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Banche: Credem, utile a 176,4 mln (+5,1) nei primi nove mesi 2007

Il consiglio di amministrazione di Credem, presieduto da Giorgio Ferrari, ha approvato in data odierna i risultati individuali e consolidati al 30 settembre 2007.


Risultati economici consolidati
Al 30 settembre 2007 il conto economico di Credem presenta un utile netto consolidato in crescita del 5,1% a quota 176,4 milioni di euro (167,8 milioni di euro a fine settembre 2006).
Il margine di intermediazione registra un aumento del 5,9% a 813,1 milioni di euro rispetto a 768 milioni di euro a fine settembre 2006. Nel dettaglio il margine d’interesse (2) cresce del 20,2% a 386,1 milioni di euro (321,1 milioni di euro a fine settembre 2006) sia per la crescita delle masse sia per l’incremento della forbice tassi; il margine servizi (3) è pari a 427 milioni di euro, -4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (446,9 milioni di euro). Il comparto relativo alle commissioni è sostanzialmente invariato (-0,2%), in particolare lo specifico ambito della gestione ed intermediazione registra lo stesso trend (+0,1%), mentre risulta in leggera contrazione la componente dei servizi bancari (-1,1%). Le commissioni nell’ambito della gestione del risparmio, persistenti le difficoltà del settore, sono in contrazione del 4,4%, in particolare nelle gestioni collettive. Positivo è invece il trend dei proventi delle gestioni individuali (+17,4%) che comprendono anche quelli del collocamento di prodotti collettivi di terzi e dei prodotti assicurativi del gruppo. La contribuzione dell’area finanza ha risentito delle condizioni particolari che hanno caratterizzato i mercati finanziari nel periodo estivo.
I costi operativi ammontano, al 30 settembre 2007, a 485,1 milioni di euro (+7,9%) rispetto a 449,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2006. Nel dettaglio tale andamento è determinato da specifiche iniziative commerciali, dall’intensificazione del ritmo di apertura di sportelli, dalla conseguente crescita del personale e dagli accantonamenti per sistemi di incentivazione di medio termine collegati ai risultati aziendali. In positivo hanno inciso gli effetti derivanti dalla modifica dei criteri di contabilizzazione del Tfr a seguito della riforma della previdenza complementare. Nel dettaglio le spese del personale sono pari a 298,1 milioni di euro (+8,8%) e le spese amministrative ammontano a 187 milioni di euro (+6,4%).
Il cost/income (1) è pari a 59,7% rispetto 58,6% al 30 settembre 2006.
Il risultato lordo di gestione cresce del 3% a 328 milioni di euro (318,3 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno). Gli ammortamenti sono pari a 22 milioni di euro (18,6 milioni di euro nello stesso periodo del 2006).

Il risultato operativo aumenta del 2,1% a 306 milioni di euro (299,7 milioni di euro a fine settembre 2006).
Il saldo netto degli accantonamenti per rischi ed oneri ammonta, al 30 settembre 2007, a +0,2 milioni di euro (-3,6 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente). Le rettifiche nette di valore su crediti sono pari a 25,5 milioni di euro a fine settembre 2007 (13,7 milioni di euro al 30 settembre 2006) influenzate anche dalla pronunciata dinamica degli impieghi, ma sempre contenute in rapporto alle masse complessive.
Il saldo delle componenti straordinarie, al 30 settembre 2007, è di 9,8 milioni di euro (4,3 milioni di euro nello stesso periodo del 2006) determinato prevalentemente dalla cessione delle partecipazioni in SIA e Parmalat.

L’utile ante imposte è pari a 290,5 milioni di euro (+1,3%), rispetto a 286,7 milioni di euro a fine settembre 2006.
Le imposte sul reddito ammontano a 106,6 milioni di euro (109,7 milioni di euro al 30 settembre 2006).

