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Sicurezza sul lavoro: via al programma di lavoro 2008 del Comitato provinciale

L’Autorità di coordinamento provinciale per la sicurezza sul lavoro, presieduta dall’assessore al Lavoro Paolo Rebaudengo, cui partecipano
l’Ausl di Bologna e di Imola, l’Inail, l’Inps, la Direzione provinciale del lavoro di Bologna, l’Ispesl (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro) e il Comando dei Vigili del Fuoco si è riunita ieri a Palazzo Malvezzi per definire il programma di lavoro per il 2008.


Nei prossimi giorni verranno raccolti i consuntivi delle attività ispettive svolte dai diversi enti nello scorso anno, per ottenere un quadro degli
esiti e concordare le priorità di lavoro rispetto alle esigenze del territorio.
E’ iniziata l’analisi delle diverse banche dati per consentirne un utilizzo comune. A breve inizierà un’analisi degli infortuni mortali e invalidanti
occorsi negli ultimi tre anni nel nostro territorio per rilevare gli aspetti relativi alle cause, alle dinamiche, ai settori economici più
colpiti, alle iniziative da mettere in campo per un efficace azione preventiva.
E’ stata accolta molto positivamente la circolare del ministero del Lavoro del 29 gennaio finalizzata a mettere ordine nell’utilizzo delle
collaborazioni coordinate e continuative a progetto, troppo spesso non caratterizzate dall’autonomia effettiva del lavoratore che, al contrario, svolge compiti e mansioni tipici dell’attività subordinata. Si tratta di un
tema spesso correlato anche con gli infortuni sul lavoro, a causa della maggiore esposizione al rischio dei lavoratori privi di un contratto di
lavoro subordinato. La vigilanza in merito costituirà quindi una delle priorità del 2008, con particolare attenzione alle collaborazioni svolte da
chi, anche titolare di partita IVA, esercita la propria attività per un solo committente e con orario di lavoro predeterminato. Ciò consentirà di
combattere anche la concorrenza sleale fondata su trattamenti salariali e normativi inferiori a quelli corrispondenti alla effettiva attività svolta.
Saranno esaminate le modalità di inserimento nelle organizzazioni aziendali, il contenuto della prestazione, la sua effettiva autonomia, il
conteggio del compenso, per verificare che non sia esclusivamente legato al tempo di lavoro. In particolare, ad esempio, sono ritenute incompatibili con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto le
attività di muratore e in genere di operaio nell’edilizia, di addetti alle pulizie, di badante, di barista e cameriere, di commesso e addetti alle
vendite, di manutentori, di custodi e portieri, di addetti alle segreteria e terminalisti, di autista e autotrasportatore, di facchini, di prestatori
di manodopera nell’agricoltura ecc. n questi casi, quindi, i contratti di collaborazione a progetto dovranno essere convertiti in contratti di lavoro subordinato, salvo che non si riesca a dimostrare in modo indubbio l’”autentica e concreta autonomia nella esecuzione di quella attività”.

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