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David Riondino all’inaugurazione del Parco culturale dell’Ariosto e del Boiardo

Prende il via domani, sabato 8 dicembre, il progetto PAB, Parco culturale dell’Ariosto e del Boiardo, voluto dalla Provincia di Reggio Emilia con la Biennale del Paesaggio, in collaborazione con i Comuni di Reggio Emilia, Scandiano, Canossa ed Albinea ed il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia “Pietro Manodori” e di Ccpl.

Al centro dell’intero progetto due sommi poeti dell’epica cavalleresca, i reggiani Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto, figure cardine di tutta la storia della letteratura e della poesia.
Si tratta di un Parco che intende unire in sè sia spazi fisici che geografici, quegli spazi ideali cioè in cui hanno preso forma l’Orlando innamorato e l’Orlando furioso, riunendo virtualmente in un unico contesto quel genius loci di cui ancora la fisicità dei luoghi è impregnata. Viene così delineata una mappa che da nord a sud e da est a ovest coinvolgerà tutto il territorio reggiano e che porterà il visitatore a riscoprire le figure di Orlando, Rinaldo, Astolfo, Gradasso, Angelica e i luoghi in cui hanno preso vita le loro avventure.
La suggestione e la particolarità dei luoghi che compongono fisicamente questo mosaico daranno vita a una scenografia diversificata nella quale paesaggio, cultura, arte e letteratura già s’intrecciano idealmente: dal Monte Jaco situato sulla sponda destra del Crostolo, tra il castello di Albinea e la chiesa di Puianello, alla Rocca di Canossa; dalla villa quattrocentesca del Mauriziano alle porte di Reggio Emilia, appartenente ai Conti Malaguzzi – famiglia d’origine della madre dell’Ariosto -, alla Rocca medievale di Scandiano, trasformata nel ‘500 dal conte Giulio Boiardo in sontuoso palazzo.
L’inaugurazione dell’8 dicembre era stata affidata inizialmente alla voce e alle parole di Gianni Celati che per motivi di forza maggiore ha dovuto declinare l’invito. Cantore e narratore delle gesta dei poemi cavallereschi sarà in questa data allora il poliedrico David Riondino che, con la sua magistrale interpretazione, restituirà al pubblico alcuni momenti di pura fascinazione tipici dell’epoca medievale e cavalleresca. Patxi Montero eseguirà alcuni interventi musicali alla viola da gamba. Cornice dell’intero pomeriggio sarà il Mauriziano di Reggio Emilia dove a partire dalle ore 16 i visitatori saranno condotti, attraverso una visita guidata, nelle atmosfere di quella che fu la villa di campagna dei Malaguzzi (famiglia materna di Ludovico Ariosto) dove il poeta, logorato dagli impegni di corte, trascorse periodi di amena villeggiatura, ricordati anche nella IV satira “Già mi fur dolci inviti a empir le carte / li luoghi ameni di che il nostro Reggio, / il natio nido mio, n’ha la sua parte. / Il tuoMauricïan sempre vagheggio, / la bella stanza, il rodano vicino….”. Nell’ala est dell’edificio si possono ammirare il “Camerino dei Poeti”, il “Camerino degli Orazi e Curiazi” e il “Camerino dell’Ariosto” con affreschi cinquecenteschi. Cavalli e cavalieri, dame e amori, saranno al centro delle svariate soluzioni narrative proposte da David Riondino che, grazie alla sua sottile capacità di passare dal comico al tragico, saprà emozionare e contemporaneamente divertire il pubblico in modo originale. Riondino, classe 1952, nasce con la generazione dei cantautori degli anni Settanta componendo canzoni abbastanza conosciute, quali ad esempio La canzone dei piedi e Ci ho un rapporto. Sempre negli anni Settanta debutta al teatro Zelig di Milano e comincia un percorso professionale che lo porta ad esplorare quasi tutte le forme di comunicazione: teatro, cinema, televisione e radio. Negli anni successivi alterna la presenza in televisione alla composizione di musiche e canzoni e comincia alcune collaborazioni con il mondo del cinema (Kamikazen 1987 con Paolo Rossi, Cavalli si nasce, 1989). Seguono anni di intenso lavoro che lo vedono spesso presente in televisione (Maurizio Costanzo Show, 2000-2001; Quelli che il Calcio, 2002; Velisti per caso, 2003; Bulldozer, 2003; Una poltrona per due, 2005). Sfuggito grazie alla sua poliedricità ai più comuni cliché artistici, definisce l’intellettuale “una persona fisica, che comunica, che partecipa, che sa trasformare la sua esperienza in qualcosa che serva anche agli altri, che non trasforma il sapere in potere, che ha un’idea sentimentale del comunicare” ed è alla ricerca di un nuovo linguaggio, “la perfetta commistione tra musica, scrittura e disegno”. Il teatro resta comunque la sua attività principale; dall’esperienza con Paolo Rossi in Chiamatemi Kowalski e La commedia da due lire (1990), fino a Paesaggi dopo la battaglia (1991), Seminario sulla verità (1992), O patria mia (1993/94) con la regia di Giuseppe Bertolucci e la partecipazione di Sabina Guzzanti, Paolo Bessegato e Antonio Catania. Gli ultimi spettacoli realizzati da Riondino rappresentano sempre di più la scelta di un teatro all’insegna della commistione di generi fra poesia, satira, testi classici più o meno noti e musica dal vivo (il Trombettiere di Custer, con Antonio Catania Enrico Rava e Stefano Bollani, l’Inferno prodotto da Magazzini con Sandro Lombardi, La buona novella di Fabrizio De Andrè, o ancora Il poema di Garibaldi dall’autobiografia in versi di Giuseppe Garibaldi). E’ su questa linea di incontro tra generi e artisti di diverse provenienze che si sviluppa anche la sua attività di direttore e consulente artistico: dal 2000 è consulente artistico del Teatro degli Illuminati di Città di Castello; dal 1997 è Direttore Artistico della rassegna estiva Il Giardino della Poesia a San Mauro Pascoli, dal 1999 al 2006 è stato il Direttore Artistico della manifestazione Festival del Mare in varie località della riviera romagnola, dal 2003 è direttore artistico del Teatro all’improvviso presso il Teatro delle Rocce di Zavorrano.

