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Reggio E.: Bilancio di previsione 2008, al via la discussione in Consiglio

Le scelte contenute in questa proposta di bilancio costituiscono una visione del governo locale che pone al centro la persona, il cittadino e le sue esigenze e rappresentano uno sforzo volto a dare corpo a un rinnovato senso di comunità che si fonda sul grande patrimonio storico e attuale, costituito, nella nostra realtà, dalla coesione sociale e da uno sviluppo sostenibile.

Scelte che, a partire dalla discussione di questo Consiglio Comunale, saranno oggetto di presentazione nelle Circoscrizioni e di ulteriori approfondimenti di merito con le forze sociali ed economiche della città.
Riguardo alla partecipazione: occorre ripensare i meccanismi di relazione sociale, civile e politica tra i cittadini e tra cittadini e le istituzioni introducendo percorsi partecipativi diretti che siano in grado di ricreare quel patrimonio di coesione sociale e di capitale sociale che è alla base del nostro modello di sviluppo.
Crediamo che l’esperienza del bilancio partecipativo sperimentata nello scorso anno nella Circoscrizione 8 vada estesa. Inoltre, la legge finanziaria ci impone una nuova sfida, riarticolare le Circoscrizioni per dar loro una dimensione media di 30.000 abitanti. Ciò significa passare dalle attuali 8 circoscrizioni a 5 Circoscrizioni per la scadenza amministrativa del 2009”.

Reggio, trasformazioni sociali e linee strategiche del bilancio
Come sappiamo il comune di Reggio Emilia nell’ultimo quindicennio ha vissuto una forte trasformazione demografica, urbanistica e infrastrutturale che ha modificato sostanzialmente le reti sociali di appartenenza civile.

La popolazione dal 1992 (133.510) è aumentata di 28.780 abitanti (162.290 al 31.12.2007), con modificazioni interne alla struttura demografica per cui sul totale della popolazione aumentata in media del 21%, la percentuale di aumento delle principali fasce di popolazioni vede gli anziani >65 aumentare del 16%, i 18-65 anni del 18,5%, i <18 anni del 42,5%.
Reggio sta dimostrando di essere “dentro” le imponenti trasformazioni sociali ed economiche in atto in virtù della dinamicità delle sue imprese, del welfare di comunità, attuato da enti locali, imprese sociali, associazionismo e volontariato e non ultimo anche della capacità di governo dei suoi enti locali.
Il sindaco in un suo recente intervento ha indicato molto bene in cosa consiste il fondamento del nostro orizzonte politico e amministrativo, laddove ha affermato che sono le persone nella loro compiuta espressione umana e di cittadini a costituire il parametro fondamentale delle nostre scelte in ogni settore d’intervento, da quello urbanistico e ambientale a quello culturale sino a quello sociale, a quello della mobilità e della sicurezza.
la necessità per la società reggiana di riannodare nuovi fili e nuovi legami sociali mi pare essere oggi ampiamente condivisa.

Su questa linea gli enti locali reggiani stanno portando avanti azioni concertate con le forze sociali e quelle economiche per utilizzare al meglio l’enorme capitale sociale e strutturale accumulato, per collocarlo nelle nuove dimensioni e nei nuovi scenari nazionali e internazionali. Tutto ciò in una prospettiva che punta a valorizzare i nostri punti d’eccellenza e a creare un ambiente favorevole allo sviluppo e alla coesione sociale, in uno sforzo che tende ad ottenere infrastrutture più funzionanti, una migliore qualità della vita urbana e a sviluppare servizi sempre più in sintonia con le esigenze dei cittadini e con la coesione sociale.