Risultati patrimoniali consolidati
La raccolta da clientela del gruppo, al 30 settembre 2007, è di 59.544 milioni di euro, +4% rispetto a 57.239 milioni di euro dello stesso periodo del 2006. In particolare la raccolta diretta, al netto dei pronti contro termine, è in crescita del 18,4% a quota 16.068 milioni di euro, rispetto a 13.568 milioni di euro a fine settembre 2006 (la raccolta diretta, compresi i pronti contro termine, è aumentata del 16,3% ed ha raggiunto 16.875 milioni di euro contro 14.506 milioni di euro al 30 settembre 2006). Nel dettaglio sono aumentati del 15,1% i depositi che raggiungono 10.594 milioni di euro (9.203 milioni di euro nello stesso periodo del 2006) ed il comparto obbligazionario è aumentato del 25,4% a 5.474 milioni di euro (4.365 milioni di euro al 30 settembre 2006). In particolare nell’ambito del programma Emtn sono state effettuate da Credem da inizio anno emissioni per oltre 1,5 miliardi di euro destinate al mercato degli investitori istituzionali e finalizzate a soddisfare ulteriori fabbisogni di liquidità strutturale. I pronti contro termine registrano un valore pari a 807 milioni di euro, rispetto a 938 milioni di euro al 30 settembre 2006 (-14%) per un riposizionamento della clientela su prodotti alternativi di mercato monetario. La raccolta indiretta è pari a 42.669 milioni di euro sostanzialmente stabile rispetto a 42.733 milioni di euro a fine settembre 2006. La raccolta gestita raggiunge 17.596 milioni di euro, rispetto a 17.095 milioni di euro dello stesso periodo del 2006 (+2,9%). All’interno di questo aggregato le gestioni patrimoniali sono aumentate del 12,6% (a quota 6.298 milioni di euro) e i fondi comuni di investimento e Sicav sono pari a 8.832 milioni di euro (-4,2%). La raccolta amministrata è pari a 25.073 milioni di euro rispetto a 25.638 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno (-2,2%). Nel dettaglio la raccolta amministrata relativa alla clientela privata presenta una crescita del 3,5% rispetto a settembre 2006.
Gli impieghi verso la clientela, al netto dei pronti contro termine, sono aumentati del 14,5% raggiungendo 15.253 milioni di euro (13.318 milioni di euro al 30 settembre 2006), mentre compresi i pronti contro termine, la crescita è del 17,4% (15.636 milioni di euro al 30 settembre 2007 contro 13.324 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno). Permane rilevante per il gruppo lo sviluppo del credito a medio termine che ha riguardato prevalentemente la clientela privata e gli operatori di small business.
Per quanto riguarda la clientela retail gli impieghi passano da 8,4 a 10,1 miliardi di euro con una crescita del 20,9%. Riguardo al dettaglio dei mutui ipotecari alle famiglie, al 30 settembre 2007, si registrano consistenze per oltre 4,6 miliardi (+15,5%) e flussi erogati per 751,7 milioni di euro (-22,4%).
Relativamente alla clientela corporate la crescita degli impieghi è dell’11,3% raggiungendo quota 5,5 miliardi di euro.
Nel complesso la crescita degli impieghi continua ad essere superiore all’andamento a livello di sistema.
Al 30 settembre 2007 l’incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi è pari allo 0,23% (0,2% al 30 settembre 2006) dato ampiamente inferiore alla media di sistema. La percentuale di previsione di perdita sulle sofferenze è del 63,1% (61% nello stesso periodo del 2006). I crediti problematici totali netti sono pari a 145,9 milioni di euro (108,8 milioni di euro a fine settembre 2006).
Al 30 settembre 2007 la struttura distributiva del gruppo si articola in 490 filiali, 42 centri imprese, 66 negozi finanziari. I dipendenti sono 5.307 ed i promotori finanziari con mandato 760.
A fine settembre 2007 il patrimonio netto, comprensivo dell’utile di esercizio, è pari a 1.476,1 milioni di euro (1.312,3 milioni di euro al fine settembre 2006).
Il Tier 1 capital ratio si attesta a 7,7%. Il Total capital ratio è pari a 9%.
Con riferimento alla crisi del comparto dei mutui cosiddetti “subprime”, così come già evidenziato nella relazione semestrale, si precisa che il gruppo Credem non ha erogato e non ha impegni ad erogare mutui aventi tali caratteristiche. Il gruppo non ha altresì investito direttamente in titoli derivanti da cartolarizzazioni o aventi come sottostanti mutui “subprime” americani; si segnala che vi sono investimenti indiretti non significativi in Oicr che hanno destinato una quota delle loro disponibilità in strumenti derivanti da tale comparto; l’esposizione complessiva a rischio è circa lo 0,1 per mille del portafoglio di proprietà.
Per quanto riguarda il comparto dei contratti derivati posti in essere nei confronti della clientela, si precisa che il gruppo è da tempo dotato di strutture e procedure per l’analisi dei fabbisogni della clientela e per la valutazione dell’effettiva capacità e consapevolezza di questa nel comprendere i rischi associati ai derivati. E’ inoltre in essere un sistema di controllo e misurazione dei rischi che prevede un costante monitoraggio dell’esposizione in derivati in capo alla clientela.
Nei confronti della Pubblica Amministrazione è in essere un solo contratto di importo non rilevante.

















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