A questo primo appuntamento seguiranno domenica 9 dicembre presso il Salone d’Onore della Rocca dei Boiardo a Scandiano una lettura di testi affidata al Laboratorio Teatrale “L’Oranona”; sempre domenica 9 dicembre a Canossa e giovedì 13 dicembre ad Albinea l’incontro con l’opera dei pupi attraverso la compagnia siciliana Teatroarte-Cuticchio per finire poi giovedì 13 dicembre a Reggio Emilia nella prestigiosa sede del Teatro Romolo Valli con la Compagnia Aterballetto e la prova generale della “Serata Ariosto”, anteprima aperta agli studenti coinvolti nel Progetto “Ippogrifo Danza e Scuola” della nuova produzione dedicata all’Ariosto che debutterà successivamente sempre al Valli venerdì 14 dicembre e sabato 15 dicembre. Nei due titoli in programma, Parole Sospese di Walter Matteini e InCanto di Mauro Bigonzetti, che si avvale per questa nuova creazione della preziosa collaborazione dell’artista reggiano Angelo Davoli, autore delle scene e dell’impianto visivo, i due coreografi puntano al nucleo del pensiero poetico ariostesco, così capace di trascendere i confini temporali e geografici, per coglierne le suggestioni fondanti.

Accompagnano il progetto due eleganti guide cartacee stampate su carta iridescente, la prima che raccoglie i materiali dei luoghi testimoni della presenza e dell’opera dell’Ariosto e del Boiardo, la seconda che funge da calendario delle iniziative di questa prima edizione 2007, vera e propria anteprima di una programmazione che si svilupperà poi dal prossimo anno con sempre maggiore ricchezza progettuale. Gli appuntamenti sono tutti ad ingresso gratuito.

Per informazioni: Biennale del Paesaggio – Tel. 0522 444431 – Fax. 0522 452349 e-mail.

















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