Il CAPP – Centro Analisi Politiche Pubbliche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia affronta l’analisi della realtà dello spettacolo in Italia, proponendo tra ottobre e dicembre un ciclo di seminari su “Economia della cultura, sviluppo umano e politiche culturali”, organizzati con la Fondazione Mario Del Monte e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. In particolare si approfondiranno gli aspetti economici, giuridici e sociali riguardanti lo spettacolo e le cosiddette “creative industries” nel nostro Paese.
I problemi di sostenibilità che l’industria dello spettacolo lamenta sono noti e riguardano molti fronti, sia problemi di finanziamento e fund raising per il sostegno delle produzioni, nonché di tutela degli artisti e del riconoscimento del valore del loro lavoro.
E proprio in materia di tutele interverrà per il secondo appuntamento del ciclo Silvano Conti, Segretario Nazionale dell’area tematica Produzione Culturale e Spettacolo della SLC/Cgil, che venerdì 16 novembre alle ore 17.30 presso l’Aula 2 (ala ovest) della facoltà di Economia Marco Biagi (v. le Berengario, 51) a Modena parlerà de “Le professioni dello spettacolo nel sistema Paese: diritti, tutele e legislazioni di riferimento”.
“I seminari che presentiamo – ha dichiarato la prof. ssa Tindara Addabbo dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e responsabile scientifico di Art Capp – sono il frutto della collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e due progetti di ricerca da essa promossi,
Il ciclo di seminari proposti per l’autunno 2007 si associa ad una intensa attività di ricerca svolta dal CAPP e in particolare da ArtCAPP, l’unità di ricerca che si occupa di studiare il settore dello spettacolo dal vivo. Obiettivo del gruppo di ricercatori è approfondire gli aspetti e le variabili economiche e culturali del fare spettacolo in Italia, proponendo un’interessante analisi dell’intreccio fra “azione pubblica, disegno urbano, offerta culturale e benessere della comunità locale”, punto, questo, al centro del più ampio progetto di studio che impegna i ricercatori.
“Nel mondo della produzione culturale/spettacolo – ha spiegato Silvano Conti – convivono lavoratori con rapporti di lavoro stabili (parte molto esigua ) e lavoratori strutturalmente occasionali e intermittenti funzionali alle produzioni e alla strutturazione dei vari comparti (Cinema- Musica- Prosa-Intrattenimento). Sotto il profilo contrattuale è un mondo decisamente frammentario; l’unificazione contrattuale permane come dato prioritario in cui necessita definire aggregati di comparto (Cinema- Musica- Prosa-Intrattenimento), vincendo le resistenze delle associazioni datoriali. Occorre pensare per il settore ad ammortizzatori sociali specifici e occorre portare avanti una politica del lavoro in entrata e in uscita che preveda una riforma del collocamento che dia rispondenze a una professionalità certificata traguardando una dimensione lavorativa Europea e non solo”.
Silvano Conti è Segretario Nazionale Sindacato Lavoratori della Comunicazione con delega alla Produzione. Nato a Bologna il 25/09/1954, dipendente azienda di distribuzione farmaco, unico distaccato legge 300, già segretario regionale Emilia Romagna Filcams/Cgil, laureato in Scienze della Formazione all’Università di Bologna.