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Sfruttava e picchiava minore, arrestato a Bologna commerciante bengalese

Avrebbe sfruttato un ragazzino suo connazionale di 15 anni facendolo lavorare nel suo negozio di frutta e verdura di via Castiglione, nel centro del capoluogo emiliano. Il commerciante, un bengalese di 38 anni, è stato arrestato dalla polizia di Bologna per riduzione in schiavitù.


Secondo l’accusa, quando l’uomo non era soddisfatto del lavoro del giovane – spacciato per suo figlio mentre in realtà è un cugino – lo picchiava utilizzando anche un bastone e lo privava del cibo. Senza considerare che non gli passava alcun stipendio.
La vicenda è venuta a galla nel pomeriggio di ieri, quando un negoziante ferrarese di 50 anni, che ha il locale di fronte a quello del bengalese, notando che l’uomo picchiava il ragazzino è intervenuto.
Il bengalese lo ha invitato a farsi gli affari suoi e lui ha chiamato il 113. Attraverso le testimonianze del minorenne e dell’impiegato del negozio, un bengalese di 30 anni, gli agenti sono riusciti a ricostruire la tragedia dell’adolescente.

Si è così scoperto che il 15enne è giunto in
Italia nel luglio del 2003 spacciato per figlio e affidato dai veri genitori che vivono in
Bangladesh, per poterlo mandare a scuola.
A scuola, però, il 15enne non è mai andato, anzi era costretto a lavorare nel negozio dalla mattina alle 6,30 alla sera alle 17 facendo anche lavori pesanti.
Accompagnato in ospedale ieri pomeriggio, i
sanitari gli hanno trovato degli ematomi sul corpo probabilmente di botte ricevute in passato. Ora il giovane è in una comunità per minori in difficoltà, mentre il suo ‘aguzzino’ è rinchiuso nel
carcere bolognese della Dozza.

















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