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Modena: Fondo unico per la cooperazione internazionale

Nel 2008 il Fondo unico per la cooperazione internazionale allo sviluppo mette a disposizione dei progetti promossi dal volontariato modenese risorse per 450 mila euro. L’iniziativa avviata da Provincia e Fondazione Cassa di risparmio di Modena, infatti, per il suo secondo anno aumenta del 50 per cento la dotazione finanziaria, anche grazie al sostegno di Ato 4 e dei gestori del servizio idrico integrato (Hera, Aimag, Sat e Sorgea) che offrono un contributo di 100 mila euro per una linea di finanziamento dedicata all’acqua che si affianca a quella generale da 300 mila euro, mentre 50 mila euro sono riservati a iniziative di promozione della cooperazione internazionale nei comuni dell’area di riferimento della Fondazione.


Le domande devono essere presentate entro martedì 15 gennaio. Per informazioni: tel. 059 209390 – Provincia di Modena.

Dopo nove anni di attività del fondo provinciale e un anno del Fondo unico, «le risorse per la cooperazione aumentano ancora – sottolinea il presidente della Provincia Emilio Sabattini – consentendo di continuare un’esperienza che ha permesso di finanziare quasi 200 iniziative con investimenti per oltre dieci milioni di euro in Africa, in Sudamerica, in Asia e in Europa costruendo acquedotti, organizzando corsi di formazione, creando opportunità di lavoro, realizzando strutture sanitarie e centri per minori».
Ai contributi possono accedere le organizzazioni non governative (Ong), le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) e le associazioni di volontariato che svolgono attività a favore delle popolazioni del Terzo mondo che abbiano partner locali e la sede o strutture operative nel territorio modenese o, comunque, un numero significativo di volontari residenti.
«Dopo il risultato positivo del primo anno, questo ulteriore sviluppo dell’esperienza colloca il nostro territorio tra i primi in Italia negli interventi a favore della cooperazione internazionale» afferma Massimo Giusti, vice presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena sottolineando come i meccanismi introdotti con il Fondo unico permettano «un’equa distribuzione delle risorse e la semplificazione delle procedure di istruttoria e di gestione garantendo, con i criteri di selezione dei progetti e i meccanismi di controllo, di evitare sprechi e verificare il mantenimento degli impegni».

Impegno straordinario per la risorsa acqua
Accesso all’acqua, lotta contro la siccità e la desertificazione, infrastrutture di approvvigionamento idrico. Sono gli ambiti di interventi previsti per la linea di finanziamento da 100 mila euro dedicata all’acqua nell’ambito del Fondo unico per la cooperazione internazionale allo sviluppo. L’iniziativa è straordinaria ed è realizzata grazie al sostegno di Ato 4, l’Agenzia di ambito per i servizi pubblici di Modena, che, in una ottica di razionalizzazione delle risorse idriche, investe in solidarietà insieme ai gestori del servizio idrico integrato (Hera, Aimag, Sat e Sorgea) che offrono un contributo di 100 mila euro.
«L’acqua è una risorsa esauribile – ricorda Giovanni Battista Pasini, presidente di Ato 4 – dunque va salvaguardata, anche oltre i confini del paese. L’impegno di Ato per la razionalizzazione del nostro sistema idrico si coniuga con la salvaguardia delle risorse idriche anche nel resto del mondo. Tra gli ambiti di intervento di Ato dunque anche l’accesso alla risorsa e l’impegno contro la siccità e la desertificazione».
Gli interventi che verranno finanziati, infatti, saranno quelli relativi alla costruzione o alla ristrutturazione di pozzi, acquedotti, argini fluviali, impianti di depurazione, oppure all’acquisto di attrezzature o di terreni. Saranno considerati prioritari gli interventi per il completamento o l’integrazione di progetti già avviati.

Garanzie e controlli sulla qualità degli interventi
Dalla lotta contro le malattie alla salvaguardia dell’ambiente, dallo sviluppo agricolo alla sicurezza alimentare, fino agli interventi per le infrastrutture economiche e socioculturali, alla tutela e alla valorizzazione delle risorse umane, con particolare attenzione alle donne e all’infanzia. Sono i principali ambiti di intervento per i quali è possibile presentare progetti da realizzare in Paesi in via di sviluppo sulla base della linea di finanziamento generale da 300 mila euro del Fondo unico.
Le risorse saranno assegnate a più progetti e non potranno superare la metà del costo dell’intervento. Il contributo massimo concedibile è di 50 mila euro.
Le spese ammesse a contributo sono quelle relative alla costruzione e alla ristrutturazione di immobili, l’acquisto di attrezzature, l’acquisto di terreni e la loro valorizzazione (bonifiche, rimboschimenti, parchi), l’attività di microcredito e i fondi rotativi. Non sono finanziate, invece, spese per beni di consumo, costi di gestione e di trasporto, oneri finanziari. Le spese per i volontari italiani che operano nel progetto non potranno superare il 20 per cento del costo complessivo.
Sono previste garanzie e controlli sulla realizzazione dei progetti, ma anche sulla qualità delle proposte. Sarà questo, infatti il criterio principale che sarà seguito dalla commissione di valutazione composta da esperti del settore che «dovrà stimare i benefici ipotizzabili indotti sulla popolazione della zona in rapporto alla descrizione analitica del progetto, al coinvolgimento di partner locali e all’efficienza e all’economicità dell’azione» come ricorda il presidente della Provincia Emilio Sabattini.
I criteri di valutazione, oltre alla qualità dei progetti, sono relativi all’esperienza dei promotori, al coinvolgimento delle realtà istituzionali dei Paesi in via di sviluppo, alla collaborazione di più organizzazioni, alla presenza di volontari modenesi e al coinvolgimento finanziario di altri enti locali.
















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