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Legambiente alle prese con un anno impegnativo: il 2008

L’editoriale di Luigi Rambelli, Presidente Regionale dell’associazione, apparso su Legambiente News, il notiziario di Legambiente Emilia Romagna, in distribuzione in questi giorni.


Dal recente congresso nazionale di Legambiente ne è uscita una prova ulteriore: i cambiamenti
climatici già in atto, confermati anche dalle
Conferenze dell’ONU e dall’Unione Europea,
pongono anche a noi ad una sfida senza
precedenti: riuscire a contaminare la politica e
le istituzioni con le nostre idee e a proporre
soluzioni generali. In una frase: dimostrare noi
“giganti nel pensiero, ma nani politici”, di
poter essere “giganti” anche nei confronti della sfida politica aperta.
In effetti se oggi, non solo le ragioni
dell’ambiente così come le abbiamo conosciute, ma ragioni economiche precise e l’esigenza di essere competitivi sul piano mondiale, richiedono – non solo gli interventi educativi e la propaganda sugli stili di vita, ma la riduzione effettiva e radicale delle emissioni di anidride carbonica – è “dovuta” la scelta di investire con forza i processi industriali, l’agricoltura, il turismo, i trasporti, la distribuzione e i servizi.
Non bastano quindi le iniziative – per la verità
finora neanche entusiasmanti – assunte dalle
regioni e dalle città contro le polveri sottili e
la “mitigazione degli impatti” e le buone pratiche ristrette ad ambiti angusti.
La questione ambientale si pone come questione
economica di prima grandezza e in termini di
sopravvivenza di fronte alle nazioni del mondo e
in particolare all’Europa e agli Stati Uniti e
quindi si tratta di puntare a processi che
interessino tutto il settore industriale con una
vera e propria rivoluzione industriale che abbia
come parametro fondamentale non solo la tutela ma la stessa ricostruzione di equilibri territoriali
e ambientali. Questo investe la capacità di
pensiero, la qualità della ricerca, di
innovazione e la qualità delle attività produttive.
Anche chi, come noi, ha discusso finora di
attività produttive sostenibili e di stili di
vita, deve porsi il problema di come raggiungere
la sostenibilità di tutte le attività produttive
e di stili di vita competitivi e desiderabili per tutti.
Abbiamo magnificato tutti la “soft economy” ma
dobbiamo essere più ambiziosi affrontando
decisamente il tema della modificazione
dell’economia: di tutta l’economia. E questo vale
anche nei rapporti internazionali. Se il vecchio
continente vuole incidere positivamente nei
rapporti con il terzo mondo deve sempre più
passare dalla politica degli “aiuti” a praticare
corposi esempi concreti di nuova gestione
dell’economia, sia a casa propria che nel
rapporto oggi diseguale con i paesi emergenti.
Il congresso di Legambiente ha confermato la
scelta del documento preparatorio segnando un
punto di svolta deciso con la proposta autonoma
di una politica concreta fatta di no per le
scelte sbagliate e di sì per quelle che ritiene
giuste e da sostenere con forza.
Grazie alle scelte fatte al congresso, il 2008 ci
vede con un gruppo dirigente nuovo di zecca. Un
nuovo Presidente Nazionale dell’associazione,
Vittorio Cogliati Dezza, al quale dobbiamo un
libro con un titolo che parla con lungimiranza di
un “mondo tutto attaccato”, e una nuova
Direttrice Generale, Rossella Muroni, che da sola
rappresenta due novità: è donna ed è giovanissima ma si avvale di una lunga esperienza associativa.
A loro gli auguri per il lavoro che li aspetta e,
a noi, il popolo di Legambiente, con le sue
strutture regionali che escono dal congresso con
più forza e responsabilità, i suoi circoli e
dirigenti locali, il compito di sviluppare e dare
gambe alle idee e alle proposte che abbiamo
saputo mettere a punto tutti insieme nella campagna congressuale.

Luigi Rambelli Presidente Legambiente Emilia-Romagna
















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