Si aprirà giovedì 29 novembre al teatro Cavallerizza di Reggio Emilia la quarta edizione del Festival dell’architettura, appuntamento dedicato alla riflessione sulla città e sull’architettura che coinvolge le province di Reggio Emilia, Parma e Modena. Le tre città, unite da un protocollo d’intesa siglato lo scorso 12 ottobre per dare continuità all’esperienza del festival, sono impegnate in comuni percorsi di ricerca e progettazione legati allo sviluppo e alla qualità architettonica.
Obiettivo comune è contribuire, attraverso un approccio interdisciplinare, ad approfondire e divulgare la cultura architettonica e coinvolgere nel dibattito sull’arte del costruire anche il pubblico dei non addetti ai lavori.
L’iniziativa e il programma della tre-giorni reggiana, articolata in dibattiti, conferenze e tavole rotonde, sono stati presentati oggi dall’assessore comunale all’Urbanistica Ugo Ferrari. “Il festival si inserisce in un più ampio percorso di riflessione e lavoro sul binomio pianificazione urbana e qualità architettonica – ha detto Ferrari – È oggi necessario ragionare sul paesaggio urbano e sulle trasformazioni della città e farlo insieme alle realtà a noi più vicine come Parma e Modena, per trovare un modo comune di lavorare e di rappresentarsi. A Reggio il festival è strettamente legato ad altre iniziative che stiamo portando avanti sul paesaggio e l’architettura, come la Biennale del Paesaggio, Fotografia Europea e la ricerca Scenari di qualità urbana che raccoglie in un volume vent’anni di progetti architettonici del nostro territorio. Stiamo inoltre coinvolgendo i giovani architetti reggiani in progetti di trasformazione della nostra città, come quello per il rifacimento di viale Umberto I e il bando per la riqualificazione delle frazioni”.
Tema centrale della presente edizione – che da quest’anno assume forma biennale e nel 2007 sviluppa i progetti di ricerca, mentre nel 2008 organizza mostre di restituzione degli esiti di studio – è il pubblico paesaggio. Il paesaggio come identità, come fattore attrattivo, come risorsa, come memoria; il paesaggio come luogo di incontro. Ma anche paesaggio come oggetto di responsabilità comune, come valore collettivo da tutelare.
Protagonista della prima giornata di lavori sarà Roland Gunter, “pioniere” del recupero di edifici e paesaggi industriali, che interverrà su Paesaggio della metamorfosi: il caso della Rurh proponendo, alle 16 alla Cavallerizza di viale Allegri, un riflessione sulle trasformazioni dell’area della Rurh e sulle vecchie colonie di operai che oggi sono considerate monumenti nazionali. La giornata prevede inoltre contributi sul paesaggio geopolitico a cura di Alessandro Petti e riflessioni sul rapporto tra architetti e paesaggisti con Renato Bocchi, Sergio Pace e Franco Zagari.
Venerdì 30 la riflessione verterà sulla via Emilia in quanto strada, monumento, frontiera e fonte dell’identità emiliana. Sia l’intervento di Giovanni Brizzi La via Emilia: dimensioni politico-militari di una via di frontiera che la tavola rotonda su Progetto via Emilia. Espressioni e valorizzazione progettuale di un monumento apriranno la riflessione sul paesaggio emiliano e la principale arteria viaria della regione in preparazione della Giornata tributo via Emilia in programma il prossimo autunno. Il 19 ottobre 2008 un tratto di 88 chilometri di via Emilia, compreso tra Fidenza e Castelfranco, verrà completamente chiuso al traffico per una giornata di eventi, occasioni d’incontro, ma soprattutto riscoperta della strada consolare come luogo di centralità e comune appartenenza, come spazio su cui riflettere in termini di identità, usi e aggregazione.
Protagonisti della giornata di venerdì 30 a Reggio Emilia saranno inoltre Gilles Clement, il paesaggista, agronomo, entomologo e progettista di fama internazionale, che per primo ha sollevato l’attenzione internazionale sul “terzo paesaggio”, ovvero tutti i “luoghi abbandonati dall’uomo”, come parchi e riserve naturali, grandi aree disabitate e aree industriali dimesse (in programma alle 17.30 con Le Jardin Planétaire face au Développement Durable: écologie vraie ou écologie marchande?) e l’esperienza delle scuole nazionali d’arte cubane. Queste saranno infatti al centro della tavolo rotonda Scuole nazionali d’arte dell’Avana. Ricordi e prospettive del paesaggio di Cubanacán con Emilio Castro e David Bigelman (professore all’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Belleville) e del progetto di ricerca Garatti, Gottardi, Porro. Storie di architetti: dal paesaggio Country club alle Scuole nazionali d’arte dell’Avana.
