La “vicenda” del gruppo di ragazzi che durante l’estate erano soliti ritrovarsi in piazza Martiri e in via Prampolini in centro a Boglioni, segna in questi giorni un passaggio importante. Come si ricorderà nei mesi scorsi alcuni cittadini avevano sollevato una serie di critiche rispetto al comportamento di questi giovani accusati di vandalismo, danneggiamenti e di comportamenti incivili.
L’amministrazione comunale da subito si occupò di questo problema verificando in primo luogo i fatti e intensificando l’azione di prevenzione tramite numerosi pattugliamenti della Polizia Municipale, tesi a disincentivare atti di inciviltà e maleducazione. Ma l’obiettivo fu subito quello di riportare la vicenda sui binari del raziocinio per evitare qualunquismo e strumentalizzazioni.
Il sindaco Andrea Rossi incontrò quindi più volte i giovani e i loro genitori (si tratta infatti di minorenni) per conoscere le loro necessità e per individuare soluzioni che da un lato consentissero ai ragazzi di continuare a ritrovarsi anche nel periodo invernale e, dall’altro, che assumessero precise responsabilità in relazione a comportamenti che comunque devono sempre essere ispirati alla legalità e al rispetto.
Da qui l’idea di formare una associazione “La compagnia della piazzetta”, appunto, a cui l’amministrazione ha concesso in uso fino al 31 maggio 2008 i locali dell’ex scuola materna di via Verdi, attualmente di proprietà della Cooperativa Muratori Reggiolo, che si è dichiarata disponibile a concederli in uso gratuito al Comune di Casalgrande.
L’associazione, da parte sua, si è impegnata ad eseguire a spese proprie una serie di opere di ripristino e di sistemazione ad eccezione dell’impianto di riscaldamento e dell’impianto elettrico che saranno installati dal Comune e quindi recuperati e utilizzati in altre strutture allorché non serviranno più nei locali della ex materna.
L’attività dei giovani sarà regolamentata da una serie di norme sottoscritte e condivise con l’amministrazione.
“Sono soddisfatto del risultato raggiunto, commenta il sindaco Rossi, perché chiude un percorso di dialogo con i ragazzi e i genitori e dà una riposta positiva al crescente bisogno di incontro e di socializzazione tra i giovani, che rispetto al passato non si ritrovano più nei modelli che il territorio offre. Del resto uno degli obiettivi dell’amministrazione indicati nella relazione previsionale e programmatica è proprio quello di predisporre strumenti di dialogo, consultazione e coprogettazione con le realtà giovanili presenti sul territorio. Mi pare che questo sia un primo importante passo; una sperimentazione condivisa di cui tenere conto anche in vista di un eventuale centro giovani strutturato e compiuto”.