Negli ultimi 10 anni sono più che triplicati i cittadini stranieri residenti sotto le Due Torri. Nel 2006, gli immigrati a Bologna erano 30.000, un quota che segna un aumento del 7,9% rispetto al 2005. I dati, forniti dell’Ufficio statitisca del Comune, sono stati approfonditi stamane nel corso del seminario ‘Città e giovani migranti’, promosso nell’ambito del ciclo ‘Mappe Urbane’, al quale ha partecipato anche il sindaco Sergio Cofferati.
Dove vivono i migranti, che spazi della città abitano, come le loro pratiche e il loro immaginario modificano in contesto urbano.
Queste alcune delle domande cui i seminario ha tentato di rispondere, anche tramite un video e una mostra allestita nell’Urban Center.
Al 31 dicembre 2006, tra gli stranieri le donne erano il 50,9% (pari a 15.421 femmine contro 14.898 maschi). Complessivamente si tratta di persone giovani, con una media di 31,8 anni (rispetto ai 47,7 dei bolognesi) e uno su 5 ha meno di 18 anni.
I bambini, in particolare, sono il 10%, percentuale che sale al 16% per quelli fino a 2 anni. Non a caso nel 2006 un neonato su sei era straniero (circa 500 nascite nell’anno). Inoltre, gli stranieri che vivono a Bologna si sposano, con rito civile e prima degli italiani. Un quarto dei matrimoni celebrati nel 2006 ha riguardato, infatti, coppie miste.
Quanto alle nazionalità, la comunità più numerosa è quella filippina (circa 3.500 unità), seguita nell’ordine da quelle marocchina, bengalese, albanese e cinese. In totale, sotto le Due Torri, risiedono cittadini provienienti da 139 paesi diversi.
Molti anche gli stranieri che in città ha avviato imprese private che spaziano dal commercio alle costruzioni, fino al manifatturiero. Si tratta di circa 1.950 imprenditori stranieri, tra cui spiccano i cinesi, seguiti dai marocchini e dagli albanesi.
Rispetto alle zone della città. infine, il quartiere con più stranieri è la Bolognina, dove gli immagrati sono il 13% della popolazione. A seguire le zone Irnerio (10,2%) e Malpighi (9,2%).
