“Il consigliere Marco Fantini, come qualsiasi altro consigliere, fa benissimo a porre quesiti su costi e progetti delle opere pubbliche del Comune di Reggio: si tratta di interventi di notevole entità messi in cantiere dall’Amministrazione comunale negli ultimi due anni, con un salto di qualità senza precedenti e si tratta di denaro dei cittadini, quindi il controllo è doveroso. Però tale controllo deve essere fondato. Non si può parlare di costi eccessivi, paragonando un’opera o un progetto con altri completamente diversi. Insomma, non si confrontano pere con mele”.
Lo ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Carla Colzi, incontrando oggi la stampa per rispondere ad alcune critiche mosse in questi giorni dal consigliere comunale dell’Italia dei Valori, Fantini, riguardo a due progetti in particolare: la nuova palestra di Rivalta e il parco con percorso vita di Masone. Durante l’incontro sono intervenuti anche Ermes Torreggiani, dirigente dei Servizio Ingegneria e la geometra Daniela Pivetti, del Servizio manutenzione del Comune.
“L’impegno per le opere pubbliche – ha aggiunto l’assessore Colzi – si è reso necessario per ricostituire la ‘città pubblica’, rigenerare e sviluppare strutture a disposizione di tutti i cittadini con luoghi di utilità sociale e di relazione, per riconnettere parti di città rimaste separate nel corso degli anni. Mi riferisco agli interventi per la Mobilità; l’edilizia pubblica, ecologicamente sostenibile e di qualità; il sociale; la riqualificazione delle frazioni; la scuola e lo sport; la tutela e la riqualificazione del patrimonio storico-artistico. I piani triennali delle Opere pubbliche lo testimoniano. Progetti, gestioni e valutazione dei costi vengono svolti da tecnici di elevata professionalità”.
Nel merito dei progetti, erano state rilevate incongruenze sulla palestra di Rivalta, paragonando il progetto a quello di un altro impianto di Parma.
L’ingegner Torreggiani ha spiegato oggi che “il progetto di Parma prevede la realizzazione di una palestra scolastica con una superficie coperta di 944 metri quadrati (costituita da un campo da gioco con gradinate di 600 metri quadrati alto 7,2 metri e servizi per 344 metri) avente un volume edificato di circa 6.200 metri cubi con un costo di realizzazione a base d’asta preventivato in 760.000 euro. Ben diverso il progetto del Comune di Reggio per l’impianto di Rivalta, che ha caratteristiche e funzioni diverse, rivolte all’intera comunità: si tratta di una palestra polivalente con tribune per 450 persone con una superficie coperta di circa 2.803 metri quadrati (costituita da un campo da gioco con gradinate di 1.467 metri quadrati alto 11 metri e servizi per 1.336 metri quadrati) avente un volume edificato di circa 21.600 metri cubi con un costo di realizzazione a base d’asta preventivato in 2.551.022 euro. È inoltre importante notare che tutti i nuovi edifici costruiti dal Comune di Reggio sono progettati seguendo i principi dell’architettura sostenibile”. Tutti i nuovi edifici che vengono realizzati dall’attuale Amministrazione, infatti, devono soddisfare requisiti di efficienza energetica, risparmio idrico e comfort abitativo, requisiti il cui soddisfacimento determina un leggero incremento nel costo di costruzione.
L’attuale progettazione si propone di rispettare l’ambiente, utilizzando materiali di costruzione il più possibile naturali e biocompatibili.
Il progetto della palestra di Rivalta prevede inoltre la realizzazione di un impianto di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e di un impianto di produzione energetico con pannelli fotovoltaici integrati nella copertura in grado di soddisfare la totalità del fabbisogno di energia elettrica della palestra, impianti che possono determinare in un tempo un aumento del costo di costruzione, ma riducono poi notevolmente i costi di gestione durante la vita dell’edificio.
La geometra Pivetti ha confrontato un il progetto del percorso vita nel parco di Masone con il percorso vita in comune di Cantalupa (Torino), per scoprire che “si tratta di opere del tutto differenti”. Infatti, mentre nel piccolo comune piemontese il progetto prevedeva soltanto la posa di attrezzi, a Reggio si è pianificato un ampio parco in cui il percorso vita non è che uno dei vari servizi offerti.
A Cantalupa sono state realizzate strutture sportive di qualità. Attualmente sta completando questo impianto e altre strutture ricettive. Il progetto complessivo, realizzato sulle montagne olimpioniche del Torinese, risale all’ottobre del 2003 e prevedeva un importo al lordo delle spese tecniche e dell’Iva di circa 9.487.000 euro. Fra le opere, appunto il cross country e il percorso vita in un bosco, del costo di 44.000 euro: la posa di 12 stazioni attrezzate per la ginnastica correttiva e formativa e 10 stazioni per attività del corpo libero, su un percorso di 2.800 metri. Il bosco è esistente e sono stati fatti solo alcuni interventi di pulitura degli alberi lungo il percorso. Le opere murarie del percorso non sono comprese.
Il progetto di Masone, del costo di 300mila euro, Iva compresa, prevede appunto la realizzazione di un parco, dalla piantumazione degli alberi alle attrezzature. “Il percorso vita – ha detto Pivetti – è di circa un chilometro. Verrà realizzato in misto stabilizzato, con la presenza di due piazzette pavimentate in levocell, una all’ingresso del parco e una in un punto d’incrocio di più percorsi. La piazzetta d’ingresso verrà delimitata da un muretto in cemento da utilizzare anche come seduta. Si prevede un impianto d’illuminazione con circa 70 punti luce. La messa a dimora di circa 140 alberi e circa 539 cespugli e posa di impianto d’irrigazione. A completamento verranno posati: il percorso vita in legno con 14 stazioni, panchine, cestini e un’ampia area giochi per bambini con scivoli e giostre. Appunto, un progetto diverso e imparagonabile rispetto al percorso via di Cantalupa”.
Infine, riguardo ai costi di ristrutturazione e recupero del padiglione Lombroso, l’assessore Colzi a ribadito che “intorno al 2001, per il recupero erano stati ipotizzati circa due milioni di euro. Di recente, l’Amministrazione comunale ha svolto sopralluoghi approfonditi e ha appurato che la situazione del padiglione era gravemente compromessa, oltre le aspettative. Ecco perché quei due milioni di euro, frutto di una prima stima, si sono rivelati insufficienti”.