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Modena: alla scoperta dei grandi matematici del XX secolo

Il Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata “G.Vitali” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e l’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena tengono a battesimo il sesto ciclo delle conferenze di storia della matematica per approfondire e far conoscere il valore dei contributi apportati da alcuni dei grandi studiosi del XX secolo agli sviluppi della ricerca.

L’iniziativa, dal titolo “Eulero, Cauchy e Matematici del XX secolo”, è la prosecuzione di un percorso storico-filosofico, avviato negli anni passati per riaccendere l’interesse culturale e scientifico dei giovani e degli appassionati attorno a questa fondamentale materia. Nei cicli precedenti l’attenzione si era soffermata, dapprima, sull’evoluzione del pensiero matematico a partire dai greci, quindi al Medioevo, per passare alla prima e seconda metà del XVIII secolo, del XIX secolo e giungere al XX secolo.

Il primo appuntamento del ciclo di conferenze dal titolo “Eulero, Cauchy e Matematici del XX secolo”, che si terrà venerdì 7 dicembre presso il Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata “G.Vitali” (Via Campi 213/b) a Modena alle ore 16.30, vedrà il prof. Umberto Bottazzini dell’Università Statale di Milano trattare di “Cauchy ed i matematici italiani”.

Ricorre quest’anno il 150° anniversario della morte di A. L. Cauchy (1789-1857). Per un periodo di tempo breve, ma molto significativo dal punto di vista scientifico, il grande matematico, lasciata la Francia, soggiornò per circa tre anni nel nostro Paese, dall’autunno del 1830, in condizioni di auto-esilio.

“Come cercherò di illustrare nella conferenza, – afferma il prof. Umberto Bottazzini dell’Università Statale di Milano – si è trattato di un soggiorno piuttosto travagliato. Inizialmente, i suoi rapporti con i matematici italiani non furono dei più felici. L’articolo che egli pubblica in tre parti nella , una specie di manifesto dei propri metodi in analisi, venne accolto con scetticismo, se non aperta ostilità dai matematici italiani, legati alla tradizione lagrangiana. La stessa sorte incontrarono le grandi memorie sul e i suoi rapporti con il calcolo dei residui, che egli presentò all’Accademia delle scienze di Torino tra il 1831 e il 1833, così come le lezioni che impartì a Torino dalla cattedra di istituita per lui da Carlo Alberto. I suoi scritti, compresi in primo luogo quelli di carattere apologetico e religioso, furono accolti invece con favore dagli ambienti accademici di Modena, legati all’eredità di Ruffini, e dal matematico Gabrio Piola, che ne cura la traduzione italiana contribuendo così alla diffusione nel nostro Paese di quella che Cauchy chiamava ‘la moderna analisi’”.

I prossimi appuntamenti del ciclo di conferenze “Eulero, Cauchy e Matematici del XX secolo” si terranno i venerdì: 14 dicembre 2007, 11, 18 e 25 gennaio 2008.

















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