I riflessi sulla società reggiana sono a tutti evidenti (dal calo dei consumi, alla polarizzazione sociale e nella distribuzione del reddito), con la perdita dei valori reddituali delle fasce di lavoro più deboli e precarie.
Di questo, per quanto riguarda l’amministrazione comunale, si è tenuto e si tiene conto, prospettando una proposta di bilancio che nella sua sostanza non produce un aumento di pressione fiscale unitamente alla difesa delle fasce più deboli della popolazione, al rafforzamento e all’aumento della spesa sociale, nonché al consistente sforzo d’ampliamento della spesa per investimenti.
Nello stesso tempo, si è impostato in questi anni e si sta continuando ad operare per fare di Reggio Emilia, sempre più il centro di una rete strategica di qualità di scala regionale, nazionale ed internazionale, dalla multiservizi Enia, al sistema di trasporti su ferro, al sistema educativo con Reggio Children e il Centro Malaguzzi, con i Teatri e la Fondazione della Danza.
Lo confermano la programmazione a sostegno di questa visione, riconducibile alle azioni intraprese con il Psc, (con l’obiettivo di ridurre del 30% l’espansione edilizia), il piano sociale, il piano per la mobilità e quello ambientale.
E’ in questa visione che si inseriscono a pieno titolo le iniziative dell’Università, l’individuazione dei tecno-poli, il sostegno alla ricerca ed allo sviluppo del sistema educativo e formativo, le iniziative culturali, la riqualificazione del S. Lazzaro,la Fondazione dello Sport, le iniziative per la promozione di giovani talenti.
Certo, sappiamo benissimo che siamo di fronte a una pluralità di fragilità sociali ed è per queste ragioni che cerchiamo di svolgere con il Bilancio presentato, un’azione per mantenere buoni livelli di quantità e diffusione dei servizi sociali e per sviluppare una forte politica per la casa.
Più in generale, è politica costante dell’Amministrazione comunale realizzare un consistente volume d’investimenti che, vorrei ricordare, nel 2007, è stato più che raddoppiato rispetto alla media degli anni precedenti, arrivando a 90 milioni. Così come nel 2008 sono previsti oltre 82 milioni di nuovi investimenti.

Occorre, inoltre, e su di esso puntiamo, il concorso attivo dei cittadini e delle forze che li rappresentano nel contribuire a mantenere la tenuta sociale della nostra realtà, insieme all’impianto previsto dal Bilancio del Comune che prevede azioni di rilievo in progetti di coesione sociale, di potenziamento dell’assistenza per le persone non autosufficienti, per la casa, per l’infanzia, e la mobilità, allo scopo di rispondere ai problemi economici e a nuove solitudini.
La Finanziaria 2008
In queste settimane abbiamo avuto modo di discutere ampiamente della legge finanziaria 2008.
Dal punto di vista istituzionale e finanziario, rimangono però per gli enti locali aspetti non condivisibili e che destano forte preoccupazione.
In particolare per ciò che riguarda il metodo utilizzato: per introdurre la detrazione Ici (aumento dei trasferimenti, anziché una detrazione sull’Irpef); per il taglio dei trasferimenti non compensato chiaramente dal previsto aumento del gettito Ici; per le norme sul personale con i limiti alle assunzioni a tempo determinato che creano problemi per la gestione dei servizi alla persona; per la nuova formulazione del patto di stabilità che lascia aperti alcuni problemi soprattutto per i pagamenti delle spese in c/capitale.
Bilancio di previsione 2008: quadro generale
Il quadro generale della previsione di bilancio 2008 presenta un totale di 339.123.539,59 €, di cui 132.156.587,47 di spesa di gestione , frutto di un’impostazione politica che prevede il contenimento della spesa corrente consolidata, il potenziamento della qualità e quantità dei livelli di prestazione sociale, l’adeguamento al solo tasso d’inflazione delle tariffe per servizi sociali, educativi e sportivi, ulteriori azioni per combattere l’evasione e l’elusione fiscale sui tributi locali, la destinazione dell’aumento dell’addizionale Irpef a progetti di sviluppo del welfare locale, delle politiche per la casa e per la mobilità, l’utilizzo di una percentuale maggiore d’oneri d’urbanizzazione per gli investimenti, la garanzia di una gestione efficiente dell’indebitamento, l’utilizzazione dei benefici della vendita delle azioni Enia su base pluriennale.
La spesa corrente che assomma a 132.156.587,47 € (inferiore all’assestato 2007).

