“L’ex distributore di benzina in via Canaletto, in prossimità dell’ex Consorzio Agrario, dovrebbe essere abbattuto. Per farlo è necessario contattare i proprietari, a cui però non si riesce a risalire, nonostante tutti pensino che l’area sia di Esselunga”.
Daniele Sitta, assessore alla Programmazione e gestione del territorio, ha risposto così all’interrogazione con cui Sergio Rusticali (Sdi) chiedeva quali iniziative si potessero prendere visto “lo stato di forte degrado e di discarica a cielo aperto della struttura dell’ex distributore che di persona ho verificato – ha spiegato Rusticali – Oggettivamente occorre un intervento teso a evitare che tale contenitore possa procurare situazioni di precarietà igienica e ricettacolo per attività notturne illecite”.
Sitta ha sottolineato che in effetti la struttura, come capita con i contenitori abbandonati e non controllati, “è utilizzata in maniera impropria, perciò l’unica soluzione è l’abbattimento dato che non può più essere utilizzata. Siamo tutti d’accordo, quindi, ma non è affatto agevole farlo perché ci troviamo in un’area privata rispetto alla quale, anche se potrà sembrare assurdo, non è stato facile individuare la proprietà, anche se tutti la considerano di Esselunga”.
Sitta ha quindi ripercorso brevemente la cronologia dei passaggi di proprietà dell’area, ricordando che “fu ceduta dal Consorzio Agrario nel 2000 alla Edil Montanari che la passò nel 2001 ad Emilia Costruzioni, per finire quindi all’attuale proprietà, che risulta essere Arca Nord Srl, che ha sede a Vignola, o meglio la avrebbe, in via Giordano 11. Perché avrebbe? Perché – ha spiegato Sitta – abbiamo ripetutamente provato a cercare i proprietari, ma non ci siamo riusciti perché a questo recapito non risponde nessuno, c’è solo una casella postale. Abbiamo quindi cercato chi lavora negli uffici di riferimento della casella postale, che fanno capo a Icea di Castelfranco, i quali però dicono di non avere più nulla a che fare con Arca”.
Le ricerche dell’amministrazione comunale non si sono però fermate e, come ha ricordato Sitta, si è risaliti ai proprietari di Arca, cioè Dolmen di Novara, che per il 99% è della Cordusio Società Fiduciaria di Milano, a sua volta proprietà di Unicredit di Milano: “Insomma, c’è una serie di partecipazioni che però non ci hanno consentito di raggiungere la proprietà reale. Esselunga – ha precisato Sitta – non compare direttamente in nessuna di queste società di riferimento dell’area, così come le visure dimostrano”.
Sitta ha infine ricordato che si è tentata un’altra strada, facendo riferimento ai progettisti del vecchio Piano particolareggiato, “tra i quali l’ingegner Bonini che ha affermato di essere ancora il tecnico di Esselunga e che la stessa è la proprietaria effettiva dell’area. Siamo in attesa che ci presentino la richiesta ufficiale per la demolizione mediante Dia – ha concluso Sitta – così appureremo a nome di quale proprietà viene presentata. In tutti i casi noi forniremo la massima collaborazione per accelerare i tempi a chiunque sia il proprietario”.
In fase di replica Rusticali si è dichiarato soddisfatto, sottolineando che “è da favola l’incastro di scatole cinesi che non permette di risalire ai proprietari, quindi capisco come mai sia così difficile fare altre cose in quell’area, sulla quale è fin troppo chiaro che ci sono interessi enormi”.