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Crevalcore: ‘Artrosi e dintorni: va bloccata prima che ti blocchi’

L’artrosi è di “moda” in Emilia Romagna. Secondo l’Istat il 23.9% degli emiliano – romagnoli soffre di artrosi rispetto al 18.40% degli italiani. Sono dati che hanno una loro logica se si pensa che l’artrosi è causata soprattutto dal soprappeso.

“Artrosi e dintorni: va bloccata prima che ti blocchi” è il tema del 2° incontro pubblico sulla salute organizzato dallo SPI (Sindacato Pensionati Italiano) di Crevalcore in collaborazione con il Distretto Pianura Ovest dell’Azienda USL di Bologna e il Comune di Crevalcore. Domani, martedì 13 novembre, alle 20.30 nella Bibilioteca Comunale di Crevalcore – Sala Alpi- accenderanno i riflettori sull’artrosi Roberto Iovine, direttore unità operativa di medicina riabilitativa dell’Ospedale di San Giovanni in Persiceto, Salvatore Garozzo, medico del reparto di ortopedia dell’Ospedale di Bentivoglio, Pierluigi Masignà Ricciardi, coordinatore del nucleo di Cure Primarie di Crevalcore-S.Agata Bolognese, Luca Pedretti, referente medico Poliambulatorio Barberini di Crevalcore.

L’artrosi è una malattia che colpisce la cartilagine articolare, tessuto che si interpone tra i capi ossei della articolazione e funge da cuscinetto ammortizzatore. Molteplici fattori, sono complici nella formazione dell’artrosi: obesità, traumi, sesso, età, debolezza muscolare, fattori genetici, attività fisica pesante, fattori congeniti, anomalie articolari, inattività.

L’artrosi colpisce in “par condicio”, sotto i 45 anni, prevale tra gli uomini, sopra i 55 è presente maggiormente tra le donne limitando l’attività quotidiana di chi ne è colpito. L’artrosi può avere una degenerazione lenta (anni) o rapida (6-12 mesi) con periodiche riacutizzazioni alternate a lunghi periodi di remissione. Può essere curata con cure farmacologiche, ortesi (plantari, rialzi, ginocchiere ecc.) e chirurgiche.

“La fisioterapia – afferma Roberto Iovine – può rappresentare un utile ausilio nel trattamento del paziente artrosico purché sia inserita nell’ambito di un più ampio programma terapeutico e non venga considerata una alternativa al farmaco. E’ utile, inoltre, seguire i consigli del fisioterapista in merito alla prevenzione delle eventuali posture scorrette mantenute nel lavoro o nelle attività domestiche. Il cittadino che soffre di artrosi, in genere, non ha dolore continuamente durante tutto l’anno: spesso infatti tra un episodio doloroso ed un altro ci possono essere lunghi periodi di benessere. In questi periodi è bene praticare una attività fisica moderata, andare in palestra o in piscina, per almeno 2-3 volte alla settimana, praticando esercizi per il mantenimento della forza muscolare e la mobilità articolare. L’esercizio fisico, infatti, previene l’aumento del peso corporeo, artefice sempre aggravante dell’artrosi degli arti inferiori, conserva la forza muscolare, fattore di protezione del danno cartilagineo; mantiene la mobilità delle articolazioni, prevenendone il progressivo irrigidimento”.
















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