Le spese di personale rimangono sostanzialmente invariate rispetto all’assestato 2007; la spesa sociale aumenta di 13 milioni di euro rispetto al consuntivo 2006; le estinzioni anticipate di debito hanno consentito di passare in termini di debito residuo dai 175,3 milioni di fine 2006 ai 144,4 milioni del 2007.
Nel 2008 si prevedono 82,3 milioni per spese d’investimento (di cui 69,7 per lavori pubblici e 12,6 per altri investimenti), raggiungendo una media pro-capite pari a 515 €/ab a fronte di una media regionale di Comuni oltre i 50.000 ab di 349 €/ab. rilevati dai consuntivi 2006.
Complessivamente nel triennio 2008/2010 gli investimenti ammontano a oltre 180 milioni.
La spesa sociale: servizi alla persona e diritto alla casa
Il Bilancio 2008 prevede quindi uno sforzo eccezionale sui nuovi progetti per la coesione sociale, con l’aumento di assistenza ai non autosufficienti, interventi importanti per il diritto alla casa, per l’infanzia, per interventi sulla mobilità, con la terza linea di minibù.
Ricordo inoltre che la spesa sociale, quando è efficiente ed efficace, non è una spesa assistenziale ma elemento fondamentale di ridistribuzione del reddito e di equità sociale.

