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Draghetti, sconcerto per l’assassinio di Benazir Bhutto

Grande dolore per la morte di Benazir Bhutto. Sconcerto e grande preoccupazione per le conseguenze dell’attentato terroristico e la
stabilizzazione dell’area. Questa la reazione della presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, alla notizia dell’assassinio della leader
dell’opposizione in Pakistan, barbaramente uccisa mentre stava tenendo un comizio.

Figlia del deposto primo ministro pakistano, Zulfikar Ali Bhutto, Benazir a soli 35 anni era diventata la prima donna capo di governo in un
Paese musulmano. Considerata dall’Occidente una leader liberale, Benazir Bhutto – sottolinea Draghetti – “si era battuta in patria per promuovere i diritti civili ed era diventata simbolo della democrazia, della modernità,
della emancipazione femminile”.

Rientrata recentemente in patria dopo otto
anni di esilio a Dubai, la Bhutto il 18 ottobre scorso era sfuggita a un altro terribile attentato ma “aveva continuato la sua campagna elettorale
senza lasciarsi intimorire dalle minacce dei gruppi estremisti”. “La sua morte – conclude Draghetti – sollecita l’impegno ancora più intenso di tutti coloro che credono in un futuro di pace e di democrazia, particolarmente in quell’area martoriata del mondo”.
















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