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Rita Levi Montalcini: ”Mai persa la fiducia nell’uomo”

Così il premio Nobel ospite a Reggio nella serata di sabato, per illustrare l’attività a favore dell’istruzione delle donne africane della propria fondazione.


Il premio Nobel Rita Levi Montalcini è stata ospite a Reggio, nella serata di sabato 15 dicembre, per presentare l’attività della sua fondazione che opera in particolare a favore delle donne africane. Al sua fianco – in una gremita sala del Capitano all’hotel Posta – la sua stretta collaboratrice Dina Tripodi e la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini.

E’ forte il rapporto che in questi anni la presidente Masini ha coltivato con la fondazione, tant’è che di recente è stata l’unica rappresentante degli Enti Locali chiama a intervenire ad una conferenza promossa a Roma dalla fondazione della senatrice a vita, dedicata ai temi dell’istruzione come chiave dello sviluppo. Ed è di nuovo di istruzione che Rita Levi Montalcini ha parlato sabato sera di fronte ad un folto pubblico: “Occorre garantire alle donne africane il diritto di usare il proprio cervello, che non è diverso da quello degli uomini”. Una questione – quella dell’alfabetizzazione delle donne africane – che sta particolarmente a cuore al premio Nobel, infatti obiettivo principale della fondazione è dare un sostegno concreto, attraverso borse di studio, per consentire la formazione di queste donne a tutti i livelli, dalle elementari fino alle specializzazioni post-universitarie. “Finora sono state un migliaio le borse di studio che abbiamo consegnato – ha spiegato Rita Levi Montalcini – ma voglio essere ottimista e spero che arriveremo a diecimila”. E proprio “l’ottimismo” è la risposta che il premio Nobel dà a chi le chiede come faccia a conservare, nonostante gli anni, una lucidità tale: “Non ho mai perso la fiducia nell’umanità – racconta – nemmeno negli anni più difficili per me, quelli della persecuzione nazifascista. Anzi, sono grata anche a chi mi ha perseguita, perché quella condizione difficile ha rappresentato per me uno stimolo ulteriore a proseguire nella mia attività di ricerca, chiusa nella mia camera”.

“Una lezione di scienza e umanità, difficilmente separabili in questa figura, – così la presidente Masini ha commentato le parole della senatrice a vita – ma anche il massimo esempio di come l’umanesimo orienti le materie scientifiche”.
















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