Alcune voci da sottolineare: per il diritto alla casa, per il 2008 è previsto il completamento del piano di manutenzione straordinaria degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (204 vuoti e 844 occupati) di complessivi 8 milioni grazie all’attivazione dell’ultima trance di 2 milioni di un mutuo finalizzato.
Per quanto riguarda i servizi alla persona, vorrei sottolineare il potenziamento dell’assistenza domiciliare con l’aumento delle ore offerte in quattro anni, passate da 29.000 a 40.000, il potenziamento dei sportelli sociali, di soluzioni abitative protette e di soluzioni residenziali temporanee per anziani e disabili, lo sviluppo dei servizi socio-educativi, la riorganizzazione dei servizi per l’inserimento lavorativo per persone con disagio psico-fisico o in difficoltà, l’apertura di sezioni di Nidi e Scuole dell’Infanzia per un’offerta complessiva di 450 nuovi posti per i bambini reggiani per gli anni 2008-2009.
Gli investimenti: interventi nelle frazioni
Sul piano degli investimenti, sono previsti per il centro storico il terzo stralcio di piazza della Vittoria-Martiri 7 luglio, il recupero del Palazzo della Frumentaria, il completamento del primo stralcio del Palazzo S. Francesco per 3 milioni di euro.
Numerosi sono gli interventi per i quartieri e le frazioni, secondo l’impostazione più volte enunciata di incrementare la qualità urbana, la sicurezza stradale e personale e di estendere l’effetto città. I principali interventi riguardano la riqualificazione di San Pietro e Via Emilia Ospizio per 2 milioni di euro, la riqualificazione dei collegamenti con la città. Complessivamente il totale delle risorse destinate al miglioramento della qualità urbana e della vivibilità dei quartieri e delle frazioni ammontano a 8 milioni e 290.000 €.
Per quanto riguarda lo sport oltre all’importante iniziativa sulla Fondazione, l’attenzione è riservata agli sport cosiddetti “minori” come la manutenzione dello stadio del baseball, il campo di calcio di Masone, l’impianto sportivo della Canalina, la palestra di Via Gattalupa e la messa a norma del Palasport.
Il piano investimenti del 2008 può essere anche letto nella visione di Reggio come città della conoscenza e dei saperi, con un impegno che si estende a tutti gli ordini scolastici fino all’Università attraversando i temi della ricerca, dell’innovazione e dei giovani talenti.
Per questi obiettivi sono previsti l’acquisizione del capannone ex Reggiane per il Laboratorio di Reggio Emilia Innovazione per 2 milioni di €, il piano urbano di riqualificazione del S. Lazzaro, il primo stralcio di recupero di Villa Marchi, l’investimento di 4 milioni 500 mila per l’istruzione primaria (scuole di S.Prospero, Bagno, Coviolo, Mancasale e Carducci).
Rimane consistente l’azione sulla mobilità sostenibile, per continuare ad investire sui percorsi ciclopedonali, per ampliare la disponibilità di posti per la sosta, realizzare la bretella di Rivalta e la tangenziale di Via F.lli Bandiera e Via Teggi, dotare il Piano parcheggi di ulteriori 1 milione e 400 mila e nuovi tratti di piste ciclopedonali per un importo di 1 milione e 450.000 €.
Una politica fiscale contenuta
La politica fiscale perseguita dal Comune di Reggio Emilia è molto contenuta _ afferma il vicesindaco – Se guardiamo infatti alla media dei capoluoghi regionali, già lo scorso anno le addizionali erano aumentate di una media superiore allo 0,5. Non solo, Reggio Emilia ha una capacità di erogazione dei servizi tra le più elevate, mentre la pressione fiscale locale è tra le più basse. Siamo al 35° posto in Italia per pressione fiscale pro capite, ma tra i primi posti per i servizi offerti ai cittadini.
Con l’Ici invariata, un adeguamento contenuto dell’addizionale Irpef con esenzioni e sgravi per le fasce più deboli e finalizzato a politiche sociali, alla casa ed alla mobilità, credo si possa affermare che lo sforzo richiesto ai cittadini reggiani risulti ridotto al minimo indispensabile, tenendo conto tra l’altro e non in modo certamente secondario che il quadro delle politiche presentate contribuirà a sostenere lo sviluppo, la qualità urbana e soprattutto ad offrire pari opportunità per tutti, migliorando i servizi ed operando per la tenuta sociale della nostra realtà, presupposto fondamentale dello stesso sviluppo economico-sociale.
In sostanza la fiscalità locale per il 2008 si basa su una politica tariffaria che prevede il solo adeguamento all’inflazione programmata e su un aumento dell’addizionale Irpef dello 0,3% con una fascia di esenzione per i redditi fino a 15.000 € (che corrisponde in forza dei dati Eurostat alla soglia di povertà, vale a dire per una famiglia monoreddito fino a 15.000 € e con due figli).
Si ottiene così facendo che circa 26.000 contribuenti saranno esentati dal pagamento dell’addizionale con un risparmio medio di 21 euro rispetto al 2007, mentre per i restanti contribuenti l’addizionale avrà un aumento pro capite di 51€.
Su questa impostazione, rispetto alle due opzioni presentate dalla Giunta Comunale, le organizzazioni sindacali hanno espresso in modo chiaro la loro netta preferenza per quella precedentemente evidenziata in quanto utile coerente per il raggiungimento dei fondamentali obiettivi di rafforzamento del welfare insieme alle esigenze imprescindibili di tutelare le fasce di reddito basse e medio-basse di lavoratori e pensionati.
Per quanto riguarda infine l’Ici le aliquote restano invariate rispetto al 2007, compresa la conferma per il 2008 delle detrazioni previste per categorie di famiglie in particolari condizioni di disagio in forza delle quali 1200 nuclei familiari non pagheranno l’ICI.
In forza delle norme previste dalla Finanziaria, 46.000 famiglie reggiane avranno un risparmio medio di circa 70€ e complessivamente circa 10.000 proprietari di prima casa (il 20% del totale) non pagheranno nulla. Naturalmente sono in vigore le detrazioni annuali previste in Finanziaria per gli inquilini, corrispondenti a 300 € con un reddito fino a 15493 € e di 150 € con un reddito fino a 30.987 €”.

(Franco Ferretti, Vicesindaco, Assessore al Bilancio del Comune di Reggio Emilia)
















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