delle prestazioni fornite dai Dipartimenti Integrati Materno Infantile e di Emergenza-Urgenza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, che in questo modo rafforza il suo ruolo di punto di riferimento regionale e nazionale in due importanti ambiti medici.

“Si tratta – ha commentato il Pro Rettore dell’Ateneo modenese-reggiano prof. Rodolfo Cecchi – di due significative elargizioni, di cui ringraziamo i donatori, destinate ad incrementare la ricerca universitaria, in due settori cruciali per la salute della popolazione, quali quello dell’infanzia e del rischio cardiovascolare, dove la nostra Università vanta ottimi e prestigiosi docenti, da anni impegnati a condurre avanzate ricerche. Le donazioni hanno dunque il duplice valore di incoraggiamento a proseguire sulla strada della ricerca e di riconoscimento delle performance scientifico-mediche raggiunte dai nostri colleghi”.

ASEOP, l’Associazione per il sostegno dell’Ematologia ed Oncologia Pediatrica, mette a disposizione del Dipartimento Integrato Materno Infantile, diretto dal prof. Paolo Paolucci, la somma di 60mila euro che consentiranno di completare i lavori di adeguamento dei laboratori utilizzati da questa struttura per l’assistenza, la ricerca scientifica, l’educazione e la formazione dei futuri professionisti impegnati in questo campo.

“L’ASEOP – commenta il Presidente Erio Bagni – in collaborazione coi medici è impegnata da molti anni per curare al meglio i bambini affetti da tumore. Sono stati molti gli interventi sulle strutture del reparto, perchè i genitori ritengono di estrema importanza la qualità dell’ambiente dove vengono curati i piccoli pazienti, ma non solo! Si pensa che sostenere la ricerca sia fondamentale per arrivare a nuovi traguardi. Ecco perchè, quando il prof. Paolo Paolucci ha chiesto all’Associazione di intervenire per migliorare le strutture dei laboratori di ricerca, i genitori hanno accettato questa nuova sfida. Nei prossimi anni sarà di estrema importanza per curare meglio, e con nuove terapie, i bambini avere laboratori e persone in grado di utilizzare nuove tecniche terapeutiche”.

La società farmaceutica TAKEDA Italia Farmaceutici S.p.A. invece si è impegnata nella donazione di un Ecocardiografo portatile del valore di 74.100 euro che verrà impiegato presso la Struttura Complessa di Cardiologia, diretta dalla prof. ssa Maria Grazia Modena, dove è stato creato da un anno l’Ambulatorio Cardiometabolico, dedicato alla valutazione e alla ricerca nel campo del rischio cardiovascolare globale e della Sindrome Metabolica, ovvero alla valutazione di quelle persone o quei malati che, pur non avendo avuto un infarto, presentano patologie che li pongono a rischio, come diabete, ipertensione, sovrappeso o franca obesità, alterati livelli di colesterolo e trigliceridi, i quali sono invitati a sottoporsi – tra l’altro – ad una valutazione ecografica del cuore e dei vasi.

“Takeda Italia – dichiara il Presidente e A.D. Sebastiano Maurizio Castorina – da sempre impegnata in importanti campagne di sensibilizzazione e prevenzione nelle patologie cardio-metaboliche, ha riconosciuto l’elevato valore della nuova struttura diretta dalla Prof.ssa Modena ed ha voluto partecipare al progetto di ricerca nel campo del rischio cardio-vascolare, aderendo così alla propria Missione di contribuire al miglioramento della qualità di vita delle persone ed al progresso nella medicina”.

Grazie a queste donazioni l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena potrà contare su ancora più validi supporti e sulla capacità di fornire prestazioni sempre più avanzate, che rilanciano il suo ruolo di eccellenza a livello modenese.

“L’intesa sempre più stretta tra Università ed Azienda – sottolinea il Direttore Generale del Policlinico dottor Stefano Cencetti – consente di sviluppare indispensabili sinergie che permettono di integrare gli sforzi compiuti dalla Regione Emilia Romagna per riorganizzare e sistemare il Policlinico con il concorso di privati e del mondo dell’associazionismo. La ricerca dell’eccellenza, poi, costantemente perseguita dai nostri medici e dal nostro personale, consente di creare un circuito virtuoso per l’arrivo di risorse fondamentali al mantenimento e miglioramento di livelli prestazionali che la popolazione ci chiede”.
















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