“La discarica di via Caruso, così come deciso da tempo, chiuderà il 31 dicembre 2008 in concomitanza con la prevista partenza del termovalorizzatore potenziato di Via Cavazza. Rassicuro quindi il consigliere Flori e, indirettamente, quanti con il loro allarme e le loro preoccupazioni lo hanno indotto a formalizzare questa interrogazione, che non c’è nulla di nuovo rispetto alla tempistica del superamento e quindi della chiusura della discarica che giustifichi tale preoccupazione”.
L’assessore alle Politiche ambientali Giovanni Franco Orlando ha risposto così all’interrogazione con cui il consigliere di Modena a colori, Baldo Flori, chiedeva se la giunta non avesse “niente da dire a proposito della chiusura della discarica di Via Caruso, non occupandosene come se fosse una partita privata tra il Consiglio di circoscrizione e la Provincia di Modena”.
Flori ha ricordato “la denuncia allarmata del Comitato Modena Salute ed Ambiente che ha chiesto il rispetto della chiusura della discarica di Via Caruso entro il 31 dicembre 2008”, un fatto che “ha provocato una presa di posizione positiva da parte del Consiglio della Circoscrizione che ha deliberato a sua volta il mantenimento della data di chiusura. Alla delibera – ha aggiunto – è seguito un pronunciamento dell’Assessore all’ambiente della Provincia che ha confermato a sua volta la validità della data prevista per la chiusura e tutto a questo punto sembrerebbe rientrare entro una normale procedura che sarà rispettata. Senonchè – ha precisato il consigliere – risulta che Hera abbia nel frattempo presentato richiesta di autorizzazione per un ulteriore innalzamento della discarica per con un ulteriore conferimento di 250.000 metri cubi di materiali”.
Flori si è quindi chiesto “perché la Giunta tace ed ha lasciato che finora il problema si sviluppasse in una specie di triangolazione fra il Comitato, la Circoscrizione e la Provincia di Modena? Ritiene forse che il Consiglio di circoscrizione se la debba vedere da solo in uno scontro titanico con Hera? L’imbarazzo nasce forse dal fatto che il Comune di Modena si trova fra i soci di riferimento di Hera e quindi è fortemente interessato ai rilevanti introiti che possono derivare dallo stoccaggio in discarica di tante altre migliaia di metri cubi di rifiuti?”
Orlando, dopo avere rassicurato Flori sul mantenimento della data di chiusura, ha anche spiegato al consigliere che nell’interrogazione presentata “non c’è la notizia e, lei mi insegna, nella politica come nella vita “Excusatio non petita, accusatio manifesta”. Sarebbe stato normale e assolutamente doveroso intervenire sulla questione davanti a scenari mutati rispetto ai programmi che non solo il Comune di Modena, ma l’insieme degli attori chiamati per competenza ad assicurare lo smaltimento dei rifiuti nel nostro territorio (Provincia ed ATO, oltre che il gestore) avessero modificato il quadro di riferimento, quadro che si ritrova non in un atto deliberativo di questi ultimi mesi, ma che si ritrova in modo chiaro e più volte ribadito anche pubblicamente negli atti di programmazione comunale e provinciale a partire dal Piano Provinciale di Gestione Rifiuti. Nessuno, men che meno il Comune, in questi ultimi anni o mesi ha posto in discussione i termini per la chiusura della Discarica di Via Caruso”.
Orlando ha ribadito che “la richiesta di autorizzazione per un ulteriore innalzamento della discarica con il conferimento di 250 mila metri cubi di materiali presentata da Hera e che è al vaglio, della Conferenza dei Servizi, altro non è se non una parziale variante al “progetto di recupero paesaggistico ambientale dell’area delle discariche di Via Caruso con un riassetto morfologico finale” con un occhio proprio alla chiusura dell’area ad attività di smaltimento di rifiuto solido urbano così come è stato in questi anni. Per capirci – ha proseguito l’assessore – proprio l’avvio del potenziamento del termovalorizzatore di via Cavazza e quindi il superamento della discarica, definiti gli accordi con i Ministero dell’Ambiente e quello dei Trasporti circa la prescrizione impartita a suo tempo per le interferenze tra area ad impianti e discarica, consente oggi di intervenire per dare un assetto morfologico definitivo e ben definito alla discarica da dismettere. Questo è, niente di più o di meno. Di fatto i 250 mila metri cubi sono quelli necessari e sufficienti per una nuova ricucitura morfologica tra le varie sopraelevazioni e la discarica Tav resasi necessaria a seguito del passaggio dell’alta velocità. Pertanto in parole molto semplici voglio dire che il nuovo stralcio proposto dal gestore Hera e che è in corso di valutazione rientra nella normale programmazione della gestione dei rifiuti solidi urbani di Modena e non pregiudica di per sé il cronogramma di dismissione della discarica RSU di Via Caruso”.
In fase di replica Flori ha ribadito la propria perplessità sui “silenzi sin dall’origine della vicenda. Il problema – ha concluso – è che si è dovuto utilizzare quasi un modo chirurgico per avere notizie su questo tema, perciò l’impressione è che la giunta abbia preferito – visto che non era coinvolta amministrativamente – girare al largo, evitando l’impatto con l’opinione pubblica allarmata per conseguenze del raddoppio. Vedremo se i fatti ci daranno ragione o se invece ci sarà un giochino finale per traguardare la data di scadenza”.