Dal 1997 (quando si avviò la riforma dei servizi per il lavoro in Italia ) ad oggi, si sono realizzati importanti passi in avanti lungo la strada della modernizzazione delle politiche pubbliche per l’impiego. Dai vecchi e polverosi uffici del collocamento e della massima occupazione, come venivano definiti nell’immediato secondo dopoguerra (vennero istituiti nel 1947) si passò ad un’idea più moderna e soprattutto efficace di servizio alle persone e alle imprese, secondo orientamenti già sperimentatati da decenni nel resto d’Europa.
In questo sforzo di cambiamento una parte importante sta assumendo, da due anni a questa parte, il “lato” amministrativo dei servizi per l’impiego, gli altri “lati” sono, sinteticamente, quelli dell’incrocio domanda-offerta di lavoro e del collocamento disabili e svantaggiati.
Dicevamo del lato amministrativo. Da compiti quasi meramente burocratici i servizi amministrativi sono diventati anche qualcosa di molto più. Tale metamorfosi ha la sua origine in due norme del 2006 e del 2007. Mi riferisco in primis a quanto disposto dalle finanziarie relative ai due anni sopracitati in materia di comunicazione obbligatoria di: assunzioni, trasformazioni, proroga e cessazioni di rapporti di lavoro.
In particolare dal 2007 è entrato in vigore l’obbligo per l’azienda di comunicare con un giorno di anticipo, rispetto alla data d’ inizio del rapporto di lavoro, l’accensione del rapporto. Tale comunicazione obbligatoria , e sottolineo obbligatoria per ogni tipologia contrattuale e per ogni datore di lavoro privato e pubblico, deve essere inviata ai Centri per l’impiego e l’invio ha valore per tutti le altre istituzioni competenti in materia. Risulta evidente che la comunicazione obbligatoria non è solo un adempimento burocratico, ma un vero e proprio antidoto al fenomeno dilagantedell’irregolarità e dell’insicurezza nei luoghi della produzione.
Stanti così le cose, infatti, risulterà molto più difficile per un’impresa utilizzare e mantenere persone in condizioni di non regolarità, per poterli poi regolarizzare solo al momento dell’eventuale incidente come accadeva in passato grazie alla normativa precedente. In questo modo i Centri per l’impiego pubblici sono diventati un indispensabile certificatore in grado di documentare, decretare, osservare e conoscere costantemente le condizioni di trasparenza del mercato del lavoro locale e delle sue dinamiche occupazionali, nell’interesse dei lavoratori e non solo.
Altra novità importante, e come quella soprarichiamata “banalmente rivoluzionaria”, è stata l’introduzione, concretamente dal 2008, del “modello unico” e telematico per comunicare le assunzioni, le cessazioni e le trasformazioni dei rapporti di lavoro, grazie al decreto interministeriale. Un adempimento che fino a ieri prevedeva la compilazione e la consegna di diversi moduli cartacei a diverse amministrazioni pubbliche e secondo orari e procedure diverse, oggi si risolve invece con un semplice “clic” a qualsiasi ora del giorno.
Si tratta, con tutta evidenza, di una “rivoluzione amministrativa”, un sistema a “burocrazia zero”che solleva enormemente le imprese dal peso di una mole di modalità adempitive oggettivamente soffocante per tutti, restituendo alla pubblica amministrazione e ai suoi operatori un ruolo veramente moderno e innovativo. Le imprese taglieranno quasi del 100% i tempi burocratici per loro e potranno aumentare in produttività, la pubblica amministrazione potrà orientare e far crescere professionalmente il proprio personale con compiti più innovativi e gratificanti.
Questi in sintesi i passaggi che in questi ultimi due anni hanno consentito un forte avanzamento nella direzione della modernizzazione e trasparenza del mercato del lavoro, attraverso la risignificazione di compiti amministrativi della P.A. che l’amministrazione provinciale di Reggio Emilia ha saputo ispirare e determinare con proprie riconosciute azioni di stimolo a tutti i livelli fin dal 2005 (facendo parte della commissione nazionale UPI assessori al lavoro) per poi farli propri applicandoli concretamente in modo tempestivo ed efficace.
Gianluca Ferrari
Assessore provinciale al Lavoro