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Reggio Emilia: Bilancio 2008, le proposte dei Comunisti Italiani

“Rispetto al bilancio 2008 del Comune di Reggio – dice Matteo Riva, consigliere comunale dei Comunisti italiani – il gruppo consiliare del Pdci intende intervenire sull’addizionale Irpef per ridurre gli aumenti previsti dalla giunta e innalzare la soglia di esenzione. L’emendamento che presenteremo costituisce una condizione indispensabile per poter approvare il bilancio.
Caduto il governo, che stava per intervenire sui salari dei lavoratori e le pensioni, crediamo che spetti agli enti locali fare la loro parte e intervenire a sostegno delle famiglie. Crediamo che la maggioranza e il Pd non abbiano alcuna difficoltà ad approvare l’emendamento che proponiamo”.


“Condividiamo l’impostazione generale del bilancio comunale – dice il collega, consigliere Donato Vena – che ha un giusto equilibrio tra servizi sociali e investimenti a favore della scuola e del trasporto pubblico. Condividiamo l’aumento dell’addizionale, che l’anno scorso avevamo deciso di rinviare ad oggi. Tuttavia chiediamo alcune modifiche contenute in un emendamento che si autofinanzia perché abbiamo ritoccato sia le entrate che le uscite.
Proponiamo di ridurre l’addizionale Irpef presentata dalla giunta (e pari allo 0,5%) di 0,02 e di portarla a quota 0,48% e di portare la soglia di esenzione da 15mila a 18mila euro. Il costo della variazione riduce le entrate di un milione d’euro. Ma la cifra viene riguadagnata attraverso sia il recupero dell’evasione dell’Ici, stimabile in 150mial euro, e della pubblicità (stimabile in 60mila euro). Con questa variazione si punta ad una più incisiva lotta all’evasione fiscale, tenendo presente che la gestione diretta del catasto e l’utilizzo della polizia municipale per i controlli sulla pubblicità, faciliteranno l’emersione di sacche di evasione.
Il Fondo di riserva, previsto in 800mila euro – continua Vena – viene inoltre ridotto di 380mila euro e viene istituito un canone sull’utilizzo dei passi carrai che dovrebbe portare nelle casse del Comune 410mila euro. Reggio Emilia, paragonata al panorama nazionale, è una delle pochissime città che da anni non fa pagare un canone sui passi carrai. Crediamo che chi usufruisce del servizio deve pagare un canone, anche perché l’area antistante il passo carraio viene di fatto sottratta alla sosta di altro cittadino pur trattandosi di area pubblica. Il canone potrebbe ad esempio essere di 80 euro annui per un passo carraio fino a 2,5 metri.
Le suddette variazioni sono a pareggio perché riducono il bilancio sia in entrata che in uscita di 380mila euro. Crediamo inoltre che possano esserci ulteriori recuperi di fondi perché il bilancio è costruito su dati del 2004. Interverremo dunque in fase di assestamento per chiedere ulteriori esenzioni”.
















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