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Reggio E.: AN chiede chiarezza sulle delocalizzazioni di Canali

“Riguardo le delocalizzazioni realizzate in via San Marco a Canali – ha detto oggi in una conferenza stampa il capogruppo di Alleanza nazionale Marco Eboli – vorremmo segnalare due fatti”.

“Il primo riguarda il vicesindaco Ferretti che, quando era segretario della Camera del lavoro, è riuscito a delocalizzare la superficie utile di una sua proprietà su un terreno a Canali che non era di sua proprietà, nonostante l’allora assessore all’Urbanistica, Malagoli sosteneva che la delocalizzazione fosse possibile solo su terreni dello stesso proprietario. In merito vorremmo sapere se anche ad altri è stato consentito di approdare in luoghi di pregio come quello di Canali, aumentando il valore dei propri possedimenti. Inoltre, è curioso che il leader locale della sinistra proletaria abbia delocalizzato la sua proprietà in una delle zone più di pregio e predilette dall’alta borghesia reggiana.
La seconda questione – ha proseguito Eboli – riguarda invece una delocalizzazione concessa a Ccpl che andrà a costruire oltre via San Marco, quindi al di là del limite d’espansione edilizia fissata dall’assessore Malagoli. Nella nuova stagione urbanistica preannunciata dall’assessore Ferrari, interventi legati a diritti acquisiti, ad esempio sulla via Emilia, sono stati congelati. Come mai non è avvenuto altrettanto in via San Marco? C’è un’urbanistica guidata dal colore politico? Vogliamo sapere se è stata rispettata l’equità di trattamento tra tutti i cittadini che vantano analoghi diritti”.

“Il Ccpl, che aveva il diritto per costruire un edificio a torre in via Rivoluzione d’ottobre – ha continuato Pietro Negroni, consigliere di An in quinta Circoscrizione – è riuscita a spostare l’intervento in via San Marco a Canali, mantenendo la stessa volumetria ma distribuendola in orizzontale su una superficie immensa. Qui verrà costruita un’area maggiore rispetto a quella di Canali alto. Le delocalizzazioni possono essere fatte per motivi di pubblica utilità, in questo caso però alla città va un pezzo di prato in via Rivoluzione d’ottobre da destinare a servizi di quartiere, mentre Ccpl realizza evidentemente un grosso guadagno potendo costruire in un’area di pregio.
Abbiamo chiesto chiarimenti in Circoscrizione, ma non abbiamo avuto risposte, né sono stati mandati tecnici comunali a illustrare la questione”.

“Con questo non avanziamo, per ora, dubbi di illegittimità della proceduta. Chiediamo però chiarimenti per capire se altre persone possono avere avuto simili opzioni di delocalizzazione in luoghi di pregio – ha detto Angelo Ammaturo, consigliere di An della Circoscrizione cinque – La delocalizzaione è una trattativa diretta tra proprietario e amministrazione comunale. Per questo c’è il sospetto che possano esserci trattative diverse da persona a persona”.

“Il sindaco dice che il Comune potrebbe essere una casa di vetro, perché è tutto deve essere trasparente – commenta Tommaso Lombardini consigliere comunale di An – ma i consiglieri della quinta Circoscrizione non sono stati messi in condizione di avere le necessarie informazioni in merito alla delocalizzazione di via San Marco. La legge è uguale per tutti?”.

















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