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Caso Tbc a Vignola: adottati tutti i protocolli terapeutici

La persona ammalata è in cura, le sue condizioni sono buone e non c’è pericolo di contagio. Nessun allarme per il caso di tubercolosi che riguarda un genitore di un bambino che frequenta un asilo di Vignola. Come avviene sempre in questi casi, l’Azienda USL ha messo in atto tutti i protocolli terapeutici e gli interventi di informazione e profilassi necessari per circoscrivere il fenomeno.


In particolare la procedura prevede che il medico, dopo aver diagnosticato la presenza di malattia tubercolare, anche solo sospetta, notifichi l’evento al competente Servizio d’Igiene del Dipartimento Sanità Pubblica dell’Azienda USL. La notifica serve per poter condurre indagini sulla popolazione a stretto contatto con la persona malata, scoprire eventuali diffusioni dell’infezione e consentire l’adozione di provvedimenti di profilassi.

Puntualmente questa prassi è stata posta in essere quando al Distretto Sanitario di Vignola è giunta la segnalazione relativa ad una persona affetta da malattia tubercolare. Il rischio di contagio è molto basso, ugualmente i servizi di Pediatria di Comunità in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena hanno concordato un intervento integrato che ha comportato una fase di informazione ai genitori ed al personale della scuola, cui è seguita per i bambini l’effettuazione del test alla tubercolina (la cosiddetta “intradermoreazione di Mantoux”); in più, oltre a seguire una specifica profilassi farmacologica, in questi giorni verranno sottoposti ad ulteriori controlli.

L’Azienda USL ricorda che il Servizio Pediatria di Comunità di Vignola è a disposizione per ulteriori informazioni telefonando al numero 059 777046.
















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