Sabato 1 dicembre, ultima giornata reggiana, sarà la volta di Andrea Emiliani che proporrà la riflessione su arte e paesaggio La Strada nella storia (alle ore 17). Il rapporto tra fotografia e paesaggio sarà al centro della ricerca Geo(foto)grafia del paesaggio. Il gusto del paesaggio attraverso itinerari di osservazione geo-fotografica: Bassa, Collina, Pianura di mezzo (alle 10). Con il festival prende avvio uno studio del paesaggio emiliano attraverso l’obiettivo fotografico, studio che a Reggio si concentrerà su quattro principali ambiti geografici: la via Emilia, strade della Bassa come la Reggio-Correggio e la Poviglio-Brescello e i percorsi dell’autostrada e della Tav.
Il calendario degli appuntamenti reggiani comprende inoltre la mostra Paesaggisti in erba: studenti di architettura ridisegnano a mano spazi residui a Reggio Emilia disponibili in cartolina, realizzata in collaborazione con docenti e studenti delle facoltà di Architettura ambientale del Politecnico di Milano.
L’esposizione, allestita nello spazio Km129 di piazza Prampolini 1/f dal 28 novembre al 10 dicembre (da martedì a venerdì 9-13 e 15-18, sabato e domenica 10-13 e 15-19), propone immagini e reinterpretazioni degli “scarti di paesaggio” quali bordi, retri di edifici, angoli dimenticati.
Martedì 4 dicembre, alle 18 al teatro della Cavallerizza, Daniele Abbado e Silvia Milesi presentano il volume Architettura & Teatro. Spazio, progetto e arti sceniche a cura di Daniele Abbado, Antonio Calbi, Silvia Milesi, edito da Il Saggiatore.
Da giovedì 6 dicembre, il festival si sposterà a Modena, dove Bill Dunster presenterà il progetto di costruzione del quartiere londinese “BedZed”, realizzato con criteri di risparmio energetico, e Aurora López proporrà alcune riflessioni sull’esperienza di trasformazione urbana, economica e architettonica di Barcellona. Guido Canella, presidente dell’Accademia di San Luca, disquisirà invece di Paesaggio dell’architettura.
Venerdì 7, oltre a Luciano Semerani chiamato a dibattere sulla straordinaria personalità di John Hejduk, l’architetto Cino Zucchi terrà la conferenza Una città (non) è un albero. Nuovi ambienti urbani. Venerdì 7 dicembre, a chiusura della giornata, interverrà l’architetto paesaggista portoghese João Nunes che illustrerà alcuni esiti delle sue ricerche sulle architetture del paesaggio.
Giovedì 13 e venerdì 14 dicembre il festival sarà a Parma, dove il celebre paesaggista francese Pierre Donadieu parlerà di Campagne urbane e società paesaggistica (giovedì 13). Le riflessioni sull’arte del costruire e il paesaggio proseguiranno con Federico Ferrari, docente di estetica, che terrà un incontro con l’artista Flavio De Marco sul Paesaggio e spaesamento nell’arte contemporanea; Grazia Varisco e Alberto Biasi saranno invece coinvolti nella ricerca Città e luce. Fenomenologia del paesaggio illuminato.
Venerdì 14, gli architetti Slobodan Selinkic e Ales Vodopivec saranno presenti come testimoni della costruzione monumentale di un paesaggio legato alle opere di Bogdan Bogdanovic e Edvar Ravnikar. Chiuderà la giornata Frances Morris, curatrice della Tate Modern Gallery di Londra, che parlerà di Dov’è finita la sezione paesaggio negli allestimenti della Tate moderns.
Il sito del festival (Festival Architettura), oltre a fornire informazioni sugli appuntamenti di Reggio, Modena e Parma, consente di seguire gli aggiornamenti delle ricerche e dei progetti in corso e le varie tappe in cui si articola il festival. Lo spazio è inoltre concepito come luogo aperto a coloro che intendono dare un contributo ai curatori delle ricerche attivate.
Gli esiti delle ricerche presentate nei prossimi giorni nelle città emiliane saranno oggetto di esposizioni e allestimenti nei mesi di ottobre e novembre 2008.