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Modena: workshop sulla Patologia bollosa polmonare

Venerdì 16 novembre, a partire dalle 8,30, il Centro didattico interdipartimentale dell’Università degli Studi di Modena e Reggio (via del Pozzo) ospita il workshop sulla “Patologia bollosa polmonare. Dalla bleb al trapianto polmonare” organizzato dalla Struttura Complessa di Chirurgia Toracica diretta dal professor Uliano Morandi. Verranno affrontati sia gli aspetti clinico-diagnostici che le basi razionali terapeutiche utilizzate per trattare nella maniera più efficace questa patologia sempre più attuale.

“La patologia bollosa polmonare – spiega il professor Morandi – è una malattia correlata alla bronchite cronica ostruttiva (BPCO). È caratterizzata dalla presenza di raccolte di aria intrapolmonari uniche o multiple, che assumono per lo più la caratteristica di enfisema. Esse possono essere di dimensioni variabili, da pochi millimetri (bleb) a diversi centimetri (bulla). Solitamente colpisce i forti fumatori, con età media intorno ai 45 anni, determinando progressive alterazioni dei parametri respiratori fino ad arrivare nei casi più gravi all’insufficienza respiratoria”. Vi sono, però, anche fattori di rischio genetico, tra cui il deficit della proteina a1-antitripsina che rappresenta la più importante sostanza fra quelle che operano a livello del tessuto polmonare deputate ad evitare la distruzione degli alveoli. Tale deficit è correlato con l’insorgenza precoce di enfisema panacinare. Va sottolineato che la concomitante esposizione al fumo di sigaretta aumenta tale rischio in modo significativo.

L’iperreattività bronchiale è considerata fattore di rischio per lo sviluppo della bronchite cronica ostruttiva (BPCO), anche se non è chiaro del tutto attraverso quale meccanismo. Vari fattori entrano a loro volta in gioco nel determinismo dell’iperreattività bronchiale tra questi spiccano le sostanze inquinanti ambientali e il tabagismo: il fumo di sigaretta induce una più alta prevalenza di alterazioni della funzionalità ventilatoria e di sintomi a carico dell’apparato respiratorio, un più marcato declino annuale della funzione respiratoria ed una più elevata mortalità per BPCO. Anche l’esposizione al fumo passivo può contribuire ai sintomi respiratori e allo sviluppo di BPCO.

Oggi è dimostrato come i lavori che comportino l’esposizione a gas, fumi e, in particolare, polveri organiche e inorganiche incrementano il rischio di sviluppare BPCO. I soggetti più a rischio sono minatori, agricoltori, lavoratori del cemento e del cotone, lavoratori esposti al cadmio. Tale rischio è in genere correlato all’intensità dell’esposizione e aumenta in presenza di tabagismo cronico.
“Il quadro clinico – osserva il dottor Ciro Ruggiero, della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica del Policlinico di Modena – è legato alla entità della malattia. Nei soggetti di giovane età spesso l’esordio della malattia è determinato dalla comparsa di una delle possibili complicanze ovverosia il pneumotorace. Non è possibile definire con certezza l’età di esordio delle complicanze. Non tutti i pazienti sono candidabili ad intervento chirurgico. La patologia può essere monitorizzata e trattata in modo conservativo in tutti quei pazienti asintomatici e con un quadro bolloso contenuto. La chirurgia può sicuramente offrire un ottimo supporto terapeutico in tutti quei casi sintomatici o con presenza di complicanze purché adeguatamente selezionati.
Per quanto riguarda la mortalità l’Italia si trova in una posizione intermedia e pressoché equidistante tra Paesi a mortalità molto elevata, quali la Germania, l’Inghilterra, l’Irlanda, la Romania, e Paesi a mortalità più bassa, quali la Danimarca, l’Olanda, la Francia, la Spagna: le cifre italiane danno difatti un indice di mortalità per BPCO di 48 su 100.000 deceduti di sesso maschile e di 20,9 su 100.000 deceduti di sesso femminile. Il trend di crescita riguardo la patologia bollosa è in crescita soprattutto nei maschi e si associa ad un abbassamento dell’età media nell’insorgenza delle prime manifestazioni cliniche (fumo di sigaretta ed inquinanti ambientali nella maggior parte responsabili).

















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