A dieci anni dall’introduzione, lo strumento Isee (Indicatore situazione economica equivalente), utilizzato dalle istituzioni nell’erogazione dei servizi sociali, specie nel settore socio-sanitario, al fine di introdurre criteri di equità (tariffe agevolate, per esempio) a favore dei cittadini meno abbienti, necessita di un bilancio.
Ne è convinta la Cisl dell’Emilia-Romagna, consapevole delle differenti modalità di applicazione delle 250 mila certificazioni Isee rilasciate nel 2006 in regione per cui nell’accesso agevolato ai servizi regionali e locali si è spesso determinata una crescita della disuguaglianza tra i cittadini utenti.
Da qui la necessità, per una corretta programmazione dei servizi (in primis quelli a tariffa agevolata), di una verifica dell’utenza dei diversi enti erogatori di servizi e/o sostegni economici e dell’impatto dell’Isee sulle politiche per le famiglie ed i cittadini.
La Cisl emiliano-romagnola, pertanto, avanza proposte di aggiornamento dello strumento Isee per un suo utilizzo di ‘equa selettività’.
L’occasione è la presentazione dei dati regionali Isee tratti dalla propria banca dati del Caaf Cisl (Centro di assistenza fiscale) e dell’Inps dell’Emilia-Romagna nel seminario:
‘Equità sociale in Emilia-Romagna: conoscere l’Isee per operare solidarietà’, organizzato dalla Cisl regionale per mercoledì 16 gennaio, ore 9,30 – 14 presso il salone Bondioli della sede Cisl in via Milazzo 16 a Bologna, cui partecipano: Gianpietro Cavazza, Aretes Modena; Marino Favali, segreteria Cisl E-R, Flavio Delbono, vice presidente Giunta Emilia-Romagna; Antonio Nervegna, pres. I° Commissione assemblea legislativa E-R; Elio Ferri, vice sindaco Faenza; un esponente del Caler E-R; Domenico Tramonti, segreteria Cisl E-R.
