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Reggio E.: ‘Patto per la Salute’, 300 controlli in più nelle aziende

Il ‘Patto per la Salute’ sottoscritto dalla conferenza Stato-Regioni nell’agosto scorso per fronteggiare le problematiche legate alla sicurezza sul lavoro è finalmente operativo. L’intesa prevede di portare le ispezioni a quota 250mila sull’intero territorio nazionale, ciò significa che le Asl (spetta a loro la competenza) dovranno controllare almeno il 5% del totale delle aziende.

A Reggio eravamo già molto vicini a questa soglia (4,23%), ma il nuovo obiettivo rappresenta un impegno che l’Azienda sanitaria locale ha già assunto, per arrivare a ispezionare almeno 300 aziende in più. Un altro tassello si aggiunge così al mosaico che Governo ed Enti locali stanno componendo sul fronte di una battaglia che ha già visto troppi morti e troppe tragedie, anche sul nostro territorio.
Ma in tema di sicurezza sono molteplici le iniziative assunte in prima persona dall’Ente Provincia e che voglio ricordare: la costituzione del Comitato provinciale per la sicurezza (a partire dal 2000), partecipato dalle forze sociali e dagli enti ispettivi e articolato in gruppi di lavoro dedicati ai temi dell’informazione e formazione, dell’agricoltura, dell’edilizia, della metalmeccanica e legno, delle patologie muscolo-scheletriche; il Protocollo sugli standard formativi minimi di comparto e per tipi di rischio nella formazione obbligatoria sulla sicurezza del lavoro (esperienza avviata, unica in Italia, nel 2004 e che ha già promosso, inoltre, una formazione intensiva sulle cadute dall’alto, le sperimentazioni di meccanismi premianti per imprese e cantieri virtuosi, mentre dal 2006 si sta lavorando sull’applicazione del protocollo anche per la formazione, finora carente, dei lavoratori interinali e sull’alfabetizzazione alla lingua italiana per i lavoratori stranieri, più a rischio di altri lavoratori).
E’ però solo recentemente, con la legge 123 del 2007, che la Provincia di Reggio (prima in Italia) ha assunto un ruolo centrale di Autorità di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Dal settembre del 2007 l’Ente coordina infatti su questo tema: l’Asl, la Direzione provinciale del lavoro, l’Inail, l’Ispesl e i Vigili del fuoco. Si tratta di un compito importante che grazie alla collaborazione degli enti sopracitati sta già producendo risultati concreti. Dal 2008, in via sperimentale rispetto a quanto previsto dalla L.123/07, si riporteranno ad un unico contesto di programmazione tutte le attività di controllo e di prevenzione dei singoli organi ispettivi a livello provinciale; inoltre si punterà a realizzare una “piattaforma” comune di interscambio dei dati, sempre ai fini di una migliore programmazione dell’attività medesima.
Prevenzione dei rischi, tutela della salute, contrasto al lavoro nero: sono i temi sui quali sindacati e datori di lavoro della nostra provincia dovranno indirizzare sforzi ancora maggiori e più concreti di quanto non abbiano fatto in passato. In questo senso consideriamo positiva la volontà dichiarata recentemente dai sindacati di rimettere al centro delle contrattazioni la sicurezza e la formazione, così come valutiamo interessante l’intento delle parti datoriali coinvolte di aggiornare e rendere più selettive le modalità con cui attribuire lo status di lavoratore artigiano, per contrastare il fenomeno, a Reggio Emilia patologico, degli “pseudo artigiani” edili che in realtà operano come lavoratori dipendenti.
L’obiettivo e l’auspicio è quello di cogliere nel 2008 importanti risultati riuscendo, con la collaborazione e gli sforzi di tutti, a far arretrare lavoro nero e insicurezza nei luoghi di lavoro, favorendo così un rinnovato e più virtuoso mondo del lavoro nell’interesse dell’intera società reggiana.

L’assessore provinciale al Lavoro
Gianluca Ferrari
















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