‘Chisciotte e gli invincibili‘, è uno spettacolo d’eccezione fatto per beneficenza che questa sera, venerdì 1° febbraio, sera sarà ospitato al Teatro Storchi di Modena (ore 21).
Tratto da un testo di Erri De Luca dedicato a tutti coloro che non si arrendono e che non smettono mai di combattere, lo spettacolo, in bilico tra teatro, musica vede tra i suoi protagonisti insieme allo scrittore napoletano che per l’occasione si trasforma in raccontatore e cantante, Gianmaria Testa e il clarinettista Gabriele Mirabassi.
La parola detta e la parola cantata si fondono ad alcune grandi poesie della letteratura mondiale che si vestono di melodia facendosi canzoni in un clima di amicizia che fa nascere anche la solidarietà di cui è portavoce. I fondi saranno devoluti all’Associazione ONLUS Ugur Uluocak Maya Fund che dal 2004 si occupa di adozioni a distanza e di sostegno della attività scolastica dei bambini più bisognosi, di costruzione, ristrutturazione e sostegno di scuole nelle aree montane nepalesi e realizzazione e sostegno dei progetti di carattere sanitario ed economico del paese. Lo spettacolo nasce da una forte amicizia tra le persone e da una loro sensibilità condivisa. De Luca, scrittore solitario, sul palco si è trovato a suo agio grazie proprio alla condivisione di un impegno supportato da una compagnia affiatata e rodata dall’amicizia più che dal fare. Chisciotte e gli invincibili nasce con la carica dell’amicizia e vede la sua prima assoluta in una cucina, intorno al tavolo, chitarra, formaggio, pane e vino. La sfida è riuscire a mantenere intatto quel clima genuino anche in scena. Anche in scena, dunque, ci sarà un grosso tavolo di legno. Anche in scena ci sarà il vino. Questo Chisciotte è un omaggio ai sognatori che non si arrendono, a coloro che non si sottraggono al coinvolgimento, che non sono mai spettatori passivi di quanto accade. A quei seguaci delle cause perse che proprio in quanto tali sono in fin dei conti invincibili. Invincibili, si dice nello spettacolo, sono i migratori, quelli “che attraversano il mondo a piedi per raggiungerci e che non si fanno fermare da nessun campo di prigionia, da nessuna espulsione perché chi va a piedi non può essere fermato”. Invincibili sono gli innamorati, invincibile -dice De Luca- “non è chi sempre vince, ma chi mai si fa sbaragliare dalle sconfitte, chi mai rinuncia a battersi di nuovo”. Lo spettacolo si articola in un prologo, tre quadri (amore, guerra, prigionia) e un intermezzo fatto da uno strano miscuglio di musica e parole. De Luca accompagna e guida l’esplorazione, Testa dà voce a grandi poeti e Mirabassi disegna note musicali col suo clarino. La particolarità sta nel fatto che in questo spettacolo alcune poesie di grandi poeti (Hikmet, Sarajlic, Brecht, dello stesso De Luca) vengono cantate, quasi a restituire alla poesia quell’aspetto popolare, quello spirito militante e incisivo che forse, nelle torri d’avorio della storia abbiamo dimenticato. “A Sarajevo -dice Erri- la gente conosce a memoria le poesie come noi conosciamo le strofe di Orietta Berti. Tra i popoli slavi, la poesia è una parola importante”. E ancora: “la poesia è il formato di combattimento della letteratura”Lo spirito dello spettacolo sta tutto qui.
Per informazioni: 059.2136021