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Codacons: avanti tutta con l’inutile blocco delle auto

“Anche quest’anno è arrivata la Befana e con lei doni per alcuni e carbone per altri.
Doni e strenne natalizie sono andati a coloro i quali vendono auto nuove: a furia di inutili ordinanze “ecologiche” che bloccano la quasi totalità delle autovetture ma non quelle nuove di pacca fresche di concessionaria, chi può negare che non è tutta manna caduta dal cielo per produttori e venditori d’auto nuove?”


“Un altro bel dono lo hanno ricevuto le assicurazioni che continuano ad incassare sempre di più anche da coloro che non possono usare l’auto a causa di un divieto assolutamente inutile… speriamo che Letta, Sirchia, Berlusconi e Prodi, maestri nel fare leggi a favore delle compagnie assicurative, non si offendano se questa volta il regalo lo fanno le ordinanze anticircolazione e non loro.
A essere omaggiati dal carbone (un carbone pessimo, della peggior specie) sono stati invece i consumatori. Tutti quelli che non guadagnano abbastanza da potersi permettere il lusso di cambiare l’auto continuamente.
Sono gli stessi che quotidianamente fanno a pugni con il carovita. La loro giornata tipo si svolge pressappoco così: sveglia presto per accompagnare i figli a scuola sperando che la riduzione dei fondi scolastici da parte del ministero non abbia impedito al preside di sostituire l’insegnante ammalata e che anche oggi non chiedano denaro per le solite fotocopie; poi di corsa in banca per cercare di capire come è possibile che la rata del mutuo cresca tutti i giorni mentre gli interessi su quei quattro euro tenuti sul conto corrente siano una percentuale che inizia con lo zero; a seguire un salto all’assicurazione per ritirare la polizza auto, anche quest’anno è aumentata: “Strano – ti dici – eppure non ho avuto alcun incidente”.

Frattanto ti assilla un pensiero: “Devo ricordarmi di chiamare il gestore telefonico per chiedergli come mai mi ha chiesto di pagargli dei collegamenti satellitari, visto che non li ho né richiesti né tanto meno effettuati”.

Sempre di corsa, tanto per non perdere l’abitudine, ti rechi al lavoro perché non puoi correre il rischio di arrivare tardi: se perdi mezz’ora ti azzerano l’ultimo aumento dello stipendio. Alla fine del tour de force giornaliero esci dal lavoro e siccome è finito il blocco delle auto recuperi la tua per fare benzina. Hai un’utilitaria ma quando fai il pieno ti viene male, soprattutto al pensiero che stai ancora pagando:
• 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;

• 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
• 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
• 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966;

• 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;

• 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;

• 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980;

• 205 lire per la missione in Libano del 1983;

• 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;

• 2,15 centesimi di euro nel 2001 per il ripristino delle 50 lire tolte dal Governo precedente che servivano a calmierare il prezzo del carburante;

• 1,6 centesimi di euro nel 2004 per il contratto degli autoferrotranvieri;

• 0,5 centesimi di euro nel 2005 per acquisto autobus ecologici (strano che nel giorno del blocco delle auto di autobus ecologici non se ne vedano).
Finalmente puoi dedicarti alla spesa. Ma come è possibile? Ieri costava tutto meno. Ritorni mesto mesto a casa… accidenti è arrivata la bolletta di gas, luce, acqua e telefono. Le aprirai domani. Adesso ti siedi in poltrona e guardi la tv, dove qualcuno ti ricorda che entro la fine del mese dovrai pagare il canone della Rai che è aumentato.
Ecco, questo è il consumatore al quale chiediamo di cambiare auto visto che la sua, con sette anni e 80.000 km, non può girare. Finché dura, dura ma… attenzione Napoli docet.

(v. Presidente Regionale Codacons Fabio Galli)
















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